Montegrino Valtravaglia | 19 Agosto 2017

Non solo la piazza, ma anche la “Pineta Bassa” di Montegrino torna a vivere con Fausto e Lilly

Negli ultimi anni il locale era in condizioni pietose e così il comune ha deciso di indire un bando senza far pagare l'affitto ai nuovi gestori per tre anni

Non solo la piazza, ma anche la Pineta di Montegrino torna a vivere
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Dal 2015 la Pineta Bassa di Montegrino Valtravaglia era un lontano ricordo tra quelli che, nei decenni sorsi, frequentavano i locali tra pranzi, cene e serate di divertimento con balli, musica e intrattenimento. Una location molto affascinante, incastonata nel verdeggiante paesaggio delle valli del luinese, con un panorama da ammirare che comprende lago, montagne ed entroterra.

Da giugno il locale, da sempre uno storico ristorante dato in gestione dal comune a privati, è tornato a ravvivare la famosa Pineta, ospitando la Pizzeria-Ristorante “Il Campeggino”. Così, dopo la nuova apertura del “Bar della Piazzetta”, che di recente abbiamo raccontato come sia tornato a restituire al paesino un luogo d’incontro per cittadini e turisti, è la nuova avventura di Fausto Molina e Lilly a sancire il risveglio e la volontà di tornare alla vita di uno degli storici ristoranti presenti in questo territorio.

“Dopo diverse gestioni andate male, che duravano meno di due anni – racconta il sindaco Fabrizio Prato -, dal 2015 il ristorante era chiuso. In questi tre anni non abbiamo trovato nessuno che prendesse in gestione i locali dopo alcuni bandi comunali andati deserti. Certo, il posto era in condizioni disastrose: numerosi gli atti vandalici che hanno causato la rottura di vetri, mobili per terra, bottiglie spaccate, crepe ovunque. Ignoti, inoltre, introducendosi, hanno rovinato gli interni aprendo estintori e buttando per terra farina e olio. In questi due anni qualcuno è venuto a vederlo, ma scappavano appena mettevano la testa dentro. Così abbiamo pensato di non far pagare l’affitto per tre anni al nuovo gestore, accordandoci, però, sulla totale ristrutturazione dei locali e dell’esterno. Hanno vinto Fausto e la sua compagna, Lilly, e da qui è partita la loro nuova sfida, dopo aver lasciato il ristorante in centro al paese. In tre mesi lo hanno sistemato. Come amministratori non possiamo che essere contenti perchè dopo tre anni la Pineta è tornata ad ospitare cittadini e turisti. Ci piacerebbe che si tornasse agli albori di un tempo quando, negli anni ’70-’80, erano tante le persone che arrivavano qui. Ricordo, da piccolo, le macchine parcheggiate in tutte le strade adiacenti, per partecipare alle serate di balera. Quello che ci resta da fare, oltre la riqualificazione del campo da tennis, sono il taglio piante intorno alla struttura e la sistemazione del parco giochi. Provvederemo nei prossimi mesi”.

“Negli scorsi mesi, insieme all’amministrazione – spiega Fausto Molina -, abbiamo visitato il locale e sapevamo che c’era tanto lavoro da fare. Abbiamo deciso di prenderlo in gestione, partecipando al bando, e così ci siamo rimboccati le maniche. Tanto il lavoro fatto, ma altrettanto è quello da fare. Nonostante questo, però, siamo aperti da due mesi e arriviamo anche a mandare via i clienti perchè siamo pieni. Pensare a com’era il ristorante prima e vederlo adesso è una grande soddisfazione. Per l’autunno, però, abbiamo in progetto il miglioramento della parte esterna, per poter utilizzare anche in inverno tutti gli spazi a disposizione, mentre per la prossima estate sistemeremo la terrazza, per creare un bar. Noi continuiamo a proporre la nostra cucina, tra piatti tradizionali e locali, e l’immancabile pizza. Il posto merita davvero tanto, è una location mozzafiato con un panorama unico”.

Anche in un paese di montagna, con l’occasione giusta, si può far tornare a vivere un locale che, un tempo, era un vero e proprio riferimento per tutto il territorio circostante, con persone e turisti che arrivavano anche da Milano e dalla Svizzera per passare una serata o un weekend all’insegna della tranquillità che solo la montagna può offrire. La creazione della Pineta Bassa, che si trova a poca distanza dal centro abitato del paese, però, la si deve alla lungimiranza del cavalier Luigi Pontevia, sindaco del paese agli inizi del XX secolo.

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