9 Settembre 2016

Luino, martedì il consiglio comunale: grandi novità per le bancarelle del mercato

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Martedì 13 settembre, alle 20.15, si terrà nel comune di Luino la seduta del consiglio comunale, che si riunirà dopo la pausa estiva.Verranno date le dovute comunicazioni sulle variazioni delle dotazioni di cassa del bilancio 2016-2018 e verrà approvato lo spostamento delle bancarelle del mercato all’interno dell’area ferroviaria di Luino. Prima dell’inizio, inoltre, Giovanni Mele storico consigliere luinese ed ex ferroviere, presenterà il suo libro “Il tempo che fu”. Probabili anche alcune mozioni da parte della minoranza.

Il Mercato di Luino (facebook.com)

Il Mercato di Luino (facebook.com)

Luino, martedì il consiglio comunale: grandi novità per le bancarelle del mercato. Piazza Libertà cambierà faccia: una rivoluzione, che coinvolgerà il posizionamento dei banchi legato al mercato di Luino. Il progetto di ammodernamento della piazza stessa, inserito nel più ampio ventaglio di lotti per la riqualificazione di tutto il lungolago, renderanno impossibile la disposizione delle bancarelle di vendita una volta terminati i lavori, le quali dovranno essere ricollocate in diversa posizione. Lo spostamento di parte delle unità dello storico mercato di Luino comprometterà l’intera disposizione dello stesso e verranno coinvolte oltre 350 banchi. Quindi niente più piazza Libertà e lungolago, ma verrà sfruttato maggiormente la zona “Quinta Locale”, adiacente alla stazione dei treni di Luino e l’area circostante in piazza Marconi, dove ora sostano i pullman. La nuova decisione prevede anche la possibilità di dislocare alcuni banchi nel posteggio recentemente ristrutturato, con lo smantellamento dell’edificio presente, all’interno dell’area ex Svit. Il secondo ordine del giorno, presente in consiglio comunale, sarà la comunicazione delle deliberazioni della Giunta comunale di variazioni delle dotazioni di cassa del bilancio di previsione 2016/2018.

“Da piccolo ho mangiato pane e treni”. Una piccola confidenza quella di Giovanni Mele, detto Nino: ha scritto il libro “Il tempo che fu”, che verrà presentato in sede consiliare a Luino prima dell’inizio della seduta di martedì. “Io e la mia famiglia eravamo a Taranto e mio papà lavorava al cantiere navale Franco Tosi, riparava navi. Durante la guerra siamo stati costretti a fuggire dalla città, utilizzando il treno fino al mio paese d’origine, Ginosa. Vedevo spesso i treni a vapore dell’epoca”. La passione per i treni e l’amore per Luino hanno aiutato Nino a scrivere questo libro auto-biografico che parla di ferrovia: impulsi del passato lavorativo e considerazioni sulla condizione attuale. “Ho vissuto la trasformazione delle ferrovie dello stato come dipendente FS a Luino” commenta Mele, “e, da questo libro, traspaiono i miei tre amori: uno per la mia famiglia, per mia moglie che non c’è più e al nostro amore immenso che invece c’è ancora, per i miei figli e per i nipoti. Poi l’amore per la ferrovia, la convinzione e passione, perché ho dedicato tutto alla ferrovia e lei ha ricambiato dandomi a sua volta. Infine, l’amore per Luino. Qui vivo dal 1962 e mi chiedo ancora adesso se io ho adottato Luino o se lei ha adottato me. Sta di fatto che mi sono inserito molto bene nel tessuto sociale e culturale. Questi sono i tre percorsi che ho voluto tracciare”.

Un libro scritto in favore degli altri: “La mia filosofia di vita, che ho da sempre condiviso con mia moglie, è quella di pensare a chi ha bisogno, a chi ha più bisogno di noi. A Ginosa, nonostante le carenze e difetti che può avere il meridione, c’è l’Anffas, un’associazione ‘bellissima’ che fa onore al mio paese e agli uomini che si dedicano a chi ha bisogno. Vengono accolti e ospitati disabili, perché le famiglie non riescono ad occuparsene. La loro sede si intitola “Dopo di noi”, perché il cruccio dei genitori è chiedersi ‘che ne sarà di mio figlio o mia figlia dopo di noi’. Un’idea di continuità. Il libro non lo voglio vendere, non voglio atteggiarmi a scrittore, e allora faccio un invito a chi vorrà, quando vorrà, se vorrà, di inviare un contributo a questa associazione”.

All’interno del libro sono presenti tutte le coordinate per inviare una donazione. Un uomo sempre rivolto verso gli altri, con un’affettuosa preoccupazione e velo di nostalgia per un passato dai colori intensi, ma che sta sbiadendo pian piano: “Nel passato c’era un tratto umano che adesso sta venendo a mancare. Io voglio parlare di questo a favore dei giovani, che un giorno sapranno che c’era anche questo. Il treno a vapore è esistito davvero, e noi a chi lo raccontiamo? Alle future generazioni. ‘Il tempo che fu’ è il mio piccolo contributo”.

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