21 Settembre 2016

Roma 2024, Malagò lascia Campidoglio dopo 35 minuti. Le ragioni del “No” della Raggi

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Oggi avrebbe dovuto essere il giorno della verità per le Olimpiadi 2024, giorno in cui la sindaca Virginia Raggi avrebbe dovuto incontrare Giovanni Malagò, per definire la posizione di Roma rispetto ai Giochi. “Avrebbe dovuto”, già, perché i rappresentanti del Comitato Olimpico hanno abbandonato il Campidoglio dopo aver atteso la Raggi per trentacinque minuti.

Roma 2024, Malagò lascia Campidoglio dopo 35 minuti. Le ragioni del "No" della Raggi

“Ce ne andiamo perchè 35 minuti di attesa sono troppi”. L’appuntamento tra il sindaco di Roma e la delegazione del CONI era fissato per le 14.30 di oggi in Campidoglio. Sul tavolo sarebbero state scoperte le carte ufficiali riguardo le intenzioni della Raggi rispetto ai Giochi di Roma 2024, ma l’incontro non c’è stato. Dopo aver fatto più di mezz’ora di anticamera, un addetto stampa del Campidoglio ha avvisato Malagò e gli altri presenti, che il sindaco non si sarebbe presentato. A quel punto la delegazione del CONI ha abbandonato il Campidoglio. Giovanni Malagò spiega all’Ansa l’inaspettato epilogo di quello che doveva essere l’incontro chiarificatore sulla posizione del sindaco di Roma, Virginia Raggi, riguardo le Olimpiadi di Roma 2024: “Abbiamo stravolto le nostre agende per essere puntuali – spiega il n.1 dello sport italiano – e per più di mezz’ora abbiamo aspettato… e’ troppo”. Malagò, Pancalli e Diana Bianchedi terranno una conferenza stampa alle 16.30 al Foro Italico.

Nel frattempo, a seguito dell’abbandono del CONI, il Campidoglio guidato da Virginia Raggi ha deciso: e’ no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi e Paralimpiadi 2024. L’annuncio arriva dalla stessa Raggi in conferenza stampa: “E’ da irresponsabili dire si’ a questa candidatura”, afferma la sindaca, che non ha incontrato il presidente del Coni, Giovanni Malago’ nel primo pomeriggio in Campidoglio. A questo punto, ammesso che il Comitato promotore di Roma 2024 voglia procedere, e’ evidente la portata del segnale politico che viene mandato al Cio: l’amministrazione istituzionale di una citta’ candidata dice di no ad ospitare le Olimpiadi. Ed appare quindi difficile se non impossibile, allo stato attuale, che il Cio possa decidere comunque a favore del Comitato.

Non gravare Roma di altri debiti: questo il motivo per cui il Campidoglio dice non alla candidatura. “No alle Olimpiadi del mattone”, dice Raggi mostrando delle slide. E cita uno studio di Oxford che definisce “un’Olimpiade un assegno in bianco”. Per il sindaco i Giochi “sono una sorta di sogno che si trasforma in un incubo”, e di fatto “si rivelano un affare per le grandi lobby e i grandi costruttori”, insiste ricordando che solo nel 2015 e’ stato estinto il mutuo contratto per i Mondiali di calcio.

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