25 Ottobre 2016

Calcio: i campi sintetici “amici” dello sviluppo dei batteri

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Escherichia coli, stafilococchi e batteri di ogni tipo: sono le presenze invisibili che animano i campi in erba sintetica degli impianti sportivi e che potrebbero dare non pochi problemi agli sportivi che frequentano le strutture che li ospitano. L’allerta è stata lanciata dalla Cinzia Randazzo, docente di Microbiologia Agro-alimentare, dell’Università di Catania, dopo uno studio conclusosi nelle scorse settimane.

Campi sintetici, ottimi per lo sviluppo dei batteri

(polytan.it)

Abbiamo svolto analisi sul terreno trovando forti contaminazioni da acqua di lavaggio, calpestio dei ragazzi, sudore, sputi, condizioni climatiche – ha spiegato Randazzo – Ci siamo posti l’obiettivo di stimare il grado di contaminazione di campi sportivi in erba artificiale. Le analisi sono state eseguite su svariati punti del manto di campi appartenenti a differenti impianti sportivi, con differenti gradi di usura. I risultati, simili tra i campi, hanno evidenziato una carica microbica totale pari a 10.000 unità formanti colonie (ufc) per cm2, presenza di stafilococchi pari a 1.000 ufc per cm2 e presenza di Escherichia coli pari a 100 ufc per cm2″.

Insomma non proprio allarme, ma qualche preoccupazione sì. Sono oltre duemila i campi in erba sintetica in Italia, soprattutto di calcio e calcetto. “Questi risultati, del tutto preliminari, pongono le basi per ulteriori indagini microbiologiche – ha aggiunto Randazzo – (acqua impiegata per il lavaggio dei campi, calpestio dei giocatori, gocce di sudore e di sangue disperse da piccole abrasioni) sia per comprendere l’origine della contaminazione e dello sviluppo microbico sia, soprattutto, per mettere a punto soluzioni efficaci per garantire la qualità igienico-sanitaria degli impianti sportivi a tutela della salute di chi li frequenta, soprattutto giovani e giovanissimi”. (ASKANEWS)

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