Luino | 17 Dicembre 2017

“Nato per l’acqua”, Federico Morlacchi si svela al pubblico luinese

Tanti i presenti ieri pomeriggio in sala consiliare a Luino per la presentazione del libro scritto da Davide Di Giuseppe sul campione paralimpico di nuoto

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16 dicembre 2017: un sabato pomeriggio ricco di iniziative ovunque, con lo shopping natalizio che richiama la gente lungo le strade. Le porte di Palazzo Crivelli, però, sono insolitamente spalancate e, a poco a poco, molte persone entrano con passo spedito, temendo di essere in ritardo all’appuntamento.

Lassù, al secondo piano, nella sala consiliare, c’è lui, ad attendere i suoi fans, coloro che hanno rinunciato alle compere per andare ad ascoltarlo, a stringergli la mano, a farsi fotografare mentre scrive la dedica sul libro in cui si è raccontato all’amico scrittore Davide Di Giuseppe. Si tratta del plurimedagliato campione di nuoto paralimpico Federico Morlacchi, che, dopo la presentazione di giovedì 14 dicembre a Villa Recalcati, è in procinto di raccontarsi ai luinesi e a ricevere l’omaggio delle autorità del nostro territorio.

E Federico, Ambasciatore di Luino nel mondo dal 2015, è lì, sulla porta della sala consiliare, dove ha appena collocato scherzosamente una colonnina distributrice di biglietti numerati con la scritta “Entrare uno alla volta”.

Un tavolo, con numerose copie del libro “Nato per l’acqua”, è presidiato da un gruppo di studentesse del Liceo Sereni, pronte a soddisfare le richieste del pubblico. Tra loro Sofia, che nel corso della serata, ne leggerà alcuni brani. Il prof. Davide di Giuseppe, che ha magistralmente raccolto la voce di Federico e degli altri testimoni che hanno composto il mosaico della vita del campione, passeggia nervosamente in attesa di… Agostino Nicolò, il giornalista di Luino Notizie che dovrà moderare l’incontro. Tutto è pronto: il pubblico seduto negli scranni solitamente occupati dai consiglieri comunali; in mezzo un lungo tavolo e il grande schermo alle sue spalle, pronto a proiettare un breve docufilm e alcune diapositive. Ma il moderatore dov’è? Finalmente, con solo qualche minuto di ritardo, il giornalista arriva, ripreso scherzosamente da Federico, con il quale ha un bel rapporto di amicizia.

Ecco, in quest’atmosfera gioiosa e anticonvenzionale ha inizio la storia di Federico Morlacchi raccontata da Davide Di Giuseppe. Precise e puntuali le domande di Nicolò, che gli chiede della sua recente esperienza ai Campionati Mondiali di Nuoto Paralimpico, dai quali Federico è tornato con ben 7 medaglie (2 ori, 3 argenti e 2 bronzi). “La parte più difficile è stata quella psicologica, però l’Italia complessivamente se l’è cavata molto bene, visto che conquistare 38 medaglie su 45, non è poco. Non mi aspettavo di vincerne sette, ma dopo il terzo giorno di gare, il più difficile, ho cominciato a pensare che avrei potuto farcela. Mi è dispiaciuto solo per il bronzo, perché odio perdere come odio i ragni, ma dopo due europei e due mondiali non sono più il bambino che se la faceva addosso quando disputai la mia prima finale olimpica”.

Macchina schiacciasassi o ragazzo come tutti gli altri? È Davide Di Giuseppe, ora, che spiega il fenomeno Federico: “Ci siamo incontrati per la prima volta facendo una trasmissione radiofonica e mi sono appassionato alla sua storia prima ancora della sua acquatica ascensione. Da subito mi ha fatto effetto questa storia straordinaria: quella di un ragazzo di grande serenità e simpatia, che otteneva questi risultati con una leggerezza straordinaria. Il messaggio di questo libro è far capire a moltissimi giovani propensi alla rinuncia, che invece, a partire da una situazione di difficoltà, si possono raggiungere risultati straordinari. Federico dà un messaggio di incoraggiamento, di forza, di volontà, conciliando il talento con l’allenamento, la fatica, l’impegno”.

Poi è stato un alternarsi di brevi filmati, alla proiezione di fotografie, che Federico ha descritto con umorismo, ma anche esprimendo grande riconoscenza, soprattutto verso Daniela Colonna Preti, Presidente della POLHA (Associazione Polisportiva Dilettantistica per Disabili) Varese e del suo allenatore Max Tosin, figura di riferimento che lo ha sopportato e supportato dal suo trasferimento a Milano fino al Messico.

Naturalmente uno ringraziamento speciale è stato rivolto ai genitori, Luciano e Manuela, che, nel raccontarsi a loro volta a Davide Di Giuseppe, “si sono prestati a un gioco molto doloroso, rinvangando un passato che non è stato immediatamente felice”. Ma parlare di sé, mettersi in gioco, è stato difficile anche per Federico, perché “in questo libro c’è anche una parte che riguarda il prima che io ci fossi e che non conoscevo”. Dunque, scrivere la storia di Federico ha richiesto tempo, soprattutto per far capire come sia possibile “coniugare il talento, di cui c’è bisogno, ma abbinato all’impegno, alla determinazione e ad una testa da cannibale”.

Ecco allora che “Lo sport può rappresentare uno straordinario strumento per riappropriarci delle nostre vite”, come ha scritto Luca Pancalli (Presidente del Comitato Italiano Paralimpico), nella prefazione.

Un grande applauso ha accolto la dichiarazione che i proventi della vendita del libro saranno devoluti interamente alla POLHA Varese, che li utilizzerà per organizzare corsi d’incoraggiamento dei ragazzi allo sport. Al termine della serata i doverosi ringraziamenti alla pasticceria Cerinotti per l’aperitivo offerto; a Marco Fioridea, Marta Formento – Bar Pescatori di Germignaga, Arti Grafiche Roggiani di Brezzo di Bedero.

Per guardare le foto della serata, cliccare qui sull’album Facebook di “Eventi Lago Maggiore”.

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