Da un lato c’è il Governo di Berna che ha disposto la sospensione degli incassi 2018 della tassa per il rinnovo (o l’iscrizione) all’Albo Imprese Artigiane introdotto nel febbraio 2016 dal Canton Ticino e obbligatorio per tutte le aziende del settore casa operanti oltreconfine. Dall’altro c’è una grande – e per certi versi inedita – incertezza rispetto al futuro stesso della legge sulle imprese artigianali, sulla quale è in corso una valutazione che prevede più di un’opzione: mantenimento, abrogazione, modifica, ridimensionamento.
“Il quadro prospettico è magmatico e non ci resta che basarci sull’unica certezza al momento assodata: la legge sulle imprese artigianali è in vigore e, di conseguenza, gli adempimenti richiesti per effettuare il rinnovo o una nuova iscrizione restano vincolanti per tutte le aziende che intendano lavorare in Canton Ticino”. Parole di Matteo Campari, servizio Internazionalizzazione AreaBusiness di Confartigianato Imprese Varese che in queste ore è in contatto costante con la Commissione di Vigilanza Lia, deputata a esaminare la documentazione delle imprese e a valutarne la congruità con quanto disposto dalla normativa.
Ad oggi è congelato il prelievo dei 400 franchi (per ciascuna categoria professionale) richiesti per il rinnovo dell’iscrizione e altrettanto si può dire per i 600 (+300 per ogni categoria professionale aggiuntiva) necessari a formalizzare una neo iscrizione. La documentazione necessaria per l’iscrizione viene puntualmente richiesta.
“Il nostro consiglio è non assumere una posizione eccessivamente attendista perché, soprattutto per i rinnovi, il termine per la presentazione della domanda rimane fissato al 31 marzo e la formulazione del dossier che la dovrà accompagnare prevede tempi di preparazione non sempre rapidi” ha proseguito Campari. Insomma: meglio mantenersi in regola, e farlo con tranquillità e puntualità, che ritrovarsi da un giorno all’altro esclusi dalla possibilità di operare oltreconfine. Precauzione tanto più importante per gli imprenditori che abbiano già commesse in atto in Canton Ticino.
“In questi mesi abbiamo più volte interagito con le autorità cantonali in un’ottica di semplificazione degli adempimenti, ottenendo risultati importantissimi come l’introduzione del responsabile tecnico per le attività aziendali svolte in Svizzera nel Registro Imprese della Camera di Commercio. Una figura che ha permesso a molti imprenditori di superare il muro del cosiddetto ‘quiz’ – ha aggiunto Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese –. Siamo inoltre intervenuti a più riprese per fare chiarezza sulla documentazione da presentare, con due seminari e un’interlocuzione costante con le autorità di Bellinzona”. “Tuttavia – ha proseguito il presidente – la nostra posizione è stata sempre trasparente nel merito della Lia: no agli eccessi, dialogo costante, ma anche riconoscimento del valore di una norma che, seppure migliorabile, ha garantito a molte aziende italiane di poter operare su un mercato in grado di premiare professionalità e qualità.”
Resta inteso che una rimodulazione – nell’accezione dell’ammorbidimento – della normativa “sarebbe auspicabile per combinare la garanzia premiale nei confronti delle imprese più qualificate con la riduzione degli adempimenti richiesti” ha concluso Galli.
Già dall’inizio della prossima settimana verranno richiesti ulteriori chiarimenti e gli esperti del servizio Internazionalizzazione di Confartigianato Imprese Varese provvederanno a informare tempestivamente le aziende delle novità.
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