25 Settembre 2016

I cittadini del Canton Ticino vogliono limiti per i frontalieri. Vince l’iniziativa dell’Udc “Prima i nostri”

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Spoglio terminato, risultati definitivi: l’iniziativa “Prima i nostri!” promossa dal partito populista di destra Udc è stata accolta dal popolo ticinese con il 58% di voti favorevoli. L’iniziativa “Basta con il dumping salariale in Ticino!” è invece stata respinta dal 52,4% dei votanti. Accolto il controprogetto, che ha raccolto il 55% di voti favorevoli. Per quanto riguarda i temi federali, i ticinesi hanno bocciato l’iniziativa “Per un’economia verde” con il 60% di no, hanno approvato la “Legge sulle attività informative” con il 66,1% di sì e, in controtendenza nazionale, accolto l’iniziativa “AVSplus” con il 53,4% di voti favorevoli.

(linkiesta.it)

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I cittadini del Canton Ticino vogliono limiti per i frontalieri. Vince l’iniziativa dell’Udc “Prima i Nostri”. Secondo i risultati definitivi, l’iniziativa referendaria “Prima i Nostri” – promossa dalla destra nazionalista Udc con il sostegno della Lega dei Ticinesi – ha ottenuto il 58% di sì. I no sono stati il 39,7%. Il testo sottoposto agli elettori del cantone svizzero al confine con l’Italia, dove lavorano ogni giorno circa 62mila frontalieri, chiede che sul “mercato del lavoro venga privilegiato, a pari qualifiche professionali, chi vive sul territorio”. Il controprogetto all’iniziativa “Prima i nostri” è stato invece respinto dal 57,4% dei ticinesi. Un secondo referendum, contro “il dumping salariale” in Ticino ha ottenuto il 52,4% di no ed è stato approvato invece il controprogetto, con il 55% di voti positivi.

Cosa chiedono i promotori del referendum “Prima i nostri”? I promotori del referendum ‘Prima i nostri’ chiedono una modifica della Costituzione svizzera, con l’obbligo per i datori di lavoro di dare la precedenza agli svizzeri o agli stranieri domiciliati in Svizzera. Come recita il sito dei promotori del referendum, l’iniziativa “dà al Consiglio di Stato il preciso mandato di mettere in atto tutte le misure concrete per respingere la pressione al ribasso sui salari, evitare la sostituzione sistematica dei lavoratori residenti e assicurare che i ticinesi abbiano la precedenza nel mercato del lavoro”. “Prima i nostri”, viene precisato, “necessiterà di una legge di applicazione che verrà votata dal Gran consiglio”, ma la decisione finale appartiene al Consiglio Federale e al Parlamento di Berna. “Referendum anti-frontalieri non ha per ora effetti pratici. Ma senza libera circolazione delle persone rapporti Svizzera-Ue a rischio”, scrive in un tweet il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dopo l’approvazione del referendum in Ticino.

A parte il Canton Ticino, la Svizzeri oggi ha votato su tre referendum. La prima votazione popolare è su un’iniziativa promossa dagli ecologisti ‘per un’economia più verde’, la seconda è una proposta dell’Unione sindacale svizzera (Uss) che chiede un aumento del “10% di tutte le rendite di vecchiaia”, le pensioni. Un terzo referendum è sulla ‘legge federale sulle attività informative’ ed è stato lanciato da una sedicente ‘alleanza contro lo Stato ficcanaso’. Il governo svizzero ha raccomandato di votare No sui primi due quesiti e di approvare il terzo. Le urne chiuderanno alle ore 12 in tutto il Paese. I risultati sono attesi nel pomeriggio. (ANSA)

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