Bollate | 25 Giugno 2017

Fino a Palermo in bici per l’Agenda Rossa di Paolo Borsellino. Tra loro anche Matteo, ragazzo di Cugliate

Ventitré tappe, da oggi 25 giugno al 19 luglio, giorno in cui si celebra il 25esimo anniversario della strage di via D'Amelio, in nome della legalità

Fino a Palermo in bici per l'Agenda Rossa di Paolo Borsellino. Tra loro anche Matteo, ragazzo di Cugliate
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Una sfida tutta da vivere, nel nome della legalità, del senso civico e della memoria della strage di via d’Amelio, dove morirono Paolo Borsellino e la sua scorta. E’ questo il progetto che vedrà protagonisti a partire da oggi, con partenza da Bollate, Ivan Colombo, Francesco Ricci, Walter Palagonia, e Matteo Picchetti De Lillo, un 27enne originario di Cugliate Fabiasco. L’obiettivo sarà quello di arrivare a Palermo, in occasione del 25esimo anniversario dalla strage, il prossimo 19 luglio, partendo in bicicletta proprio oggi.

Il progetto si chiama “L’Agenda Ritrovata” e si propone di dar vita ad un “libro rosso” che viaggerà di regione in regione, testimoniando che c’è un’Italia che non ha dimenticato e che vuole ricordare e raccontare quel che è successo. “L’Agenda Ritrovata”, così, attraverserà lo stivale sulle ruote di una bicicletta, percorrerà terreni scomodi, accidentati e tortuosi. Con una macchina sarebbe stato troppo semplice: ci vogliono fatica, impegno e determinazione per portare avanti delle idee e pedalare richiede tutte queste cose.

Un cammino fatto a tappe durante il quale si percorrerà l’Italia e, come un testimone, passerà di mano in mano fino ad arrivare in Sicilia dove ci sarà la tappa conclusiva, il 19 luglio. Chi si occuperà di passare il testimone regione per regione? Associazioni culturali, librerie indipendenti, teatri, cittadini comuni, qualunque realtà culturale e sociale che voglia aderire all’iniziativa. Dovranno organizzare un evento durante il quale, attraverso concerti, spettacoli teatrali, letture, proiezione di film, balli, feste o qualunque altra forma di espressione, si comunichi l’iniziativa “L’Agenda Ritrovata” (da dove parte, che scopo ha e dove vuole arrivare) e si rifletta sui temi della legalità, della giustizia e della lotta alla mafia. A conclusione dell’evento, l’agenda rossa raccoglierà commenti e pensieri di coloro che hanno partecipato (ciclisti, pubblico, musicisti, attori, scrittori e chiunque altro sostiene l’iniziativa) e proseguirà verso la tappa successiva.

Tra loro anche un ragazzo di Cugliate, Matteo Picchetti De Lillo. Matteo ha 27 anni, è nato in Svizzera e, fino a 20 anni, ha vissuto in provincia di Varese. Sin dalla più tenera età è appassionato di bici e a soli tre anni riceve la sua prima bicicletta da corsa. Questo fu l’inizio della sua carriera sportiva. All’età di 9 anni inizia a gareggiare a livello agonistico e ad imparare cosa siano il sacrifico, la costanza e l’impegno per raggiungere un obiettivo. A seguirlo durante le corse, il papà Riccardo e nonno Niko (Domenico De Lillo) ex campione di ciclismo, come corridore, ma anche come allenatore (3 titoli mondiali e 9 italiani). Corse, sveglie alle 6 del mattino, allenamenti, sbalzi d’umore ma anche grandi lezioni di vita: rispetto degli avversari, costanza nell’impegno, determinazione nel perseguire i propri obiettivi. “Uno dei primi insegnamenti – spiega Matteo – fu quando chiesi a mio nonno: ‘Nonno, come si fa ad andare forte in discesa?’, e lui mi rispose ‘Lascia i freni’. Diciamo che da lì imparai a non aver paura ma anche cosa voleva dire rialzarsi, dato che, avendo preso troppa velocità, caddi qualche metro più a valle…”.

Matteo ha smesso di correre a livello agonistico a 18 anni, ma il suo amore per la bici non si è esaurito e, per questo e per il valore dell’iniziativa, ha deciso di accompagnare Ivan e l’Agenda Rossa in questa ciclostaffetta da Milano a Palermo. Sarà lui il porta bandiera dell’A.M.O.V.A., l’Associazione Medaglie d’Oro al valore atletico.

L’agenda rossa del magistrato Paolo Borsellino è sparita misteriosamente subito dopo l’attentato di stampo mafioso del 19 luglio 1992 in cui lui perse la vita. Un documento importante che conteneva appunti, nomi e forse rivelazioni sulla strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone. Che fine avrà fatto? Cosa c’era scritto? Chi ce l’ha? Tutta l’Italia se l’è chiesto e se lo chiede ancora perché a queste domande non sono mai state date risposte.

“L’Agenda Ritrovata” vuole continuare a tenere alta l’attenzione su una storia che, ancora oggi, non ha avuto una risposta, in nome della legalità e della lotta contro le mafie.

Per tutte le informazioni sul progetto, cliccare qui, mentre è possibile visitare il sito web per qualsiasi ulteriore dettagli.

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