6 Febbraio 2017

Europarlamento, Draghi: “Timori da protezionismo, ma l’euro è irrevocabile”

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La “ripresa resistente” con l’aumento negli ultimi due anni del Pil procapite del 3% nell’eurozona, il sentimento economico al top da 5 anni e la disoccupazione al 9,6%, il livello più basso da maggio 2009, “sono passi nella giusta direzione ma sono solo i primi passi”. Così il presidente della Bce Mario Draghi all’Europarlamento.

(Foto © European Parliament - Europa.eu)

(Foto © European Parliament – Europa.eu)

Europarlamento, Draghi: “Timori da protezionismo, ma l’euro è irrevocabile”. “Dobbiamo continuare su questa strada. Le decisioni di politica monetaria prese in dicembre”, ha sottolineato Draghi, “sono quelle giuste nel contesto attuale”. “Guardiamo con preoccupazione a annunci di potenziali misure protezionistiche“. “L’Ue è stata creata sulle basi del libero scambio – dovremo giudicare quando vedremo quello che è stato annunciato”. “L’idea di ripetere le condizioni che hanno portato alla crisi finanziaria è qualcosa di molto preoccupante“, e “l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è l’allentamento delle regole”. E’ il monito del presidente della Bce in riferimento all’intenzione Usa di modificare le regole del settore finanziario. “Il fatto che non abbiamo visto svilupparsi rischi per la stabilità finanziaria è una ricompensa per le azioni intraprese da regolatori e legislatori sin dallo scoppio della crisi”, ha sottolineato.

“Diversamente da una percezione diffusa, le condizioni economiche dell’eurozona sono stabilmente migliorate” ma “i rischi per le previsioni dell’eurozona restano al ribasso e sono prevalentemente legati ai fattori globali”. Draghi spiega che le decisioni di dicembre “definiscono un equilibrio tra la nostra fiducia crescente” sulle prospettive dell’eurozona, e “allo stesso tempo, alla mancanza di un chiaro segno di convergenza dei tassi d’inflazione”.

I benefici delle nostra politica” monetaria accomodante “superano chiaramente i potenziali effetti collaterali”. e questi “sono meglio affrontati, se necessario, attraverso altre politiche”. Draghi sottolinea che quanto fatto dalla Bce “è stato chiave nel sostenere la ripresa in corso”, anzi, “le nostre misure hanno giocato un ruolo chiave nel preservare la stabilità nell’eurozona, e questo include la stabilità finanziaria”.

Il Trattato di Maastricht fu una “decisione coraggiosa” che “segnò ‘una nuova tappa nel processo dell’integrazione europea’”. Lo afferma Draghi alla vigilia del 25esimo anniversario dello stesso Trattato, ricordando che “con la moneta unica abbiamo forgiato bond che che sono sopravvissuti alla peggiore crisi economia dalla Seconda guerra mondiale”. “E’ facile sottostimare la forza di questo impegno” politico, ha ammonito, “che ci ha tenuto insieme per 60 anni” in “tempi difficili”. “L’euro è irrevocabile, questo dice il Trattato”. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi durante il suo intervento all’Europarlamento. Quanto a un’Unione a più velocità, Draghi, dopo aver rilevato che “non è ancora chiaro” che cosa è stato detto a Malta, ha osservato: “E’ un concetto ancora da sviluppare, una visione appena abbozzata su cui non sono in grado di esprimere alcun commento, almeno al momento”.

“Non siamo manipolatori della moneta”. Così, in italiano, il presidente della Bce Mario Draghi ha risposto all’eurodeputato Marco Zanni (Enf) sulle critiche alla Bce del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. “Le politiche monetarie fatte riflettono le diverse posizioni nel ciclo economico dell’eurozona e degli Usa”, ha sottolineato, ricordando che nel 2013 il tasso di cambio euro/dollaro era a 1,40 e che già allora la Germania aveva un surplus commerciale del 6% con gli Usa. (ANSA)

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