30 Aprile 2016

Luino, il consiglio si infiamma sul tema dei migranti: la minoranza attacca e la maggioranza replica

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Momenti di tensione, voci che si sovrappongo e clima accesso è stato quello che ha contraddistinto l’apertura del consiglio comunale di Luino ieri sera, quando la consigliera de “L’altra Luino”, Enrica Nogara, ha sollevato la problematica dei migranti. Sul punto sono intervenuti l’assessore ai Servizi Sociali, Caterina Franzetti, che ha avuto un battibecco con Franco Compagnoni e Pietro Agostinelli, dopo aver attaccato “La Prealpina” di “essere l’organo di stampa preferito dalla sinistra”. Chiude il tema il sindaco Pellicini che conferma quanto già espresso sulla stampa. Tra oggi e i prossimi giorni affronteremo i tanti argomenti della seduta di ieri sera.

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Luino, il consiglio si infiamma sul tema dei migranti: la minoranza attacca e la maggioranza replica. Nella seduta fiume di ieri sera la minoranza, tramite la consigliera Enrica Nogara, ha portato sui banchi del consiglio comunale la questione relativa ai migranti, attaccando la maggioranza sulla dura presa di posizione, sul dietrofront nell’arrivo di ulteriori due migranti e sulla gestione dei ragazzi che verranno accolti ed ospitati dalla Caritas, presso l’ex Casa Famiglia di Colmegna. Facendo riferimento alle parole dell’assessore Castelli, durante la celebrazione del XXV Aprile scorso, Nogara ricorda Don Milani che “aveva appeso nella sua classe di Barbiana un cartello che recitava ‘I care’, l’espressione più radicalmente contraria al fascista ‘me ne frego'”. Nogara, poi, sottolinea le parole del sindaco: “il business che si sta creando sui rifugiati a spese dello Stato è davvero uno scandalo. La delibera di Giunta – continua Nogara -, quindi espressione di questa maggioranza, ritiene eccessivo (ndr, otto) il numero di migranti previsti in precedenza e li riduce nuovamente a sei perché sconvolta dall’oceanico afflusso di migranti (ndr, dieci), presso la struttura della Casa Famiglia di Colmegna gestita come sappiamo da un covo di sovversivi estremisti: la Caritas”. Nogara incalza dicendo “Queste sue uscite ci sentiamo di censurarle proprio perché così lontane da ciò che abbiamo ascoltato il 25 aprile. Ora ci chiediamo quali motivi ispirano questa sua svolta ideologicamente irritante e francamente poco realistica rispetto all’evento considerato: infatti, stiamo parlando di dieci più otto migranti ben assistiti su una città di oltre 14.000 abitanti. Ci chiediamo anche se prima di esprimere pubblicamente la sua avversione all’arrivo di questi ragazzi a Colmegna si sia prima documentato, informato incontrato con il sindaco di Maccagno e quello di Dumenza che prima di lei hanno vissuto questa esperienza affrontandola con serietà e senza inutili demagogie. Nella nostra Provincia, le motivazioni ideologiche e la scarsa conoscenza stanno ostacolando un processo virtuoso: la dimostrazione è che, ad oggi, su un totale di 139 Comuni sono poco più di 30 quelli in cui sono stati attivati dei progetti di accoglienza. Noi crediamo che, solo attivando progetti di accoglienza diffusa per piccoli gruppi sia possibile evitare eventuali speculazioni economiche. D’altra parte noi siamo Sindaci di questa Repubblica e il nostro Governo ha fatto una scelta ben precisa, che tra l’altro noi condividiamo. Credo che il nostro dovere istituzionale sia innanzitutto quello di dare risposte positive a una scelta nazionale”.

Ad intervenire dopo Nogara è proprio l’assessore ai Servizi Sociale, Caterina Franzetti, che premette di voler fare la ricostruzione di tutta la situazione. Franzetti inizia attaccando subito “La Prealpina” per aver scritto cose non vere, affermando che la sinistra è tanto legata al quotidiano. Si scatena così il putiferio con gli interventi di Agostinelli e Compagnoni, della minoranza, che prendono le difese dell’organo di stampa e il clima si accende con il presidente Cataldo che fatica a placare gli animi. La questione è delicata perchè un attacco frontale alla stampa in consiglio comunale è raro da vedere. Dopo vari battibecchi, però, la Franzetti riprende la parola spiegando di non essere mai stata invitata dalla Caritas di Colmegna alla riunione del 20 aprile, ma di esser solo stata informata dell’arrivo dei dieci migranti a cose fatte. Oltre a questo l’assessore attacca la sinistra intimandola a “smettere di parlare di sociale. E’ da quindici anni che mi occupo della Casa famiglia e conosco bene la situazione. Nessun progetto è mai stato presentato in Comune, anche se più volte ho cercato di ospitare all’interno famiglie bisognose, anche di extracomunitari con bambini, senza nessun tipo di problema. Questo non è stato possibile. Ci tengo a precisare – conclude Franzetti -, che noi non sfruttiamo i sei migranti che sono a Luino: lavorano in parrocchia e vanno a scuola. Non li sfruttiamo. I voucher li spendiamo per i residenti di Luino o per gli extracomunitari di vecchia data”. Riferendosi alla sinistra, finisce dicendo “dovete smetterla di parlare di sociale. Non vi appartiene più”.

