14 Maggio 2016

L’allarme di Europol: “Euro 2016 ‘obiettivo attraente’ per l’Isis”

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Allarme dell’Europol in vista degli europei di calcio che si terranno a giugno in Francia. Il direttore, Rob Wainwright, ha espresso “grande preoccupazione” per un evento che rappresenterà “un obiettivo attraente per i terroristi” jihadisti. In un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, Wainwright ha ricordato gli ultimi attentati avvenuti nel Vecchio Continente, a Parigi e Bruxelles, e giudica “allarmante la facilità” con cui sono stati colpiti caffe’, ristoranti o sale da concerto.

(thesun.co.uk)

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L’allarme di Europol: “Euro 2016 ‘obiettivo attraente’ per l’Isis”. L’Europol lancia l’allarme sui campionati europei di calcio che inizieranno il prossimo 10 giugno in Francia perché sono “un obiettivo attraente” per l’Isis, e un think-tank Usa avverte: lo Stato islamico ha un ‘piano B’ per offuscare le sconfitte in Iraq e Siria. “Guardo con molta preoccupazione ai prossimi Europei di calcio. Sono un obiettivo attraente per i terroristi”, ha sottolineato il capo di Europol Rob Wainwright. Gli attacchi a Parigi e Bruxelles, compiuti utilizzando armi di guerra e kamikaze sono stati “uno shock terribile. A Mumbai c’è stata una catena di attacchi simili. Sinceramente ci aspettavamo da tempo questi scenari in Europa. Attaccare caffè, ristoranti o una sala concerto è drammaticamente semplice”, ha detto Wainwright intervistato da Die Welt. “E’ chiaro che è impossibile monitorare tutti i potenziali terroristi, ma l’Europa non ha una capacità sufficiente. Dobbiamo rafforzare lo scambio di intelligence, e avere unità di terrorismo con maggiori forze e migliori equipaggiamenti”.

Le difficoltà dell’Isis in Siria ed Iraq e il “piano B” del califfato. L’Isis è sotto scacco in Iraq e Siria, dove rischia di perdere il controllo delle sue “capitali”, Mosul e Raqqa, e in questo quadro il “califfo” Abu Bakr al Baghdadi sta approntando un “piano B”, che potrebbe includere attacchi shock in Usa ed Europa, ma anche in Israele o Arabia Saudita. Lo stima la Rand Corporation, celebre think-tank Usa fondato nel 1948. “Per Baghdadi la resa è fuori questione. Se ancora non lo ha approntato, lo Stato islamico elaborerà presto un “piano B” con cui l’Occidente dovrà fare i conti”. Tra le ipotesi prese in esame c’è la possibilità che il gruppo si trasformi in un network di “governo-ombra” sul modello realizzato dai talebani lungo i confini tra Afghanistan e Pakistan. “Ma ciò sarebbe possibile solo nelle aree sunnite, e taglierebbe fuori i foreign fighter”. (ANSA)

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