26 Novembre 2016

Luino, “L’importanza dell’accoglienza nei luoghi di sofferenza: la sala di attesa del Pronto Soccorso”

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Stefano Introini, un cittadino residente nel varesotto che lavora a Luino, negli scorsi giorni ha dovuto recarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale per un piccolo problema.Così, tra qualche consiglio e qualche critica, in una lettera aperta che ci ha inviato non solo si sofferma sull’incessante lavoro dei medici e degli infermieri, che lo hanno curato con estrema professionalità e cordialità, ma interviene anche per sottolineare alla direzione sanitaria alcuni accorgimenti da prendere nella sala d’attesa per migliorare il servizio ai pazienti.

Luino, "L'importanza dell'accoglienza nei luoghi di sofferenza: la sala di attesa del Pronto Soccorso"

Luino, “L’importanza dell’accoglienza nei luoghi di sofferenza: la sala di attesa del Pronto Soccorso”. “Ho avuto modo di soffermarmi nella sala di attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Luino per un piccolo problema e, giustamente, ho aspettato molte ore per questioni ben più urgenti o gravi della mia – si legge nella lettera inviataci da Stefano Introini -. Mentre il tempo passava ho potuto apprezzare la disponibilità e la cortesia del personale ma anche il disagio di persone, molte anziane e fragili, costrette a stazionare in una saletta con sedie insufficienti ed una porta scorrevole che dà direttamente sull’esterno larga un metro e sessanta, che ogni manciata di minuti apre a folate di aria gelida, quindi un terribile rumore di fondo generato dai condizionatori d’aria. Conversando durante l’attesa ci immaginavamo le sale d’attesa dei poliambulatori privati, con musichetta suadente di sottofondo, riviste e giornali, erogatori di acqua gratuiti, microclima ideale per mettere a proprio agio chi soffre o si preoccupa.

Qualche giorno dopo voglio ringraziare la puntualità, professionalità e cortesia di medici e personale del PS, ma vorrei suggerire alcuni piccoli accorgimenti, diciamo di sensibilità verso l’Utenza, che potrebbero essere messi in pratica con pochissime risorse:

installazione di una controporta, di un vano caldo, di una ‘bussola’, per evitare di invadere la sala di continue folate di aria fredda, o calda in estate;
eliminare, conseguentemente, quella inutile e rumorosa ‘lama di aria calda’ posizionata sopra la porta scorrevole nel vano tentativo di evitare il problema di cui sopra; sembra un espediente imitato da quei negozi che, in barba ad ogni principio di buona educazione ambientale cercano di adescare i passanti lasciando la porta aperta sotto una lama d’aria fredda in estate e calda in inverno: ma qui, tra l’atro, non credo dobbiamo adescare nessuno;
integrare la sala nel sistema di riscaldamento con radiatori o sistemi certamente a minore impatto di quello ad insufflazione d’aria che in quell’ambiente particolare nella migliore dei casi può generare disturbi cervicali;
– a fianco dei distributori automatici di bevande calde e fredde o meglio al posto di, secondo me, un erogatore gratuito di acqua naturale.

Certamente le forme di comunicazione ed accoglienza oggi suggerirebbero poi di sostituire tanti foglietti appesi con nastro adesivo un po’ ovunque con monitor che in continuo informano chi attende sui tempi medi di attesa, le procedure di accettazione, le modalità di pagamento ed esenzione ticket ecc.., ma tant’è che questa forma espressiva consolidatasi negli uffici pubblici, se vogliamo, è quasi una simpatica tendenza vintage quando percepita con il giusto spirito artistico. Sarebbe comunque già un grande balzo in avanti evitare aggravamenti di salute nella sala d’attesa del PS di Luino con piccoli interventi”.

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