Sul punto interviene il capogruppo de “L’altra Luino”, Franco Compagnoni. “Trovo inaccettabili le parole di Caterina, mi sembra sia un uso strumentale di questo tema, schermirsi l’un l’altro su un tema così delicato è proprio puerile. Relativamente alle scelte fatte dalla maggioranza, profughi si, profughi no, arrivo di sei o otto, arrivano o non arrivano, la gente si è fatta un pensiero in base alle proprie sensibilità. Quello che penso, però, è che quando si diventa amministratori i problemi bisogna affrontarli, non crearli. Affrontarli nello stesso modo in cui si affronta un terremoto. Analizzando la situazione, vedendo dove si deve ricostruire e come affrontare una catastrofe fisiologica che sta colpendo tutto il mondo. Sarebbe utile parlare di questo tema a livello locale in ben altro modo, più peculiare. Se facciamo gli stessi discorsi che fanno a Bruxelles, dove paradossalmente non si decide nulla, non andiamo da nessuna parte. Se arriva un extracomunitario in Pronto Soccorso, io insieme a Giovanna (ndr, Ballinari) e Antonio (ndr, Palmieri), secondo voi non lo curiamo? Preoccupiamoci di problemi ben più gravi che affliggono il paese”.

Al tema, oltre ad Agostinelli che critica duramente le parole dell’assessore Franzetti su “La Prealpina”, si aggiunge Nogara che smentisce il fatto che il Comune non fosse stato invitato alla riunione del 20 aprile presso l’ex Casa Famiglia e che l’assessore stesso abbia parlato mercoledì mattina con una delegazione della Caritas. “Se non ha comunicato la faccenda al sindaco non è colpa nostra. Io sono anni che sono attenta ai problemi dei migranti e degli italiani in difficoltà. Non è una lotta di sinistra o destra, qua parliamo solo di sensibilità, solidarietà ed accoglienza, che sono valori trasversali”. Franzetti a questo ribatte nuovamente di non esser stata invitata.

A chiudere il tema è il sindaco Pellicini, che ribadisce tutto quello che ha affermato già sulla stampa in questi giorni. “Ho parlato del business incredibile che vi è in Italia sui migranti, ma l’ho fatto in generale. Mai attaccato la Caritas anzi, meglio che gestiscano loro che i Buzzi o i Carminati di turno. Nutro grande stima per la Caritas, ma mi preoccupa questa situazione in cui i migranti stanno diventando uno strumento per far business. Oltre questo, poi, trovo assurdo che non venga interpellato il comune per autorizzare l’arrivo di questi ragazzi. L’assessore ha ricevuto la comunicazione di una cosa già decisa. Proprio in questo senso ieri (ndr, giovedì sera), in giunta, abbiamo deliberato lo stop all’arrivo di altri due migranti. Non è una questione di numeri, ma è come dire che non si può prevaricare un’istituzione come il comune di Luino per far arrivare altri migranti. E’ sacrosanto il discorso in termini di solidarietà, accoglienza e umanità di questa piaga che affligge questa gente, ma vorrei ricordare che in provincia di Varese Luino è uno tra i pochi comuni a gestire direttamente migranti”.

Il consiglio poi verte su altri punti del giorno che approfondiremo nel corso di oggi e dei prossimi giorni, ma la questione dei migranti, come si è evinto dall’acceso dibattito di ieri sera, rimane calda, sia in campo nazionale, sia a livello locale, tra chi è favorevole all’accoglienza e all’ospitalità, tra chi lo è un po’ di meno e chi, invece, continua a dire “tornatevene a casa”, o “aiutiamoli” a casa loro. Forse, a volte, sarebbe il caso, prima di scrivere certi commenti di pancia su Facebook, leggere qualche libro di storia per capire realmente come “funzionano” e da cosa sono causati i flussi migratori, o anche confrontarsi e farsi raccontare da questi ragazzi cosa hanno vissuto realmente prima di arrivare in Italia. Perchè fare sempre di tutta l’erba un fascio invece di sforzarsi a conoscere?

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