18 Gennaio 2017

La prima di Antonio Tajani da presidente del Parlamento Europeo

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Antonio Tajani è il nuovo presidente del Parlamento europeo. La fumata bianca è arrivata al ballottaggio, dopo il nulla di fatto delle prime tre votazioni. Il candidato del Partito popolare europeo (Ppe) ha ottenuto 351 voti, contro i 282 dell’avversario socialdemocratico, Gianni Pittella. Nella partita per la presidenza, è riuscito ad avere la meglio sui sette candidati che aspiravano alla successione del tedesco e socialista, Martin Schulz.

Antonio Tajani è il nuovo presidente del Parlamento Europeo

(ilpost.it)

Antonio Tajani è il nuovo presidente del Parlamento Europeo. Antonio Tajani, del Partito popolare europeo, è stato eletto presidente del Parlamento Ue con 351 voti dall’Assemblea di Strasburgo, contro i 282 ottenuti dal candidato socialista Gianni Pittella nel ballottaggio tra i due. Al terzo scrutinio per la presidenza del Parlamento Ue, Tajani aveva ottenuto 291 voti, Gianni Pittella 199, Forenza 45, Lambert 53, Rebega 44, e Stevens 58. Nessuno aveva raggiunto la maggioranza assoluta, quindi si è andati al quarto scrutinio, il ballottaggio, tra Tajani e Pittella. Al secondo scrutinio Tajani aveva ottenuto 287 voti, Pittella 200, Forenza 42, Lambert 51, Rebega 45, e Stevens 66. Nel primo turno, invece, a Tajani erano andati 274 voti, a Gianni Pittella 183, Stevens 77, Lambert 56, Forenza 50 e Rebega 43.

La carriera di Antonio Tajani. Romano, 63 anni, laureato in giurisprudenza, Tajani è stato un ufficiale dell’Aeronautica Militare e controllore della Difesa aerea presso la base radar di San Giovanni Teatino, giornalista parlamentare per “Il Settimanale”, conduttore del Gr1 Rai e responsabile della redazione romana de “Il Giornale” di Indro Montanelli. “Io sarò il presidente di tutti, rispetterò tutti i deputati e tutti i gruppi politici. Ringrazio il presidente Martin Schulz di cui sono stato primo vicepresidente e nei suoi confronti ho sempre dimostrato grande lealtà. Voglio dedicare questo risultato alle vittime del terremoto che ha colpito il mio Paese, che stanno ancora vivendo momenti di grande difficoltà, e a tutte le vittime del terrorismo”.

Politicamente Tajani nasce come militante del Fronte monarchico giovanile, di cui è stato vicesegretario, ma è stato soprattutto tra i fondatori di Forza Italia nel 1994, poi coordinatore regionale del partito nel Lazio dal 1994 al 2005, e portavoce del presidente del Consiglio nel primo governo Berlusconi. Sempre nel 1994 è stato eletto parlamentare europeo per la prima volta. Nel 2001 fu candidato a sindaco di Roma per la coalizione della Casa delle Libertà, ma fu sconfitto al ballottaggio da Walter Veltroni. Come commissario europeo all’Industria, nell’ottobre 2012 Tajani ha lanciato una campagna sulla “nuova rivoluzione industriale” nell’Ue, mirante a rilanciare una vera e propria politica industriale europea, con l’obiettivo di riportare il peso dell’industria a oltre il 20% del Pil dell’Unione, entro il 2020.

Nel novembre 2014 ha rinunciato all’indennità transitoria di fine mandato che gli sarebbe spettata in quanto ex vicepresidente della Commissione: 13mila euro al mese per tre anni, per un totale di 468 mila euro. Tajani ha spiegato di aver “ritenuto fosse opportuno dare una prova di sobrietà e solidarietà in questo momento di grande difficoltà per i cittadini europei”.

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