Varese | 19 Aprile 2018

“L’età contemporanea: mutamenti e conflitti”, interessante l’incontro con Panebianco all’Insubria

Molto partecipata la conferenza tenuta in Università a Varese. Sono intervenuti anche i professori Paolo Bellini e Giulio Facchetti, a moderare Alessandro Franzetti

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(Gianpaolo Grieco) L’editorialista de “Il Corriere della Sera” Angelo Panebianco, invitato ieri come ospite all’Università dell’Insubria, durante la conferenza “L’età contemporanea: mutamenti e conflitti”, si è confrontato con gli studenti su questo nuovo scenario politico tutto da scoprire.

Il pomeriggio all’Università dell’Insubria si apre con una breve introduzione sulla figura di Angelo Panebianco presentata dal moderatore Alessandro Franzetti, dottore di ricerca all’Università dell’Insubria, che dopo qualche minuto lascia la parola proprio all’editorialista. Panebianco inizia la sua trattazione con una premessa molto forte sostenendo che non esistono, almeno per quanto concerne la politica, previsioni certe. Possiamo trovare un numero piuttosto ampio di previsioni su quanto l’Occidente sia in declino, ma siamo proprio sicuri che esse analizzino a pieno l’argomento? L’editorialista, nonché professore ordinario di Scienza Politica dell’Università di Bologna, risponde sostenendo come la maggior parte delle analisi non tengano conto di diversi fattori e che quindi sarebbe opportuno “prenderle con le molle”.

Tra le diverse argomentazioni a favore della sua tesi, riporta l’analisi sui punti di forza e debolezza di Cina, Stati Uniti e Russia, ed inoltre mostra agli studenti quanto tutte le analisi politiche fatichino a tener conto dei famosi “cigni neri”, cioè quei fattori che modificano i sistemi politici all’improvviso e con un effetto inaspettato. Arrivando all’analisi sugli stati di crisi, Panebianco sostiene come essi attualmente si concentrino in tre principali zone: l’Africa subsahariana, il Grande Medio Oriente e inoltre l’area Occidentale.

Dopo una precisa analisi su tutte e tre le aree, il docente dell’Università di Bologna sceglie di chiudere la sua trattazione con quattro possibili futuri scenari che potrebbero verificarsi a livello politico-globale: il sistema multipolare, il pluralismo culturale, l’egemonia liberale statunitense rigenerata e infine la stabilizzazione del mondo. Ad aggiungere “nuova carne al fuoco” ci pensano Paolo Bellini, il professore di Filosofia Politica dell’Università dell’Insubria, e Giulio Facchetti, professore di Glottologia e Linguistica sempre del medesimo ateneo. Il primo riporta una precisa analisi sulla “teoria delle reti” a livello politico e chiede all’editorialista de “Il Corriere della Sera”, se essa possa essere applicata anche nella situazione di attuale instabilità geopolitica. Il secondo riporta invece una dettagliata analisi sulle differenze linguistiche nella definizione italiana e inglese di “previsione politica”, inoltre aggiunge un quesito sulla situazione italiana nel Mediterraneo e di come andrebbe correttamente interpretata. Panebianco risponde ai colleghi confermando in primo atto la tesi di Bellini sulla “teoria delle reti” e mostrando come suoi diversi colleghi stiano proprio attualmente studiando queste nuove dinamiche politiche, e in seconda battuta come la questione dell’Italia nel Mediterraneo sia sicuramente una questione di noto rilievo a livello politico.

La conferenza prosegue con le classiche domande dal pubblico, che non mancano ad arrivare da tutte le parti dell’aula, il primo ad aprire i giochi però è proprio il moderatore Alessandro Franzetti che chiede all’editorialista una domanda sull’attualità. Franzetti riporta come post elezioni del 4 marzo il paese sia di fronte ad una nuova maggioranza politica e quindi se essa possa in qualche modo modificare la situazione politica estera del paese. Panebianco risponde che certamente di fronte a forze nuove a livello politico ci saranno dei cambiamenti, ma che non sia facile fare una previsione in tempi così brevi. Arrivano inoltre domande interessanti anche dagli studenti stessi dell’Università dell’Insubria, che generano un ottimo clima di confronto tra l’editorialista, i docenti e gli stessi studenti.

La conferenza si chiude con un ampio applauso ad Angelo Panebianco per le riflessioni riportate durante la giornata e per i diversi spunti mossi ai ragazzi, tant’è che lo stesso editorialista ringrazia i ragazzi per il caloroso supporto concessogli.

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