23 Novembre 2016

Luino, in protesta contro il circo: “No allo sfruttamento degli animali”

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A Luino, domenica pomeriggio, un gruppo di cittadini si sono dati appuntamento per far sentire il loro fermo rifiuto al circo che si serve degli animali per i propri spettacoli. Il sit-in è stato organizzato in occasione della presenza del circo in via Elvio Copelli, nel paese lacustre.

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Luino, in protesta contro il circo: “No allo sfruttamento degli animali”. E’ naturale per un elefante mantenere il suo peso di svariate tonnellate sulle sole zampe posteriori? E’ naturale per dei felini saltare all’interno di un cerchio infuocato nonostante il timore atavico mostrato per questo elemento? Si può considerare naturale e dignitoso per un orso girare in monociclo vestito con un tutù rosa? “No”, è la risposta forte e decisa dei cittadini che, nel corso degli spettacoli pomeridiani organizzati domenica in via Copelli a Luino, si sono dati appuntamento davanti al tendone del circo. “Ci opponiamo a questa insensata barbarie perpetrata nei circhi a danno degli animali, che oggi come ieri spesso continuano a subire violenze indicibili a vantaggio del solo piacere e compiacimento umano. Sottratti dal loro habitat naturale, addestrati con la violenza, trasportati da una nazione all’altra indipendentemente dalle condizioni metereologiche, legati, tenuti in gabbie minuscole, privati di ogni dignità: questa è la realtà patinata dei circhi con animali a cui, con questa protesta, si vuole opporre un fermo e necessario no'”.

Non solo protesta, ma anche sensibilizzazione. L’iniziativa, nata dal basso, ha voluto essere sì un gesto di protesta, ma anche un momento di sensibilizzazione rivolto alla cittadinanza, contro una condizione ritenuta intollerabile. I ragazzi non sono a conoscenza di aspetti negativi riguardanti il circo ospitato a Luino in questi giorni, la loro è una protesta indirizzata a sensibilizzare le persone su quel “sistema circo” che in Italia utilizza gli animali. In virtù di questa doppia valenza, la contestazione ha visto gli attivisti posizionarsi sia ai lati della carreggiata antistante il tendone, con striscioni e cartelli, sia davanti all’ingresso della struttura, volantinando e sensibilizzando le persone. Positive le reazioni dei passanti che non hanno esitato a mostrare la loro approvazione alla causa, in alcuni casi addirittura fermando le proprie autovetture e complimentandosi con il gruppo.

Una protesta capace di scavalcare ed abbattere il muro dell’indifferenza. Quello di domenica è stato un pomeriggio che ha cercato di andare al di là del dato, scientificamente comprovato, che nei circhi non è possibile soddisfare tutte le esigenze naturali degli animali. Anche volendo partire dal presupposto che il trattamento loro riservato sia il “migliore”, infatti, sarebbe impossibile negare la distanza tra esso e quelli che sono i reali bisogni etologici di ciascuna specie.

Le motivazioni a sostegno della protesta sul volantino consegnato alle persone domenica pomeriggio. Sul volantino di “Oltre la Specie”, associazione animalista antispecista, consegnato domenica pomeriggio, parte delle motivazioni alla base della contestazione. “Spettacoli apparentemente innocui ed educativi, si fanno invece portatori di un messaggio che, nelle sue vesti banali e socialmente accettate, denigra specie diverse dalla nostra assoggettandole e piegandole alla volontà e al compiacimento dell’essere vivente ‘superiore’: quello umano. Che male c’è, ci si può chiedere, nel portare un bambino a vedere uno spettacolo circense nel quale ci sono gli animali? Nulla, ci si potrebbe rispondere. Ma la verità è un’altra: l’animale esibito come merce ed assoggettato ai desideri umani è la modalità più deleteria ed errata con cui possiamo far entrare in contatto le nuove generazioni con il mondo animale. Un mondo che, attraverso spettacoli del genere appare distorto, irreale e pronto a sacrificare la propria veritiera essenza a favore di un pubblico compiacente. Portare un bambino al circo risulta, a conti fatti, la modalità migliore per mostrargli ‘l’inferiorità’ del mondo animale rispetto a quello umano. L’empatia viene comunemente convogliata su animali da compagnia o su animali rari a rischio estinzione, a spese di altre specie considerate ‘sacrificabili’, il cui rispetto e felicità vale meno del compiacimento del nostro sguardo”.

