1 Dicembre 2015

Tiene banco in Consiglio comunale il futuro dell’Ospedale di Luino, diviso tra Regione, direzione ed enti locali

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Come poteva essere prevedibile, l’argomento principale del consiglio comunale di Luino, tenutosi ieri pomeriggio, è stato l’Ospedale di Luino, con le proprie problematiche e l’incertezza del futuro. Molti gli interventi sul tema dei consiglieri, tra cui Pietro Agostinelli, Enrica Nogara, Giuseppe Taldone e Franco Compagnoni. I cittadini di Luino, nel frattempo, sono sempre più scettici al riguardo: “Che fine farà il nostro Ospedale?”. Il direttore generale, il dottor Callisto Bravi, continua ad assicurare: “Stiamo investendo sull’Ospedale con progetti ed assunzioni”. Il 9 dicembre il presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, Fabio Rizzi, incontrerà tutti i sindaci del territorio nella sede della Comunità Montana Valli del Verbano.

L'entrata dell'Ospedale di Luino "Luini Confalonieri e Fondazione Macchi"

L’entrata dell’Ospedale di Luino “Luini Confalonieri e Fondazione Macchi”

Tiene banco in Consiglio comunale il futuro dell’Ospedale di Luino, diviso tra Regione, direzione ed enti locali. Interessante e vivace dibattito quello di ieri pomeriggio, in consiglio comunale, sull’Ospedale di Luino, sui problemi e sul destino della struttura. Tante le questioni sollevate, ma solo un’unica certezza: “Cercare di lavorare insieme per trovare soluzioni e sopperire alle problematiche evidenziate, specialmente per la carenza di personale”. Dal canto suo, il direttore generale Callisto Bravi continua a negare il depotenziamento dell’Ospedale di Luino, ma anzi parla di investimenti, nonostante le difficoltà, che sono messi in essere nei presidi del Verbano. Dall’altra parte, però, ci sono amministratori locali e i cittadini pronti a lottare per tutelare l’Ospedale di Luino. Se a Dumenza è già partita una raccolta firme, a Luino si lavora ad un comitato locale. Ieri pomeriggio, infatti, nella prima parte della seduta a tener banco è stata proprio questa situazione.

Ecco le interrogazioni presentate ieri dai consiglieri di minoranza e maggioranza.

Il primo ad intervenire è stato il capogruppo del “Movimento Italia Nazione”, Pietro Agostinelli, che ha espresso tutta la sua vicinanza al sindaco di Luino, Andrea Pellicini, sulle problematiche dell’Ospedale, affermando che il MIN di Luino sostiene e condivide le parole espresse dal primo cittadino luinese nei giorni scorsi.

“Sulla stampa locale si paventa, contrariamente alle parole rassicuranti espresse dal Dott. Bravi in più occasioni, un’ inesorabile opera di depotenziamento del nostro ospedale – spiega per prima il consigliere di minoranza, Enrica Nogara -. Il cittadino comune si pone molte domande sia sulla struttura sia sulle prestazioni erogate ed io, interpretando le preoccupazioni delle persone che incontro quotidianamente, chiedo al sindaco di nuovo a chi dobbiamo imputare le scarse attenzioni verso il nostro ospedale registrate in questi ultimi anni? Perché la vostra azione politica non è stata in grado di sollecitare decisioni capaci di migliorare la situazione dell’ospedale di Luino? Perchè è così grande la contraddizione tra quanto affermato dai partiti che governano la Lombardia e Luino, in particolare la Lega, e il costante depotenziamento del nostro nosocomio, a parole difeso da tutti? Sono state fatte promesse preelettorali rassicuranti che adesso di fatto non vengono mantenute, come si può sentire tranquillo un cittadino delle nostre valli che potrebbe avere necessità di un ricovero urgente? E’ necessario attuare una seria riflessione sull’importanza della rete ospedaliera periferica con l’obiettivo di potenziarla. I piccoli ospedali garantiscono maggiore disponibilità ad accogliere i pazienti, maggior confort per questi e minori spese di gestione al bilancio sanitario. Si prospetta invece un depotenziamento della rete periferica che rischia di ingolfare e paralizzare l’Ospedale di Circolo di Varese. Voglio solo chiedere all’amministrazione e al sindaco di non intervenire in modo saltuario, come se fosse un ennesimo spot, sui problemi dell’Ospedale di Luino, ma in modo organico ed energico, unitamente agli altri Sindaci del Distretto, presso tutti i referenti della sanità lombarda. La tutela della salute non è garantita solo dalla professionalità degli operatori che, in periodo di assenze di organico dovute alle mancate assunzioni e sostituzioni, fanno i salti mortali per garantire il massimo dell’efficienza. E’ indispensabile anche l’impegno serio e costante degli amministratori nel sollecitare e pretendere interventi adeguati, non solo a parole ma anche nei fatti. La battaglia, mia e del mio gruppo, a tutela dell’ospedale di Luino e dei piccoli nosocomi non si arresta. Pretendiamo una sanità che garantisca un’ottimizzazione razionale delle strutture, dei mezzi e del personale, che individui i veri sprechi e mantenga operativi i siti ospedalieri periferici, una sanità che anteponga il cittadino al manager. Insomma una sanità con più persone impegnate a soddisfare i crescenti bisogni dei cittadini e meno poltrone, alias cadreghe, occupate dai politici”.

