10 Dicembre 2016

Usa, Cia: “Dietro la vittoria di Trump è intervenuta la Russia”

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Si profila uno scontro fra Donald Trump e la Cia, dopo che in un rapporto l’agenzia di spionaggio Usa ha sostenuto che persone legate alla Russia hanno interferito nelle elezioni presidenziali fornendo a Wikileaks le mail dell’ex direttore della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta, e del Partito democratico.

Photographer: Daniel Acker/Bloomberg via Getty Images

Photographer: Daniel Acker/Bloomberg via Getty Images

La Russia è intervenuta nelle elezioni americane per aiutare Donald Trump a vincere. E’ quanto avrebbe concluso, secondo il ‘Washington Post’ che cita fonti informate, una valutazione segreta della Cia. Accuse respinte dal team di transizione del presidente eletto, secondo il quale “queste sono le stesse persone che dicevano che Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa”. “Le elezioni si sono concluse molto tempo fa è ora di guardare avanti”, ha detto in un comunicato il team Trump.

Secondo quanto reso noto dal ‘Washington Post’, la Cia in una valutazione segreta ha concluso che il governo di Mosca ha interferito nelle elezioni nel tentativo di aiutare Trump, più che per minare solo la fiducia nel sistema elettorale americano. I servizi segreti hanno identificato individui con collegamenti con il governo russo che hanno fornito a WikiLeaks migliaia di email hackerate ai danni del partito democratico e di altre organizzazioni, compreso il presidente della campagna di Hillary Clinton John Podesta.

Questi individui, descrivono le fonti citate dal Wp, sono noti alla comunità di intelligence e farebbero parte di una più ampia operazione russa per favorire Trump e minare le possibilità della sua rivale Hillary Clinton. “E’ opinione della comunità di intelligence che l’obiettivo della Russia fosse favorire un candidato rispetto a un altro, aiutare Trump ad essere eletto”, ha confidato un alto dirigente Usa informato sulla presentazione dell’esito degli accertamenti fatta ad alcuni senatori americani. “Questa è l’opinione dominante”, ha aggiunto.

Proprio ieri il presidente americano uscente, Barack Obama, ha disposto una “completa revisione” degli episodi assimilabili a pirateria informatica volti a perturbare lo svolgimento delle elezioni presidenziali dello scorso mese e si aspetta che le conclusioni di questo riesame gli vengano consegnate prima della fine del suo mandato il 20 gennaio prossimo. (ADNKRONOS)

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