16 Giugno 2016

Frontalieri e pendolarismo: “In programma lavori sulla linea Laveno-Luino-Cadenazzo. Disagio o politiche dei trasporti?”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Diego Intraina, che denuncia possibili problemi legati ai frontalieri pendolari che quotidianamente si recano al lavoro oltre confine utilizzando il treno e la linea Gallarate-Luino-Cadenazzo. Le Ferrovie svizzere, infatti, hanno avviato consultazioni che prevedono a partire dal giugno 2017, e per sei mesi, fino a dicembre, lavori di adeguamento della linea con i pullman che andranno a sostituire i treni. Ecco tutte le preoccupazione di Intraina.

Il treno Ti.Lo. fermo alla stazione ferroviaria di Luino (tilo.ch)

Il treno Ti.Lo. fermo alla stazione ferroviaria di Luino (tilo.ch)

Frontalieri e pendolarismo: “In programma lavori sulla linea Gallarate-Luino-Cadenazzo. Disagio o occasione per migliorare le politiche dei trasporti?”. “Si continua con i disagi transfrontalieri, questa ennesima volta tocca i lavoratori pendolari che possono utilizzare “virtuosamente” i treni per raggiungere il posto di lavoro. In questi giorni è stato pubblicato l’orario per l’anno 2017 e con largo margine d’anticipo le ferrovie Svizzere hanno comunicato che, da giugno fino a dicembre, inizieranno i lavori di adeguamento della linea ferroviaria che da Laveno porta a Cadenazzo (linea Bellinzona/Locarno-Luino). Questi lavori strutturali pertanto obbligheranno la totale sostituzione dei treni con un servizio pullman. Ma fin qui non ci sarebbe nulla di male, salvo che questo servizio alternativo obbligherà ad una sostanziale modifica dell’orario di percorrenza. Le partenze dalla stazione di Luino, oppure dal lato opposto Cadenazzo, verranno ritardate o modificate andando, evidentemente, a modificare gli orari d’arrivo. Se oggi con fatica, con i treni, si riescono a raggiungere le mete di lavoro in orari mattutini comprensibili intorno alle ore 8, con l’alternativa bus si potrà solamente arrivare a Bellinzona alle ore 8.29 o a Locarno alle ore 8.57.

Ma le modifiche dell’orario non creeranno solo problemi nell’andata ma anche nel ritorno a casa. I locarnesi che prima potevano smettere di lavorare alle 17.30 per prendere il treno alle 17.45 si vedono obbligati ad uscire dal lavoro alle 16.45 per poter prendere il treno che fa coincidenza a Cadenazzo alle ore 17.25, a meno di non dover prendere l’ultima coincidenza, sempre a Cadenazzo, alle ore 19.25 (oggi è alle 18.08). I lavoratori invece di arrivare a casa alle 19 arriveranno a Luino alle 20.10.

Voglio ricordare che stiamo parlando non di pochi giorni ma di ben sei lunghi mesi. Esistono delle soluzioni? Per quanto riguarda i treni sembra di no. Ma se si guarda l’intero sistema dei trasporti si potrebbe arrivare a studiare un sistema misto, pullman e treno, che sicuramente risolverebbe il problema congiunturale e magari introdurrebbe definitivamente un modello di interscambio trasporti e di miglioramento della qualità della vita dei territori luinesi.

Ma vi chiederete di cosa si sta parlando? Stiamo parlando di adeguare e rimodulare “definitivamente” gli orari della linea autobus (principalmente la tratta Luino-Zenna) dell’allora Azienda Baldioli, che finalmente dovrebbe guardare alla nuove esigenze della complessità territoriale, pensiamo alle valli, oltre che alla linea di confine, dialogando in modo sinergico con il servizio autopostale del Gambarogno che, con un servizio impeccabile ogni ora, partendo da Dirinella collega l’intero territorio Gambarognese (montagna e lago) con il battello e i treni, permettendo una buona flessibilità di scelta oraria e di itinerari, sia verso Bellinzona, Locarno oltre che le Valli.

Se solo i pullman che partano da Luino verso la frontiera seguissero una logica di continuità, il lavoratore potrebbe, con dei minimi disagi di trasbordo (pullman e treno verso Bellinzona, oppure pullman e battello verso Locarno), raggiungere i luoghi di lavoro senza perdite di tempo prezioso che potrebbe dedicare alla pausa pranzo e, nelle ore serali risparmiate, alla propria famiglia e al proprio tempo libero.

In questi giorni si è saputo che i tre sindaci (Luino, Maccagno con Pino e Veddasca e del Gambarogno) si sono incontrati per discutere di questo serio problema dei trasporti transfrontalieri, possiamo solo sperare che le loro conoscenze, purtroppo sicuramente non basate su esperienze dirette, possano essere sufficienti ad affrontare e risolvere la delicata problematica, onde dover evitare che debba dover nascere un ennesimo comitato, questa volta dei pendolari.

Sarebbe opportuno che i sindaci si incontrassero con agli utenti in modo da poter supplire alla loro giustificata carenza d’informazioni. Vogliamo ricordare che giugno 2017 è molto vicino e che le macchine dei “frontalieri virtuosi” potrebbero riaccendersi contraddicendo tutti i buoni propositi esposti in questi anni dalla politica”.

Si chiude così la lettera inviata da Diego Intraina.

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