“Riteniamo tutto questo inaccettabile e come lo è per noi lo è anche per molti altri – racconta Ioana, una delle ragazze che ha organizzato la protesta -, che però spesso pur essendo contrari non hanno canali per manifestare il loro sdegno e quindi restano immobili. Il nostro vuole essere un modo per dire a tutti coloro che già nel loro privato condannano questa barbarie che non sono i soli a pensarla così. Molte di noi sono attive in diverse realtà che si occupano della difesa degli animali, ma era per noi fondamentale far sentire la nostra voce anche qui, nelle nostre valli. Qualche settimana fa siamo stati a Marchirolo, oggi siamo qui e per quanto possibile cercheremo di esserci anche in futuro, rendendo questi appuntamenti un momento di riflessione rispetto alla direzione in cui questa società sta andando. Ci rendiamo conto di essere una goccia nel mare, ci è stato detto: ‘Ma cosa state qui a prendere freddo, tanto quel che fate non serve a niente’. Ecco se noi siamo qui è perché per noi è vero l’opposto. Ogni piccolo cambiamento, ogni coscienza toccata, ogni muro di dominio sulla vita altrui che si ferma a considerare realmente cosa sia lecito o meno, per noi fa la differenza. L’arte circense non è sfruttamento dolore o prigionia o schiavitù. È libertà di espressione come in tutte le arti. L’arte circense è allegria”.

https://www.youtube.com/watch?v=kE3VRlqCbc0

“La scoperta interessante nello spostare l’attenzione su questo tema è che abbiamo trovato molto sostegno tra le persone che magari si sono trovate semplicemente a passare – spiega Maria, presente alla protesta luinese insieme a Ioana -. Questo ci ha fatto rendere conto che il nostro sentire, è in realtà ampiamente condiviso. Ciò che manca, forse, è proprio il veicolo per manifestare questa indignazione e ci siamo dette perché non farlo? Così, dopo il successo ottenuto a Marchirolo la scorsa settimana, abbiamo deciso di organizzare anche la protesta qui a Luino. Come il volantino che abbiamo distribuito riporta, troviamo assurdo che lo sfruttamento degli animali venga ritenuta arte al punto da percepire finanziamenti statali. I contributi del FUS (ndr, Fondo unico per lo spettacolo) dovrebbero, a nostro modo di vedere, essere assegnati alle compagnie circensi che attraverso i loro trapezisti, acrobati, giocolieri e clown sono vera manifestazione di quel che l’arte circense è”.

La situazione attuale. I circhi, per una legge del 1968, sono considerati imprese con finalità sociale e che ancora oggi ricevono contributi da parte del Ministero dei Beni Culturali dal Fondo per lo spettacolo, indipendentemente dal fatto che nelle loro esibizioni vi siano esseri viventi. L’utilizzo degli animali all’interno di spettacoli circensi resta una pratica comune e diffusa anche se sempre più paesi scelgono di andare in un’altra direzione. E’ il caso non solo della maggior parte dei paesi europei, ma anche quella di Costa Rica, Australia, India, Israele, Messico, USA, Canada, Argentina, Brasile, Colombia e Nuova Zelanda, che hanno vietato completamente o parzialmente l’uso di animali, adottando norme di restrizione molto severe. Al di là dei singoli paesi, poi, ci sono esempi virtuosi anche tra le compagnie circensi, come il più grande e famoso di tutti, il Cirque du Soleil” che, facendo la scelta di non utilizzare gli animali per gli spettacoli, riporta alla luce la vera essenza circense attraverso l’arte dei trapezisti, clown e acrobati. Nonostante questo resta molto alto i numero dei circhi che sfruttano gli animali.

La sensibilità in continua crescita tra i cittadini fa ben sperare: sono sempre più i genitori che scelgono un’ottica diversa per far entrare in contatto i propri figli con le centinaia di sfaccettature di cui il mondo animale si compone. Il cammino verso un circo sempre più simile a quello del “Cirque du Soleil” è ancora lungo. Nel frattempo, però, arriva il plauso della cittadinanza per la nobile iniziativa portata avanti da queste persone anche nella nostra piccola realtà, che con la loro sola mobilitazione portano le coscienze ad interrogarsi.

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