7 Novembre 2015

Casa, Istat: tre milioni di famiglie in difficoltà con il pagamento delle spese per mutuo, affitto o bollette

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Le famiglie italiane “in difficoltà” con il pagamento delle spese per la casa sono circa 3 milioni, l’11,7% del totale. E’ la stima dell’Istat, secondo cui tanti sono i nuclei familiari che nel 2014 si sono ritrovati in arretrato con il pagamento delle rate del mutuo, dell’affitto o delle utenze domestiche.

(forexinfo.it)

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Tre milioni di famiglie italiane, pari all’11,7% del totale, si trovano in difficoltà con il pagamento delle spese per la casa. Lo riferisce l’Istat in un dossier diffuso in occasione di un’audizione del 3 novembre sulla legge di stabilità, che sottolinea come lo scorso anno oltre una famiglia su dieci si sia trovata almeno una volta in arretrato con il pagamento delle rate del mutuo o di quelle dell’affitto o delle utenze domestiche. In particolare, il 10,2% delle famiglie si è trovata in ritardo con i pagamenti delle bollette per le utenze domestiche; tra le famiglie in affitto il 16,9% si è trovata in arretrato con il pagamento; il 6,3% delle famiglie con il mutuo da pagare si è trovato infine in arretrato con la rata.

Il peso dell’onerosità delle spese e l’incidenza sul reddito disponibile. L’esposizione delle famiglie al ritardo nei pagamenti delle spese per la casa, spiega l’Istat, si associa nettamente all’onerosità delle spese stesse e, in particolare, alla loro incidenza sul reddito disponibile. Infatti, le categorie di famiglie maggiormente interessate dal problema sono quelle del quinto più povero (29,2% sono state in arretrato con le spese per la casa, pari a 1 milione e 505mila famiglie) e, più in generale, quelle in affitto (27,6%, 1 milione e 320mila) o quelle gravate da un mutuo per la casa (14,8%, 561mila).

Le spese per l’abitazione (condominio, riscaldamento, gas, acqua, altri servizi, manutenzione ordinaria, elettricità, affitto, mutuo) costituiscono una delle voci principali del bilancio familiare. Nel 2014, una famiglia spende in media 357 euro mensili, a fronte di un reddito netto di 2.460 euro mensili, con un peso del 14,5%. Per le famiglie che vivono in affitto, la spesa raggiunge un picco di 553 euro. Sotto il profilo territoriale, le spese per la casa risultano più onerose nel Nord (15,2%) e nei comuni centri di aree metropolitane (16,1%). La spesa media per l’abitazione varia in funzione del reddito disponibile delle famiglie ma in misura meno che proporzionale: passando dal primo all’ultimo quinto di reddito equivalente, il reddito medio aumenta di quasi 5 volte mentre la spesa media cresce di 1,2 volte.

Inoltre, pur variando con il reddito, il livello della spesa si colloca su livelli differenti per le famiglie che vivono in affitto rispetto a quelle proprietarie. La spesa media per le famiglie con un reddito equivalente inferiore al primo quintile che vivono in affitto (494 euro mensili) supera quella delle famiglie con i redditi più alti che sono proprietarie dell’alloggio e non pagano un mutuo (267 euro mensili); ne risulta che per quest’ultimo tipo di famiglie l’incidenza delle spese per l’abitazione sul reddito è pari al 5,7%, mentre per quelle più povere che vivono in affitto sale al 45,5%. (AGI)

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