5 Luglio 2015

Intervista al neo-presidente Edoardo Castelli del “Rotaract Distretto 2042”, il club di Laveno Luino Alto Verbano

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Lo scorso 24 giugno all’Hotel Camin di Colmegna il “Rotary Club Laveno Luino – Alto Verbano” e il “Rotaract Distretto 2042” hanno cambiato i propri presidenti. Vi è stato un passaggio di consegne per la presidenza del Rotaract da Gianluca Sanpaoli al nuovo presidente Edoardo Castelli. Stesso discorso anche per il cambio di presidenza del Rotary Club Laveno Luino “Alto Verbano” tra l’uscente Gabriele Apicella di Angera e l’entrante Angelo Ferloni di Luino. Abbiamo intervistato il neo presidente del “Rotaract Distretto 2042”, Edoardo Castelli, che sembra aver le idee molto chiare sugli obiettivi: “Per il 2015-2016 vogliamo formare nuovi soci ed essere più presenti nelle scuole del territorio proponendo iniziative culturali ed incontri”.

Edoardo Castelli, neo presidente Rotaract Distretto 2042: il club Luino Laveno Alto Verbano (facebook.com)

Edoardo Castelli, neo presidente Rotaract Distretto 2042: il club Luino Laveno Alto Verbano (facebook.com)

Cosa significa per te esser diventato il presidente del Rotaract del Nord della Lombardia? Quali compiti svolgerai ricoprendo questo ruolo?

Innanzitutto ringrazio i soci del mio club, che hanno scelto me per rappresentarli e guidarli in quest’anno Rotaractiano; il mio ringraziamento lo voglio estendere al nostro Past Presidente Gianluca Sampaoli e alle persone che formano il mio Direttivo e che hanno accettato la proposta di lavorare con me: Marta Galmarini, Jacopo Brogioli Minari, Sara Maranzana e Giulio Sampaoli. Essere Presidente del mio club Rotaract mi riempie d’orgoglio e di ansia. D’orgoglio perché in questi mesi ho capito davvero cosa significa essere Rotaractiano: appartenere ad una grande famiglia che ti insegna a relazionarti con il mondo esterno e fare del bene per il prossimo senza tornaconto. La cosa più importante che ti trasmette essere Rotaractiano è che i valori di cui sei stato investito sono beni immateriali, che da qual momento saranno comunque essenziali per affrontare sfide nel campo dello studio, del volontariato e del lavoro. Di ansia, invece, perché bisogna progettare e pianificare Service, serate e eventi, che possano essere all’altezza delle aspettative; ogni presidente credo debba avere una componente d’ansia: per cercare di rimanere sempre “sul pezzo” e per portare un piccolo contributo all’ampliamento della famiglia rotaractiana.

Cosa si prefigge di fare il Rotaract?

Il Rotaract è formato da ragazze e ragazzi dai 18 ai 30 anni che utilizzano parte del loro tempo in attività sociali e culturali per il territorio di cui fanno parte: il nostro club si impegna nella raccolta fondi, con lo scopo di soddisfare esigenze emergenti della comunità, organizzazione di serate con relatori di alto profilo e di sensibilizzazione riguardo tematiche importanti all’interno degli istituti superiori. Non siamo né un gruppo di massoni né “figli di papà” con del tempo da perdere: siamo studenti e lavoratori che si sentono parte di una grande Club Internazionale e del quale sposano convintamente la mission. Come dicevo prima, essere rotaractiani significa condividere dei valori, una cultura e una moralità che saranno il nostro ideologico “Campanile di Marcellinara” citando il filosofo De Martino, per la nostra crescita intellettuale e professionale.

Introdurrai novità rispetto al passato? Quali ed attività pensi di organizzare e con quali finalità?

Sicuramente ogni presidente si pone degli obiettivi differenti dai predecessori, che tenta di conseguire durante l’anno. I miei obiettivi si incentrano sulla promozione del club su Luino e Laveno per trasmettere un po’ di quel senso d’appartenenza che ho citato precedentemente: strategie web, aggiornamenti, pubblicità, presenza a manifestazioni del territorio etc. È importante che il Rotaract abbia nuovi ragazzi e nuove ragazze che possano partecipare attivamente alle nostre attività: per questo vorrei entrare negli istituti superiori, proponendo delle conferenze-incontri con personalità di rilievo dell’imprenditoria Italiana, con cui sono già in contatto, per provare a costruire questo progetto. Inoltre, vorremmo puntare ad organizzare qualche evento che possa essere di forte richiamo per tutta la provincia: ho delle idee che ho maturato, ma prima le voglio proporre al mio direttivo. Le finalità dei nostri eventi sono di foundraising per attività e necessità del sociale.

In che modo ti relazionerai con il tuo Rotary Club territoriale?

Con il presidente del nostro rotary padrino, Angelo Ferloni, é iniziata, ancora prima del mio insediamento, una fattiva collaborazione per un coinvolgimento reciproco negli eventi e nelle serate che i nostri club organizzeranno. È chiaramente indubbia l’autonomia del Rotaract da quella del nostro Rotary padrino, ma ritengo che solo con un rapporto sinergico tra giovani e “meno giovani” si possa conferire uno slancio giusto alle manifestazioni: dallo scambio dialettico intergenerazionale potremo ottenere risultati qualitativi per le attività che andremo a promuovere sul territorio. Concludo dicendo che mi ha fatto piacere aver partecipato al Direttivo Rotary per rappresentare la voce del Rotaract.

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