20 Gennaio 2016

Lombardia, in Commissione Sanità via libera all’Agenzia di promozione del sistema sociosanitario

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La nuova struttura avrà il compito di promuovere il sistema sociosanitario lombardo nel suo complesso e reperire risorse da destinare all’innovazione e alla ricerca. Il Presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, Fabio Rizzi (Lega Nord): “L’agenzia non promuove le singole strutture, ma l’intero sistema sanitario nel suo complesso inteso come modello di governance con le sue eccellenze e il suo know-how”.

Il Presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, Fabio Rizzi (Lega Nord)

Il Presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, Fabio Rizzi (Lega Nord)

Lombardia, in Commissione Sanità via libera all’Agenzia di promozione del sistema sociosanitario. Parere favorevole a maggioranza in Commissione Sanità alle linee di indirizzo per l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia per la promozione del sistema sociosanitario lombardo, ma con alcune osservazioni riassunte dalla relatrice Anna Lisa Baroni (Forza Italia) e che prendono spunto dalle richieste formulate sia dai gruppi di minoranza che di maggioranza. In relazione al rischio di un possibile danno erariale nel caso in cui alcuni privati dovessero anche indirettamente ottenere dei vantaggi dall’utilizzo promozionale di risorse pubbliche, sollevato nella precedente seduta di Commissione dai gruppi di minoranza, il Presidente della Commissione Fabio Rizzi (Lega Nord) ha richiesto un parere specifico ai competenti uffici legislativi regionali, nel quale viene sottolineato come “tenuto conto dei contenuti dei provvedimenti normativi in materia, non emergono evidenti profili di criticità con riferimento a possibili profili di danno erariale, che non sono stati reperiti nemmeno nei pareri e nelle decisioni della Corte dei Conti”.

L’agenzia è prevista dalla riforma del sistema sociosanitario lombardo: l’art.14 della riforma individua tra i compiti dell’agenzia quello di promuovere il sistema sociosanitario lombardo sul territorio nazionale e a livello internazionale, insieme al reperimento di adeguate risorse finalizzate a sostenere l’innovazione e la ricerca nelle strutture di riferimento specialistico. “L’agenzia non promuove le singole strutture – ha sottolineato il Presidente Rizzi -, ma l’intero sistema sanitario nel suo complesso inteso come modello di governance con le sue eccellenze e il suo know-how: non a caso l’agenzia potrà anche sottoscrivere accordi nazionali e internazionali di cooperazione con soggetti erogatori regionali pubblici e privati”.

L’agenzia, alla cui guida è previsto un direttore di nomina della Giunta regionale coadiuvato da un apposito comitato di indirizzo, ha il compito di promuovere le prestazioni sanitarie e il sistema sociosanitario lombardo presso pazienti privati, con particolare attenzione ai Paesi emergenti nei quali non sono garantite prestazioni di eccellenza medica e tecnologica. “Tra gli adempimenti demandati all’agenzia – ha spiegato la relatrice Anna Lisa Baroni – troviamo l’istituzione dell’Osservatorio delle best practices cliniche e dell’Osservatorio sulla soddisfazione degli utenti rispetto ai servizi offerti e alle prestazioni erogate, che prevede la possibilità di coinvolgere rappresentanti dei pazienti e delle famiglie”.

Per i primi due anni di start-up, la Giunta regionale stanzia un budget annuo destinato al funzionamento dell’agenzia pari a 530mila euro. Negli intendimenti dei legislatori l’agenzia dovrà poi essere in grado di autofinanziarsi e di ricavare e generare autonomamente risorse da destinare all’innovazione e alla ricerca in ambito regionale. Tra le osservazioni formulate dalla Commissione si segnala la necessità di garantire la massima trasparenza nell’attività dell’agenzia e una stretta collaborazione tra l’Osservatorio delle best practices cliniche e l’agenzia regionale di controllo del sistema sociosanitario. Inoltre si richiede che il profilo professionale del direttore includa anche comprovate esperienze di marketing sanitario e la conoscenza di almeno due lingue straniere, mentre si indica in cinque unità il numero dei componenti del comitato di indirizzo che dovranno essere nominati dalla Giunta regionale previo parere della Commissione consiliare e designati uno dalle ATS, tre dalle ASST e uno dagli erogatori privati accreditati. Il Vice Presidente della Commissione Angelo Capelli (NCD) ha infine sottolineato come, nel prevedere la possibilità di coinvolgere le associazioni dei consumatori, si tenga però conto dell’attività degli uffici di pubblica tutela, già operativi ed esistenti.

Numerose perplessità sono state espresse dai gruppi di minoranza negli interventi della Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi e di Carlo Borghetti (PD), di Paola Macchi (M5Stelle) e di Umberto Ambrosoli (Patto civico), in particolare sulle modalità con cui l’agenzia potrà essere in grado di diventare autonoma dal punto di vista finanziario e sulle modalità di definizione delle risorse da destinare alla ricerca, lamentando a tal riguardo la mancanza di regole chiare. Altra criticità è stata sollevata soprattutto da Sara Valmaggi in relazione ai costi iniziali di funzionamento dell’agenzia, con particolare riferimento ai costi del personale e soprattutto del direttore, la cui retribuzione è parificata a quella di un direttore generale di ATS e ASST, senza essere soggetta ad alcuna scala di premialità legata ai risultati conseguiti: gli esponenti del Partito Democratico hanno inoltre chiesto che venisse esplicitamente ribadito come la partecipazione al comitato di indirizzo fosse a titolo gratuito. E’ stata quindi sottolineata la necessità che l’agenzia promuova l’intero sistema sociosanitario lombardo in modo uniforme e senza distinzioni tra le sue singole componenti e strutture, ravvisando però come l’attuazione di questo principio, in assenza di regole precise, possa presentare nei fatti oggettive difficoltà e il rischio di possibili conflitti di interesse e discriminazioni tra i soggetti operanti.

Al voto contrario di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Patto Civico, si è aggiunto anche quello di Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto – Fuxia People) secondo cui “nell’attività promozionale di questa agenzia c’è il grave rischio di confondere il sistema sociosanitario con quello turistico”.

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