31 Gennaio 2017

Il video di “Lazarus”, nuovo singolo dei “Wyns”. Ecco l’intervista tra retroscena e progetti futuri

Tempo medio di lettura: 4 minuti

Dai primi live liceali e dalle prime prove in saletta di “acqua sotto i ponti” ne è passata e oggi siamo qui a raccontarvi il primo grande passo dei “The Wyns”, gruppo indie-rock che da anni è presente sul territorio dell’alto Varesotto. Online da ieri su YouTube, e da oggi su Spotify e iTunes, il nuovo singolo e video “Lazarus”, preludio all’album “Life Happens” che uscirà il prossimo 27 marzo per l’etichetta Bassa Fedeltà. A girarlo Oscar Turri. Ecco l’intervista che abbiamo fatto ad Alessandro Masci (voce), Andrea Cometti (chitarre e synth), Alex Barassi (basso) e Ruggero “Roger” Gargiulo (batteria).

Il video di “Lazarus”, nuovo singolo dei “Wyns”. Ecco l’intervista tra retroscena e progetti futuri. Sin dai primi anni duemila i “Wyns” hanno calcato numerosi palchi dell’Alto Verbano tra concerti, festival e serate. Ne è passato di tempo dal debutto, quando ancora Matteo Ferroni e Lorenzo Balice erano componenti del gruppo, nati nel 2009 con radici nel britpop e forti richiami di puro stampo garage-rock. Ad oltre otto anni dalla nascita e numerosi premi ed esperienze alle spalle, la formazione è cambiata con l’inserimento alla batteria di Ruggero “Roger” Gargiulo, aggiuntosi ad Alessandro Masci, Andrea Cometti ed Alex Barassi. Da ieri, infatti, è iniziata una nuova sfida per loro, con il lancio su YouTube, del video del nuovo singolo, “Lazarus”, che anticipa “Life Happens”, l’album che uscirà il prossimo 27 marzo. Tra retroscena e progetti futuri siamo andati ad intervistarli, ecco quello che ci hanno raccontato.

E’ uscito Lazarus, il vostro nuovo video, preludio all’album. Suoni e regia molto ricercati, che sanno di Gran Bretagna. Cosa racconta Lazarus?

La canzone esprime un’overdose da stress di una vita lavorativa frenetica e un desiderio di cambiare e tornare a qualcosa di più semplice ma che possa regalare serenità. In questo caso Lazarus è un modello piuttosto famoso che non ne può più di shooting e sfilate. Il senso della canzone può essere ovviamente adattato anche ad altre esperienze, sostanzialmente rappresenta una passione che diventa lavoro, troppo lavoro, e quindi insostenibile. La passione passa (per questo si chiama così) e rimane solo l’aspetto tediante e prettamente lavorativo a logorare il quotidiano di Lazarus.

Come si spiega nel video questo “malessere”?

Nel video questa situazione è spiegata da una prima parte in cui viene mostrata la grigia quotidianità del protagonista, dove i garage simboleggiano le varie passerelle e l’auto che lo affronta i “demoni” che lui cerca di combattere, cui segue una svolta che è il passaggio in acqua in cui Lazarus si purifica da ogni suo mal di vivere e riprende vita. Il finale è finalmente l’approdo a un “locus amenus”, in cui Lazarus può ritrovare la pace e la serenità che tanto gli mancavano. Un passaggio rappresentato anche dalla variazione cromatica del video, nella prima parte molto grigia e fredda, nel finale i colori sono molto più caldi. 

La scelta di girarlo nell’alto Varesotto ha attinenza ad un legame profondo con il vostro territorio? Per quale ragione?

Sì, assolutamente. Non possiamo dire che sia tutto collegato, ma in parte è così. Gran parte delle canzoni di “Life Happens” sono nate in spiaggia, ci serviva un posto che trasmettesse serenità per la rinascita di Lazarus e il nostro lago al tramonto ci è sembrata una valida soluzione. All’inizio avevamo in mente altre situazioni da usare come finale per il video, ma siamo felici di aver optato per questa scelta, ci è stata regalata una giornata e una fotografia stupenda. 

In che modo “Lazarus” si inserisce in “Life Happens”, che uscirà il 27 marzo?

“Life Happens” raccoglie canzoni che parlano di cose che accadono nella vita quotidiana, a volte senza un ragionevole motivo. Sono dieci storie, Lazarus è la prima di queste… per il resto dovrete sentire l’album…

(Foto © Linda Provini)

(Foto © Linda Provini)

Attenderemo allora il 27 marzo… la vostra impronta musicale, simile sin dagli albori, sembra essere maturata. Cosa vi ha fatto crescere?

In primis, suonare. Sono anni che lo facciamo insieme e credo che sia abbastanza naturale evolversi, prendere direzioni musicali diverse e provare a sperimentare. Poi, lavorare con un produttore artistico. Prima di entrare in studio avevamo una trentina di canzoni dalle quali partire, le abbiamo affidate a Martino Cuman dei “Non Voglio Che Clara” e insieme ne abbiamo scelte dieci per il disco. Tutte le canzoni sono state registrate e missate presso “La Sauna Recording Studio” di Varano Borghi, sul lago di Comabbio, uno dei migliori studi di registrazione d’Italia, il cui proprietario, Andrea Cajelli, ci ha prematuramente lasciato qualche giorno fa. Siamo onorati di aver potuto lavorare con lui e di ritrovare nel nostro disco la sua gigantesca e fondamentale impronta. Gran parte di questa “maturazione” è merito del lavoro svolto insieme a loro.

Avrete sicuramente in mente di promuovere il nuovo disco con concerti live. Dove andrete a suonare?

Certo, abbiamo registrato apposta un disco per tornare a suonare live. Sicuramente suoneremo al Sottosopra poi vediamo chi ci ospiterà, speriamo di fare tante belle serate. Le date partiranno dopo l’uscita del disco, quando faremo il release party. Speriamo di stare in giro il più a lungo possibile…

A quali artisti o gruppi vi rifate? Quali sono quelli apprezzate maggiormente?

Tutti e nessuno in particolare. Di sicuro viviamo l’influsso del mondo Indie-rock, con qualche eccezione qua e là. Crediamo che la chitarra subisca ancora l’influenza di Jack White ma sta cercando di guarire… Per concludere, però, volevo dire che a partire da oggi, 31 gennaio, sarà disponibile su Spotify, iTunes e tanti altri servizi di musica online. Aggiungetelo alle vostre playlist!

Per seguire tutte le novità sui “Wyns” consultare la loro Pagina Facebook.

(Foto di copertina © Linda Provini)

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