“La situazione dell’Ospedale ci preoccupa e non poco dopo aver letto le dichiarazioni del direttore sanitario Avanzi – spiega il capogruppo de ‘La Grande Luino’ e consigliere, Giuseppe Taldone -. La carenza di personale non permette le turnazioni, sopratutto in chirurgia. La legge impone riposi da almeno undici ore tra un turno e l’altro, sia per medici che infermieri. Questa carenza rischia di non essere più sostenibile, compromettendo la qualità del servizio erogato e la credibilità della struttura stessa. Smistare le emergenze notturne su Varese e Cittiglio, come dichiarato dalla direzione sanitaria, non ci sembra la soluzione dei problemi, anzi ne crea ulteriori sotto forma di conseguenti allarmismi. Altre specialità mediche sono in sofferenza, per il personale, come la fisiatria, la medicina e la cardiologia, ce ne sono diverse. Questo causa l’incremento dei tempi di attesa, difficoltà e problemi nel pronto soccorso, per le guardie e la degenza”.

Ronchi: “I tagli alla Sanità del Governo incidono sul nostro territorio”. “La legge di stabilità, attualmente in discussione in Parlamento, prevede tagli alla Sanità per 8 miliardi di euro tra il 2015 ed il 2019 – spiega il consigliere comunale e capogruppo di ‘Nuova Frontiera’, Simona Ronchi -. La manovra del Governo rischia di paralizzare l’attività ospedaliera su tutto il territorio nazionale. A tal proposito il governatore della Regione Puglia, Emiliano, ha protestato contro il governo, paventando la chiusura di ben 25 ospedali della sua Regione. La politica perseguita dal Governo, in tema di tagli in materia sanitaria, sta colpendo già in maniera sistematica tutti gli ospedali di media e piccole dimensioni. Anche la Lombardia sta accusando gli effetti di questa drastica riduzione e pertanto anche il nostro territorio rischia di subire danni irreversibili. A fronte di 8 miliardi di tagli alla Sanità, però, il Governo ha chiesto l’Unione Europea di sforare di oltre 3mld di euro la spesa per l’accoglienza degli immigrati, investendo in questo settore e ritenendolo prioritario rispetto alla tutela della salute dei propri cittadini”.

A intervenire, in seguito, il medico luinese, nonchè capogruppo de “L’altra Luino”, Franco Compagnoni, ed, in replica, il sindaco di Luino Andrea Pellicini.

“Vorrei partire da alcuni dati di fatto – spiega il capogruppo de ‘L’altra Luino’, Franco Compagnoni -: da una parte l’affermazione della direzione generale che nega sostanzialmente, rispetto all’accaduto, la dinamica prevista nelle parole del direttore sanitario e, dall’altra, la posizione del sindaco Pellicini, imbestiabilito per quanto è stato detto negli scorsi giorni sull’Ospedale di Luino. Chi non è con il primo cittadino luinese? Tutti siamo con lui, che raccoglie tutta la volontà della cittadinanza. In questa situazione si apre una grande distanza, colmata da un mondo presente tra le diverse posizioni. La direzione generale deve occuparsi delle complessità dell’Ospedale di Varese, della struttura di Cittiglio e poi di Luino e di Cuasso al Monte, e credo che gli errori più grossi, purtroppo, vengano fatti sempre in periferia. Il pegno politico, infatti, è pagato sempre dalle strutture periferiche. Nel vallo di questa dinamica ci sono io in prima persona. Io, vice-sindaco per oltre quattro anni, che non sono stato capace di conquistare la fiducia del sindaco, al quale ho chiesto più volte di affidarmi la delega alla Sanità. La politica dell’Ospedale credo che si coltivi quotidianamente, con una conoscenza continua, con rapporti che si coltivano nel tempo, con dinamiche che monitorano ed analizzano la situazione. Un’altra cosa che non sono riuscito ad invertire è stata la Commissione sanitaria che si era creata, con presidente Piero Rossi, composta da molti membri dell’Ospedale in una logica costruttiva… ebbene questa commissione è sparita, io non sono riuscito a tenerla in piedi. Solo per il fatto di essersi costituita aveva suscitato disturbi. La pretesa era quella, partendo da un’analisi completa della situazione, di coinvolgere tutta la territorialità per lavorare al meglio per il futuro del nostro Ospedale. Il presidio di Luino, attualmente, non è più abbinato a Cittiglio, ma ora è abbracciato a Cuasso, in una situazione di catastrofico declino. Questo ha un senso politico, eccome se ce l’ha. La dismissione di Cuasso, che politicamente gode di una forma di difesa più coesa, con una sola Comunità Montana in grado di gestire la situazione per un maggior equilibrio su una struttura sola, la nostra, invece, è colpita da una situazione più complessa. Ma, in questo senso, la politica cosa fa? Qual è la linea della direzione generale sul nostro Ospedale? A me non interessano gli equilibri politico-istituzionali, ma la situazione è questa e il secondo mandato di Pellici è partito con il problema dell’Ospedale. Tutti siamo obbligati ad una presa di coscienza, vediamo di orchestrare definitivamente una logica di azione che da più parti sia congiunta per cercare di capire qual è il destino sanitario. Luino nel tempo ha fatto meno della ginecologia e della pediatria, sembrava che fosse una tragedia, ma ci siamo adattati ad un’altra situazione. Se il destino sarà quello di avere l’Ospedale unico a Cittiglio, che ce lo dicano. Il nostro compito come amministratori sarà quello di educare la popolazione e iniziare a dire che, forse, per certe cose, è meglio non andare nella struttura di Luino. Siamo i primi noi a fare questo lavoro. Voglio dire che è ora di smettere di negare l’evidenza, e mi rivolgo a chi come Antonio Palmieri e Giovanna Ballinari lavorano con me quotidianamente. E’ nelle oggettività delle cose la mistificazione del depotenziamento dell’Ospedale di Luino rispetto ad alcune situazioni particolari. Se ci sono medici che non si fermano a lavorare a Luino lo fanno per l’offerta del contratto: c’è gente che sarebbe rimasta qui se avesse avuto un contratto diverso. Se un’azienda da un’altra parte fa un contratto a tempo indeterminato o quasi, qui invece si offre un contratto determinato di due o tre mesi… mi pare ovvia la scelta. Tra un po’ non avremo più neanche di giorno, per una parte del weekend, il medico della radiologia. Sono tutti segnali che vanno registrati in una logica di un input politico. Dobbiamo capire come colmare queste grandi lacune”.

