Bisuschio | 21 Aprile 2018

Martedì il Cineteatro Sangiorgio di Bisuschio ospiterà lo spettacolo “Terra matta”

Lo spettacolo, di e con Stefano Panzeri, ha debuttato a Buenos Aires il 27 maggio 2016, restituendo agli italiani oltreoceano i loro ricordi di migrazione

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In occasione della festa della liberazione che si celebrerà il giorno successivo, la compagnia “Interecciteatrali” porterà in scena nella serata di martedì 24 aprile lo spettacolo, di e con Stefano Panzeri, “Terra Matta (1943 – 1968)”, tratto dall’opera letteraria di Vincenzo Rabito.

L’appuntamento sarà per le ore 21 presso il Cineteatro Sangiorgio di Bisuschio dove a catturare l’interesse degli spettatori per circa una sessantina di minuti sarà “Terra Matta” lo spettacolo tratto dalla straordinaria autobiografia di un bracciante siciliano di inizio secolo.  Scritta in sette anni, tra il 1968 e il 1975 su una vecchia Olivetti, quest’autobiografia si presenta come un’opera monumentale di 1027 pagine a interlinea zero, senza un centimetro di margine superiore, né inferiore, né laterale. Un’opera che si caratterizza per una lingua, dura, grezza, infarcita di dialettismi, con il punto e virgola a dividere ogni parola dalla successiva.”Terra matta (1918-1943)” è la seconda tappa di una trilogia che intende ripercorrere tutta la vita del protagonista lungo tutto il Novecento. Nel mese di giugno 2015 la narrazione della prima parte della vita di Vincenzo è stata in tournée per un mese in Argentina e Uruguay, da dove ha riportato molte storie e testimonianze legate alla migrazione italiana che, utilizzando la finzione teatrale per unire storie di vita vera, sono state inserite in “Terra matta (1918-1943)” che ha debuttato a Buenos Aires il 27 maggio 2016, restituendo agli italiani oltreoceano i loro ricordi di migrazione.

L’aspetto composito della drammaturgia è alla base della mia ricerca che dal Sud America nei prossimi anni si estenderà all’Europa, al Nord America e chissà all’Australia, inseguendo le rotte della migrazione italiana sulla base di una testimonianza autentica e personale come lo scritto di Vincenzo Rabito – spiega Stefano Panzeri -. Costruisco personaggi non appartenenti al vissuto dell’autore, ma ‘fatti’ di storie vere, altrettanto autentiche, ed inserisco tali personaggi nella narrazione, facendo si che i ricordi di giovani donne migranti di inizio secolo o del primo dopoguerra, confluiscano nel personaggio di Lina, fittiziamente il primo amore di Vincenzo. In questo modo le testimonianze di chi non ce l’ha fatta ed è tornato in patria, diventano le voci di disillusi operai con i quali Vincenzo condivide lavoro e paura in una fabbrica tedesca nel 1942, etc”.

“Naturalmente – prosegue Panzeri – ad ogni viaggio presso le comunità migranti e ad ogni conseguente raccolta di storie la drammaturgia cambia e si arricchisce di nuovi dettagli e aneddoti che vanno a confluire nell’universo umano di Vincenzo e della sua storia. ‘Terra matta (1918-1943)’ è il racconto in prima persona dell’immane e intimo sforzo di sopravvivere ed emanciparsi dalla miseria e dal vuoto umano, sociale ed economico, lasciato dalla Grande Guerra. La vicenda umana del protagonista scorre sullo sfondo dei primi scontri ideologici, della dittatura fascista, degli anni dell’impero, del ritorno della guerra, dell’occupazione tedesca, fino a quando “hanno trasuto li americane”, in un intreccio straordinario di grande e piccola storia. Il tutto racchiuso in un monologo di un attore con sedia e musica.
meno”.

Per info e prenotazioni: tel. 3313193531 (Whatsapp), e-mail intrecciteatrali@gmail.com. Il biglietto d’ingresso avrà un costo di 6 euro.

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