Bernardeschi alla prima convocazione: “Orgoglioso di essere in Nazionale”

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“E’ stato bello, ora sono felice e orgoglioso di essere qua. Mi sono trovato subito benissimo, conoscevo già molti compagni. Questo è un gruppo fantastico che mi ha fatto integrare al meglio, sono davvero felice”. Il giocatore della Fiorentina, Federico Bernardeschi, celebra la prima convocazione in Nazionale a 22 anni e dopo aver perso quasi tutta la passata stagione a causa di un grave infortunio.

Bernardeschi alla prima convocazione: “Orgoglioso di essere in Nazionale”. “Esiste il destino e questo a quanto pare era il mio – afferma Bernardeschi in conferenza stampa dal ritiro azzurro di Coverciano -. E’ stato un brutto periodo ma mi ha fortificato, ho capito quanto fosse importante per me il campo da calcio”. Ad aiutare il giocatore viola a conquistare Antonio Conte anche la sua duttilità e il fatto di aver cambiato ruolo in questa stagione, passando da attaccante a centrocampista esterno: “Quando mi è stato detto di giocare in quel ruolo non è stato semplice – ammette -. All’inizio ci sono difficoltà nell’imparare un nuovo ruolo. Se uno sta sempre concentrato però il passaggio è molto più semplice. Sousa mi ha provato lì e poi mi ha dato continuità. Il fatto di essere duttile può aiutarmi a staccare un biglietto per l’Europeo, ma ovviamente le decisioni non spettano a me, io cerco solo di fare del mio meglio”.

Bernardeschi ringrazia la sua squadra per la convocazione in azzurro: “La squadra mi ha aiutato al 100%, devo ringraziare tutti i miei compagni. I risultati dei singoli sono sempre merito del gruppo, con la Fiorentina mi trovo davvero benissimo. Una squadra quando un giocatore è chiamato in Nazionale è sicuramente felice, spero di portare questa spinta anche in viola”.

Infine il 22enne di Carrara fa un paragone tra Paulo Sousa e Antonio Conte: “Sono due grandissimi allenatori. Sousa ha un carattere molto bello, mi ha aiutato tantissimo quest’anno, sono cresciuto molto e lo devo soprattutto a lui. Di Conte invece non devo parlare io, per lui parla il curriculum”. (ADNKRONOS)