“Sono numerose le azioni intraprese da me in difesa e in tutela dell’Ospedale di Luino – replica il sindaco di Luino, Andrea Pellicini -. Io credo che nello scorso mandato abbiamo fatto tutti il nostro dovere e non ho mai dato nessuna delega alla sanità perchè credo che il sindaco non deve abdicare al suo ruolo sanitario di primo responsabile sul territorio. Ho sempre interloquito con i responsabili della Sanità lombarda, il presidente della Commissione Rizzi e tutti i direttori generali con i quali mi sono trovato a confrontarmi. Siamo davanti a tagli massacranti a livello statale che scendono a cascata e che ci portano a fare delle lotte fra poveri. Per le strutture di Cuasso, Luino e Cittiglio si possono esprimere giudizi, non siamo noi a dover decidere il futuro delle strutture. Per qualsiasi problema, però, per l’Ospedale di Luino, non mi sono mai tirato indietro, ci ho sempre messo la faccia in prima persona. A volte mi sembra di essere davvero una voce sola nel deserto, perchè le posizioni dure che ho preso in questi mesi ed in questi anni, con coraggio, le ho decise sempre di mio pugno. Mi piacerebbe la massima condivisione. Quest’estate si era verificato il problema in ortopedia e traumatologia ed, evitando alcune ripercussioni negative, abbiamo fatto alcune battaglie sugli ambulatori ed anche sui problemi legati alla chirurgia. Il primario del reparto, il dottor Urbani, è da un mese e mezzo che ci aveva segnalato la situazione. Il direttore sanitario Bravi ha già avviato un progetto di assunzioni per sopperire alla carenza di personale e sono stati banditi altri concorsi. Noi stiamo cercando di fare il massimo per sensibilizzare la direzione ospedaliera e tutta la politica. Siamo consapevoli che non possiamo farlo da soli ed abbiamo bisogno di tutto il consiglio comunale e di tutti i sindaci del nostro territorio. Il 9 dicembre il presidente della Commissione Sanità, Fabio Rizzi, incontrerà tutti i sindaci del territorio nella sede della Comunità Montana Valli del Verbano. Non è una battaglia, ma un impegno quotidiano. Bisogna fare i conti con le priorità politiche e le fasce deboli delle popolazioni. Stiamo spendendo soldi e chiedendo all’Europa di sforare i tetti di spesa per accogliere chi arriva da fuori, ma oggi a Luino, credo che ci siano più immigrati che medici. Questo è un problema”.

Già domani sono previsti ulteriori incontri e riunioni per sensibilizzare al tema della tutela dell’Ospedale di Luino. Si tratta di una questione ormai decennale che, nei prossimi mesi o anni, in un senso o nell’altro, avrà ripercussioni sulla popolazione dell’Alto Varesotto. Speriamo che si tratti di ripercussioni positive o che perlomeno vengano mantenuti i servizi presenti nella struttura attualmente che, nonostante le difficoltà, aiutano e curano migliaia e migliaia di persone all’anno.

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