27 Giugno 2016

Recensione e trailer di “The Student”, film tra tradizionalismo e religione nel mondo di oggi

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Recensione di Beatrix Kiddo per “storiadeifilm.it” – “The Student” è un film di Kirill Serebrennikov, con Viktoriya Isakova, Yuliya Aug, Pyotr Skvortsov, Aleksandr Gorchilin e Aleksandra Revenko.

Alle ragazze non dovrebbe essere concesso partecipare alle lezioni di nuoto in bikini, insegnare educazione sessuale a scuola è sbagliato. L’evoluzionismo è una teoria non provata e dovrebbe essere affiancata al creazionismo. Queste e altre osservazioni il giovane Vieniamin, in piena crisi mistica, muove a chi gli sta intorno, citando i passi più cruenti della Bibbia e tentando di imporre anche a scuola la sua ortodossia estrema. La sola voce che si contrapporrà  a lui è quella di Elena, giovane professoressa di biologia imbevuta di scienza e razionalismo. Ma come si può rispondere con la sola ragione a chi nutre una fede cieca?

Se il film di Soldini è stato una vera e propria boccata di aria fresca, lo stesso non si può certo dire di un’altra anteprima presentata al Biografilm 2016, “The Student”, scritto e diretto da Kirill Sebreninkow. Sebreninkow viene dal teatro e  porta sullo schermo una pièce del drammaturgo tedesco  Marius Von Mayenburg.  Il titolo originale “ (M)uchenik” e’ un gioco di parole tra i termini russi “muchenik” che significa martire e “uchenik” studente.

E pronto al martirio si dichiara  Vieniamin, adolescente rabbioso la cui ribellione sfocia nella lettura ossessiva della Bibbia e nel tentativo di imporre a tutti la sua visione estrema. Vieniamin non accetta contraddittorio, con lui non c’è possibilitá di discussione alcuna, Vieniamin vomita astio e frustrazione addosso a chiunque attraversi la sua vita. A dimostrazione di come la religione sia effettivamente l’oppio dei popoli Vieniamin sfoga i suoi deliri su una madre troppo “occupata” a cercare di mettere insieme il pranzo con la cena e distrutta dai sensi di colpa, ha cacciato di casa un marito probabilmente violento sicuramente fedifrago, ripete continuamente “ho tre lavori”. Ma, soprattutto, li sfoga a scuola. E proprio contro la scuola Sebreninkow punta il dito. Chiusi in una realtà grigia e monotona, che non offre loro quasi nulla, i compagni per la maggior parte sono un branco di bulli pronti  a tiranneggiare i più deboli e interessati soltanto al sesso, a loro Vieniamin pare nulla di più di un buffone. Ad uscirne peggio sono gli… (per continuare a leggere la recensione cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).

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