19 Marzo 2017

Le retribuzioni “contrattuali” in Italia crescono a passo di lumaca

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I dati sono contenuti nell’ultimo dossier dell’Istat sulle retribuzioni contrattuali, ed elaborati dall’Adnkronos, che ha esaminato le tabelle sulle retribuzioni orarie. Ecco il quadro della situazione.

(lavoroediritti.com)

Le retribuzioni ‘contrattuali’ in Italia crescono a passo di lumaca. Negli ultimi sei anni gli stipendi regolati dai Ccnl sono aumentati del 7,1%, con notevoli differenze tra il settore delle estrazioni minerali, dove l’incremento è del 14%, e il settore del credito e assicurazioni, che si ferma a un +6%. A tenere schiacciato verso il basso l’indice generale degli stipendi è, ovviamente, il settore pubblico dove le retribuzioni sono bloccate dal 2010, mentre nel settore privato l’aumento è del 9,8%. ispetto al 2015, l’indice generale è cresciuto solo di 0,6 punti percentuali. Mentre restringendo il campo al settore privato l’incremento è stato di 0,9 punti. I lunghi tempi di vacanza coRntrattuale, che di solito passano prima di raggiungere nuovi accordi, incide sicuramente sul dato finale.

Secondo l’Istituto di statistica alla fine del 2016 i contratti scaduti sono 47; bel al di sopra della somma dei contratti rinnovati nel corso dell’anno (13) e degli accordi in vigore (28), che arriva a 41. La situazione è peggiorata rispetto al 2015, quando i contratti scaduti in attesa di rinnovo erano 36, mentre la somma degli accordi in vigore (39) e delle intese raggiunte nel corso dell’anno (9) arrivava a 48.

Per gli statali, dal comparto della scuola a quello delle forze dell’ordine, la variazione nel 2016 è dello zero rispetto a sei anni prima, con l’unica eccezione dei vigili del fuoco, che hanno ottenuto un aumento del 3,1%. Osservando i raggruppamenti principali di contratti del settore privato emerge che, dietro al primo classificato (estrazioni minerali), si posiziona il settore dell”energia e petroli’ (+13,9%), seguito dalla ‘gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi’ (+13,7%), dalla ‘chimica’ (+13,6%), dal ‘tessile, abbigliamento e lavorazione pelli’ (+13,2%) e dall”energia elettrica e gas’ (+13,1%). Sopra la media si collocano anche le retribuzioni dei ‘metalmeccanici’, con un incremento del 12,9%, dei lavoratori del settore del ‘legno, carta e stampa’ (+12,2%) e dell”industria’ (+12%). Incrementi a due cifre interessano ‘agricoltura’ e ‘alimentari bevande e tabacco’, entrambi crescono dell’11,3%, e le ‘telecomunicazioni’ (+10,9%).

Per tutti gli altri gruppi l’aumento delle retribuzioni è stato inferiore al dato medio, con i ‘trasporti e servizi postali’ che si posizionano più vicino (+9,5%), segue il ‘commercio’ (+8,5%) e l”edilizia’ (+8%). In coda si posizionano i gruppi dell”acqua e servizi di smaltimento rifiuti’ (+7,8%), i ‘servizi privati’ (+7,6%), gli ‘esercizi pubblici’ (+7,5%), ed i servizi d”informazione e comunicazione’ (+6,3%). (ADNKRONOS)

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