Luino | 19 Novembre 2017

Luino, “Un bisnonno tra le nuvole”: un grande successo l’omaggio ad Attilio Baldioli

Ieri, davanti ad un folto pubblico in comune, un interessante pomeriggio per ricordare una figura leggendaria, in occasione del centenario dal record aereo di velocità

Luino,
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Questo il titolo dell’interessante ricerca che, nell’anno scolastico 2002/2003, fu svolta dagli alunni di classe II B della scuola primaria di Luino, guidati dalla loro insegnante Flavia Minutolo e presentata l’anno successivo, nella terza edizione de “Il Burchiello – Storia e cultura dell’Alto Verbano”, pubblicazione che raccoglieva le testimonianze storiche del nostro territorio coinvolgendo gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.

La figura del cavaliere della Repubblica Italiana, nonché dell’Ordine Pontificio di S. Silvestro Papa, Attilio Baldioli, è stata ricordata ieri, sabato 18 novembre, scorso presso il Municipio, in una sala consiliare gremita all’inverosimile, alla presenza dell’intera famiglia Baldioli, di pubblici amministratori, forze dell’ordine, amici ed estimatori provenienti anche dal Canton Ticino. Occasione dell’evento il centenario del record aereo di velocità compiuto dal pilota italiano nel raid Langley-NewYork avvenuto il 24 ottobre 1917.

Ad uno dei pronipoti, Alberto Brugnoni, il compito di raccontare la storia di quest’uomo straordinario, con l’ausilio di immagini fotografiche, letture da parte dei più giovani discendenti della famiglia Baldioli e, soprattutto, di emozionanti filmati in cui lo stesso capostipite Attilio, allora ultra novantenne, parlava con grande senso dell’umorismo, delle sue avventure aeronautiche. Nato a Omega, in provincia di Novara, il 30 novembre 1895, in una famiglia con 13 figli e padre di professione ebanista, Attilio vive a Domodossola dal 1904 al 1915, nel periodo legato all’apertura del traforo del Sempione e, proprio in quegli anni, accadono alcuni avvenimenti che condizioneranno per sempre la sua vita: alcuni record mondiali di velocità ottenuti con aerei di tela e legno, che utilizzano corde di pianoforte come tiranti delle ali; la trasvolata aerea Briga-Domodossola-Milano scavalcando le Alpi da parte del peruviano Chàvez del 23 settembre 1910, il quale si schianterà proprio a Domodossola; la partenza di un pallone aerostatico a pochi metri da casa Baldioli.

Ecco dunque che il perno della vita del giovane Baldioli diventano i motori, tanto che, a 18 anni, nel 1913, vuole ottenere la patente, cosa assai complessa per quei tempi. L’anno successivo passa la visita di leva ed entrerà nel battaglione specialisti, la futura Aeronautica. Cascina Malpensa, Busto Arsizio e Cascina Taliedo (che poi diventerà Linate) sono i suoi luoghi di addestramento, che svolge utilizzando un aereo biplano-biposto. Nel 1915 entra nel battaglione aviatori di Torino con il grado di sergente pilota-collaudatore al servizio della Direzione Aeronautica Militare. Il 2 ottobre 1916, a Mirafiori, conquista il record italiano di altezza, su un aereo Coudron, primato replicato nel maggio successivo. Nel settembre dello stesso anno viene esonerato dal servizio militare, perché assunto, quale pilota civile collaudatore e di alta acrobazia, presso la società Ottorino Pomilio&Co.

La sua carriera folgorante lo porterà negli USA, dove svilupperà le tecniche di alta acrobazia, che diventeranno utili durante la guerra, nei combattimenti aerei, per sfidare le leggi dell’aerodinamica. I suoi “cavalli di battaglia” saranno il looping (giro della morte), il volo rovesciato (mezzo tonneau) e la foglia morta (avvitamento). Tra il 1916 e il 1917 prende parte alla Missione Aeronautica Militare Italiana con altri quattro ufficiali piloti rappresentanti ognuno una casa costruttrice di aeroplani italiana: Pomilio, Caproni, Macchi, Fiat Ansaldo. Il pilota Baldioli si distingue sorvolando con voli d’esibizione molte città del Nord America: memorabile il lancio su New York di volantini per invitare il popolo americano a sottoscrivere un prestito nazionale all’Italia per sostenere le spese militari alleate nella guerra 1915/’18. Ma sarà il raid “Langley Field-New York”, su aereo Pomilio, compiuto su una distanza di 300 miglia in due ore e 15 minuti, a decretare il trionfo del temerario pilota italiano.

La rivista Flying gli dedicherà un articolo entusiasta, definendolo “uno dei più brillanti e abili piloti italiani”, mentre in Italia sarà la rivista “Il mondo” a pubblicare la notizia, il 18 novembre 1917. Alla morte del padre, nel 1918, la mamma diventerà la colonna portante della famiglia e per Attilio si chiude la parentesi americana. Inizierà così la sua attività di concessionario d’autolinee attivando, prima a Domodossola nel 1919 e poco dopo a Luino (nel 1921) un servizio di corriere, che, sul nostro territorio, gli permetterà di collegare per la prima volta senza mezzi trainati da animali, Luino con Dumenza e Agra. Ma l’amore per il volo non lo abbandona. Negli anni ’30 è richiamato per periodi di addestramento anche su idrovolanti e nel 1936 parte per l’Africa, tornando in patria poco prima dello scoppio della II Guerra Mondiale.

Il periodo bellico si rivela difficile: le sue corriere vengono requisite e in quegli anni il suo garage funziona solo come assistenza ai mezzi dell’esercito o ai privati ed è gestito dalla moglie Matilde Pedroni. Nel dopoguerra potenzia le sue linee di trasporto inaugurando la linea Luino-Varese, che a quell’epoca era più veloce del tram che faceva lo stesso tragitto; lascerà poi questo servizio per avviare la linea Agra-Milano. Migliora i servizi di trasporto nella Val Veddasca, Valtravaglia e verso Montegrino; in seguito acquista nuovi automezzi per i servizi locali e pullman granturismo per i lunghi viaggi.

Ma il primo amore non si può scordare e così nel 1970, a 75 anni, Attilio Baldioli riprende il brevetto di pilota presso l’aeroporto di Lugano e arriva ad Agno. Qui, per molti anni, parteciperà a manifestazioni aeree con brillanti risultati. Muore a Luino il 22 maggio 1995, quasi centenario.

Nel 1999 il Circolo Filatelico Numismatico omegnese gli dedicherà la XXIIIª Mostra Filatelica a partecipazione internazionale con questa bella dedica: “Oggi il Pioniere Attilio Baldioli non è più tra noi, è vissuto lungamente sino a sfiorare i cento anni d’età. Restano però le sue imprese aviatorie a testimoniare l’ardore e il coraggio, che a quei tempi poteva anche essere considerato incoscienza, come si dice dei giovani d’oggi…”.

Foto dell’archivio Baldioli concesse per la pubblicazione su “Il Burchiello”

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