30 Luglio 2015

Cinema, l’Italia fa poker con quattro film in concorso alla Mostra Cinematografica di Venezia

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“Sangue del mio sangue” di Marco Bellocchio, “A bigger splash” di Luca Guadagnino, “L’attesa” dell’esordiente Piero Messina e “Per amor vostro” di Giuseppe Gaudino. Sono questi i quattro film in concorso per il concorso alla 72esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

I registi italiani in concorso a Venezia, da sinistra: Marco Bellocchio, Luca Guadagnino, Piero Messina e Giuseppe Gaudino (ANSA)

I registi italiani in concorso a Venezia, da sinistra: Marco Bellocchio, Luca Guadagnino, Piero Messina e Giuseppe Gaudino (ANSA)

Quattro i film italiani in concorso alla 72esima Mostra Cinematografica di Venezia. Quattro italiani in gara alla Mostra del cinema di Venezia, dal 2 al 12 settembre. Il concorso è stato presentato dal direttore Alberto Barbera e dal presidente della Biennale Paolo Baratta. I film italiani in gara sono: “Sono Sangue del mio sangue” di Marco Bellocchio, “A bigger splash” di Luca Guadagnino (con Tilda Swinton, Ralph Fiennes e Dakota Johnson), “L’attesa” dell’esordiente Piero Messina e “Per amor vostro” di Giuseppe Gaudino. Ce ne sono poi due in “Orizzonti”, Alberto Caviglia in “Pecore in erba” e “Italian Gangster” di Renato De Maria, e tre nel “Fuori Concorso”, “L’esercito più piccolo del mondo” di Gianfranco Pannone, “Gli uomini di questa città io non li conosco” di Franco Maresco e “Non essere cattivo”, il film di Claudio Caligari completato da Valerio Mastrandrea dopo la recente scomparsa del regista.

La pattuglia italiana alla Mostra del cinema di Venezia è più che mai ricca, abbondante se si aggiungono i due autori Simone Isola e Valerio Ruiz tra i documentaristi di “Venezia Classici” e i tanti della bella novità di quest’anno ai Giardini del casinò, gli incontri in arena aperti a tutti da Tornatore a Vasco Rossi.

“Stiamo attenti a non illuderci”, fredda gli entusiasmi il direttore Alberto Barbera, ma il riferimento non era ironicamente a Cannes dove arrivati con 3 filmoni in gara (Sorrentino, Garrone, Moretti) siamo ripartiti con zero premi e tante polemiche. Barbera si riferiva ad altro: “Sono tanti, quattro in gara poi non c’erano da tempo, è un bel segnale forte al cinema italiano ma questo significa che lo stato di salute della nostra filmografia è ottimo? Temo di no, tantissime produzioni ma non altrettanta qualità, ci sono più ombre che luci”.

Un dato numericamente abbondante è indubbio, ci sono infatti da considerare le “Giornate degli autori” (“Viva la Sposa” di Ascanio Celestini, “Arianna” di Carlo Lavagna, “La prima luce” di Vincenzo Marra con Riccardo Scamarcio) e la “Settimana della critica” (“Banat” di Adriano Valerio). Barbera, è il suo mestiere, promette di aver selezionato “bei” film, al di là di questo però il numero “esagerato” ha un valore in se anche strategico: attirare una rinnovata fiducia del cinema italiano verso il nostro principale festival. Dopo il clamoroso a bocca asciutta di Cannes vale la pena riconsiderare il mito e affrontare quella che molto spesso è stata quasi un’arena, il Lido, più che una competizione con registi scottati che dissero “mai più lì”.

I film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia (ANSA)

I film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia (ANSA)

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