Dopo le dichiarazioni degli scorsi giorni del sindaco di Luino, Andrea Pellicini, che ha svelato il progetto della sua amministrazione di creare 500-600 parcheggi nell’area ex Visnova e di rendere una parte del centro cittadino pedonalizzabile. In riferimento alla notizia di aver conferito la variante del piano del governo del territorio all’architetto Giuliani, pubblichiamo un’analisi con alcune domande interessanti, inviatoci da Diego Intraina. Ecco il suo testo.
Luino, “Tra PGT e urbanistica oggi non è più come ieri: cos’è successo?” La strategia del velamento non sempre riesce. Introdurre argomenti nuovi per mettere in ombra i problemi odierni non sempre risulta essere efficace, ed è considerabile politicamente la soluzione migliore. È risaputo che le tematiche di una città sono sempre connesse tra loro e vanno trattate sempre all’interno di una visione generale. Dunque si prestano difficilmente a passerelle sporadiche che servono per coprire profondi imbarazzi. Dopo aver letto con attenzione la sua visione futura, sindaco, non si può evitare di ritornare ad illuminare l’apparente zona d’ombra, ponendogli delle domande a cui lei non risponderà ma, sicuramente, leggerà e ne farà tesoro come tante altre volte.
Leggiamo nell’articolo che avete conferito l’incarico di completare la progettazione del Piano di Governo del territorio (PGT) nel 2013, e subito dentro a molti scatta la domanda: come mai in tre/quattro anni la sua amministrazione non è stata in grado di elaborare un progetto da consegnare agli enti di competenza in modo che venissero finanziate le opere complete del sottopasso Visnova, compresa di rotonda di via XXV Aprile, progetto che sicuramente avrebbe anche portato a riflettere sulla necessità, dimenticata, dell’indispensabile sottopasso ciclo-pedonale al passaggio a livello? Cosa è successo in questi tre/quattro anni? Non è possibile sentirsi dire da RFI, appena l’altra sera in Commissione Territorio, che sono mancati i progetti d’affinamento della rotonda e che dunque è questa la causa per cui non si è riusciti a preventivare i reali costi dell’opera da finanziare e pertanto finire a stanziare un finanziamento insufficiente.
È stato forse il lungimirante e prevedibile cambiamento di proprietà (dalla doppia consonante alla selvaggia savana) dell’area ex Visnova che ha fatto procrastinare i progetti? Ci chiediamo dunque: c’è una relazione che va oltre la funzionalità, che non è data da conoscere a noi comuni cittadini, tra la rinunciata progettazione della rotonda di via XXV Aprile e il futuro parcheggio nell’area EX Visnova?
Vogliamo fare altre considerazioni per articolare maggiormente la domanda. Visto che l’idea di pedonalizzazione del centro città non è tra le idee più recenti (è da molti anni che il centro-sinistra la richiede nelle varie osservazioni dei PR e poi del PGT) e l’esigenza indiscutibile della localizzazione del parcheggio nell’area è cosa di vecchia data, come mai non si è deciso di utilizzare lo stesso “metodo semplificato” nel momento dell’approvazione del PGT di qualche anno fa?Invece, per ragioni incomprensibili, tale metodo, lo si vorrebbe applicare oggi senza aspettarsi nessuna risposta dalla concertazione pubblica e privata ritenuta fondamentale allora. È stata proprio questa fondamentale procedura di concertazione che ha suggerito l’inutile, e il tempo lo ha confermato, invenzione fallimentare delle “aree centrali”?
Cosa è cambiato oggi per cambiare strategia di governo? Che studi d’approfondimento sono stati fatti in questi anni per arrivare a legittimare e giustificare cose che si potevano sapere e decidere già qualche anno fa? La cittadinanza lo vuole sapere, perché è ormai consapevole che è solo con la politica della trasparenza che si sarebbe potuto evitare la figuraccia dell’inaccettabile imposizione obbligata dalla coppia Ministero e RFI? Oppure, dobbiamo ritenere che a far muovere la macchina di questa amministrazione è solamente la dinamica e la prepotenza degli eventi, purtroppo quando ci vengono imposti?
Signor sindaco, è già stato detto più volte che sulla città nessuna forza o coalizione politica ha il diritto di decidere in autonomia nemmeno appellandosi o giustificandosi richiamando programmi elettorali generici. La città è un dinamico sistema delicato e spesse volte risulta essere conflittuale e trasversale politicamente, ed è per questa sua trasversalità che diventa indispensabile e importante ricercare continui dialoghi collettivi.
Dialoghi obbligatoriamente seri e non improvvisati, su cui possono e devono confluire intuizioni, idee, volontà, forze e consensi. Sulla pedonalizzazione del centro cittadino e su una politica della mobilità sostenibile può esserne certo che la popolazione si confronterà animatamente, magari facendo anche qualche cadavere politico (pensi al muro che l’ha visto lanciarsi in prima linea), ma ne vale sempre la pena quando si è consapevoli di aver contribuito a rinverdire lo spirito culturale dei luoghi e dell’abitare.
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