20 Gennaio 2017

Hotel Rigopiano, si continua a scavare tra neve e macerie. Due morti, trenta dispersi

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Si è scavato tutta la notte e si continua a scavare tra la neve e le macerie dell’hotel Rigopiano, alle pendici del Gran Sasso, nel comune di Farindola, in provincia di Pescara, travolto da una valanga mercoledì scorso provocando la morte certa di 2 persone. Sono circa 40 i soccorritori impegnati nella ricerca di una trentina di persone, 34 secondo il sottosegretario regionale con delega alla Protezione civile dell’Abruzzo, Mario Mazzocca, tra dipendenti della struttura e ospiti che mancano ancora all’appello.

(Foto © ANSA - Vigili del Fuoco)

(Foto © ANSA – Vigili del Fuoco)

Hotel Rigopiano, si continua a scavare tra neve e macerie. Due morti, trenta dispersi. All’Hotel “Rigopiano” a Farindola sul Gran Sasso, spazzato via da una valanga di immense proporzioni, i soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, in condizioni estreme, alla ricerca della trentina di dispersi che ancora mancano all’appello. Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all’ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati. Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all’hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. Da ieri sono stati estratti due corpi dalle macerie. La Procura ha aperto un’indagine per omicidio colposo.

I soccorritori “I cani fiutano odori, noi scaviamo”. “Da ieri sera stiamo lavorando in condizioni difficili nella ricerca di superstiti. I cani spesso fiutano odori ma dobbiamo scavare per oltre 4, 5 metri prima di arrivare al terreno”. E’ il racconto di Matteo Gasparini, responsabile del Soccorso alpino della Valdossola. Con i tecnici della delegazione Valdossola anche quelli di Canavese, Cuneo, Mondovì, Valsusa, Valsangone. Le squadre sono partite ieri dopo che dal Coordinamento Nazionale della Protezione Civile aveva chiesto rinforzi. Cinque automezzi sono partiti stamattina alle ore 5 con l’obiettivo di dare il cambio agli operatori del CNSAS del Centro Italia.

Soccorritore: “Mai visto niente del genere”. “Una roba da non credere, è stato scioccante, mai visto niente del genere. Temo ci siano poche speranze di ritrovarli in vita”. Così, visibilmente provato, Cristian Labanti, l’operatore del Soccorso Alpino emiliano che insieme ad Agostino Zini, Daniele Nasci e Alessandro Tedeschi era partito con gli sci dal versante aquilano del Gran Sasso. I quattro sono stati tra i primi ad arrivare. “Abbiamo compiuto piccoli sondaggi, ma ci siamo trovati di fronte un muro di neve e macerie”.

Direttore hotel: “Ero fuori per coordinare i soccorsi”. “Ero sceso per coordinare da Pescara le operazioni di soccorso per lo sgombero neve, poi la situazione alle 17 è precipitata. Per questo non ero lì”. Lo ha raccontato a Barbara D’Urso in collegamento telefonico per “Pomeriggio 5”, Bruno Di Tommaso, direttore dell’Hotel Rigopiano, travolto dalla valanga. L’uomo è il nipote di Roberto Del Rosso, gestore del resort. “L’avevo sentito alle 16 – ha detto Di Tommaso – attraverso messaggini, stavo aggiornando i ragazzi sulla situazione. Roberto era preoccupato per la tanta neve”. Al momento della valanga, ha raccontato Di Tommaso, all’interno c’erano 11 dipendenti dell’albergo e 24 ospiti. “Tutto lo staff era radunato al bar, mentre gli ospiti si trovavano nella hall perché stavano per andare via”, ha detto il direttore dell’albergo.

Sms titolare: “Clienti spaventati dal sisma”. “I clienti e le persone presenti all’interno dell’albergo erano spaventate per le forti scosse di terremoto e non tanto per il maltempo e per la neve abbondante. Ovviamente una slavina era inimmaginabile”. Lo dice all’ANSA un amico di Roberto Del Rosso, titolare dell’hotel Rigopiano, con cui ieri pomeriggio, verso le 15, si è scambiato dei messaggi. Il proprietario ha riferito al conoscente dei timori degli utenti per le forti scosse e del fatto che tutti erano pronti a partire, si attendeva solo la turbina. Anche Del Rosso è tra i dispersi.

Uno dei superstiti, il 38enne Giampaolo Parete, in ospedale a Pescara, piange: “Lì sotto ci sono mia moglie e i miei due figli. Io sono salvo solo perchè ero andato a prendere una cosa in macchina”. (ANSA)

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