29 Ottobre 2016

Referendum, Pd in Piazza per il Sì. Renzi: “Basta liti, il nostro destino è cambiare l’Italia”

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“Come sono belle le riunioni in streaming ma quanto è bello tornare ad abbracciarsi in piazza. Il nostro destino non è litigare al nostro interno ma cambiare l’Italia”. E’ il messaggio di Matteo Renzi dal palco della manifestazione del piazza del Popolo a Roma per il Sì al referendum. “Tocca a noi – dice ancora – decidere se costruire il futuro o fare come quando passa il treno e non si sale: per paura, per pigrizia, per ritardo. Noi ci dobbiamo salire sul treno e guidarlo”. Ma la minoranza resta sulle proprie posizioni. “Serve rispetto per chi nel Pd vota no”, dice Roberto Speranza.

ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Referendum, Pd in Piazza per il Sì. Renzi: “Basta liti, il nostro destino è cambiare l’Italia”. “Il nostro destino non è litigare al nostro interno ma cambiare l’Italia, farlo per i nostri figli e nipoti e farlo adesso”. Così Matteo Renzi a piazza del Popolo durante la manifestazione del Pd a Roma. Quindi “basta con i litigi, basta con lo sguardo rivolto all’ombelico, basta con il chiacchiericcio interno. Riprendiamoci il Paese”.

Il referendum del 4 dicembre è uno dei punti centrali della manifestazione. “Noi siamo quelli che non dicono ‘vaffa’ ma provano insieme a fare una proposta per il futuro del paese. La politica che non vuole solo insultare”, ha aggiunto Renzi sottolineando: “Che bella cosa questa piazza, è stato emozionante seguirvi oggi nel cammino da tutta Italia. Questa è piazza del Popolo non del populismo, degli uomini e delle donne che credono alla politica e vogliono bene all’Italia”.

“Onestà è un grande grido, è il nostro grido. Ma se parli di onesta’ e non sai risolvere i problemi della tua città, non sei credibile. Non basta dire onesta’, la politica deve essere capace”, ha detto ancora.

Molte le interruzioni per il presidente del Consiglio nel corso del suo discorso. Ma il punto in cui la piazza si è infiammata, e l’applauso si è fatto più forte, è stato nel momento in cui il premier e segretario Pd ha citato il “vero partito del no” formato dallo schieramento anti referendum che va “da Salvini a D’Alema“. Dalla folla si è alzato il grido “basta un sì”, ritmato, interrompendo il discorso di Renzi. Altro momento in cui è salita la temperatura, quando il premier/segretario ha fatto riferimento alle parole di Massimo D’Alema sugli anziani e il voto al referendum. Fischi e ‘buuuu’ di disapprovazione per l’ex presidente del Consiglio sono partiti dalla piazza.

Il vero Partito della nazione è quello del No. Il partito che va da Brunetta a Travaglio, che sull’Europa mette insieme Monti e Salvini, che tiene insieme Gasparri e De Mita, che da Berlusconi a Grillo a D’Alema dice solo No. Questo è il partito che vuole bloccare l’Italia”, ha detto ancora Renzi. E sul fatto che gli anziani votino in maggioranza sì, riportando parole di un esponente di un sindacato di pensionati: “Mi ha detto: ‘Noi votiamo Sì perché li abbiamo visti all’opera, perché sono stati loro il problema a non cambiare cose'”. “La vecchia guardia – continua – sostiene che se l’avessero fatta loro, la riforma sarebbe stata migliore. Può darsi, il punto è che non l’hanno scritta. L’hanno discussa, chiacchierata e poi però si sono dimenticati di scriverla. Il fatto che voi avete fallito non vuol dire che dovete far fallire noi“.

Sulla legge elettorale “noi non abbiamo aperto, abbiamo spalancato” le porte alle modifiche, dato “disponibilità a un accordo a tutti. Allora non si utilizzi come alibi, perché siamo pronti a cambiare la legge elettorale”, ha sottolineato il premier aggiungendo: “Oggi diciamo con forza da questa piazza che siccome nel 2017, nei mesi in cui a Roma si riuniranno i capi di Stato e di governo dell’Ue, arriva a scadenza il fiscal compact, noi non accetteremo mai di inserire il fiscal compact nei trattati. Si torni a una politica di crescita e innovazione”.

Speranza, rispetto per chi nel Pd vota No. “Non ho partecipato alla manifestazione del Sì a piazza del Popolo perché ho un’opinione diversa sul referendum. Inutile che si faccia finta di non vedere che una parte significativa degli elettori del centrosinistra e del Pd oggi non era in piazza perché pensa di votare No al referendum. Anche quella parte va rispettata o il rischio è che non si sentirà più a casa nel Pd”. Lo dice Roberto Speranza, deputato che guida l’area della minoranza Pd Sinistra riformista, sentito al telefono.

M5S all’attacco. “E’ una campagna basata su una persona, su un consulente che abbiamo pagato noi italiani 400 mila euro. L’ha pagato il Pd con i soldi dei rimborsi elettorali”. Lo ha detto il vice presidente della Camera Luigi Di Maio a Misterbianco (Catania). “Ognuno – ha aggiunto Di Maio – si fa le manifestazioni che vuole. Matteo Renzi non è stato capace di di portare avanti una campagna per il sì in autonomia. Ha avuto bisogno di un esperto pagato 400 mila euro, che si chiama Jim Messina, che gli dice come si deve muovere, chi deve sfidare, cosa deve e non deve dire, che gli dice che la deve smettere di considerarsi il presidente del Consiglio dei Ministri perché se lo dice troppo, alla gente viene voglia di votare no”. (ADNKRONOS)

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