12 Luglio 2014

Luino, preso il “Lupin” delle slot machine in un bar. Si era chiuso in bagno per scampare all’arresto

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Questa notte intorno all’1.30 è stato arrestato dai Carabinieri di Luino un 27 enne del posto responsabile di furto aggravato ai danni del “Caffè Marconi”, che prende il nome dall’omonima piazza di Luino. I Carabinieri, dopo aver ricevuto la segnalazione, in pochi secondi sono arrivati sul posto ed hanno “sorpreso” in flagranza di reato, il luinese G.C., già noto alle forze dell’ordine per numerosi reati, contro il patrimonio, compiuti in diversi bar luinesi. E’ stato trovato all’interno del bagno del bar, chiuso a chiave.

L'intervento dei Carabinieri di Luino al "Caffè Marconi"

L’intervento dei Carabinieri di Luino al “Caffè Marconi”

L’intervento dei carabinieri di Luino e la segnalazione. Ricevuta la segnalazione di intrusi all’interno dell’esercizio commerciale, i carabinieri del Comando di Luino sono arrivati al “Caffé Marconi”. Nonostante il locale sembrava apparentemente vuoto, le forze dell’ordine hanno circondato lo stabile, chiudendo tutte le vie di fuga. Così facendo, una volta messi in presidio gli accessi, le forze dell’ordine si sono introdotte nel bar dove hanno appurato, oltre alla forzatura di una porta secondaria, che alcune slot machine erano state scardinate e riversate a terra. Il pavimento era cosparso di monete.

L’arresto in loco del ladro di slot machine. Dopo aver constatato i danni, cercando ed ispezionando le varie sale del locale, arrivando in bagno i carabinieri hanno trovato la porta chiusa a chiave. Insospettiti e quasi sicuri che all’interno ci fosse il ladro sono intervenuti: il bagno fortunatamente non aveva finestre utilizzabili per la fuga e il “riparo sicuro” del ladro, così, era diventata una trappola per lui stesso che, dopo poco, sentendosi chiamare per nome dai carabinieri, ha intuito che ormai non ci fosse più niente da fare.

La convinzione dei Carabinieri, orientati sul nome del colpevole. I militari dell’Arma, impegnati nel contrastare questa tipologia di furti nel luinese, erano ben orientati sulle possibili azioni del ladro nei locali pregiudicati e pur senza avere visto chi fosse l’uomo, si erano convinti che poteva solo essere opera del giovane luinese in questione. Di fronte a tale determinazione ed al fatto che i carabinieri lo chiamassero per nome intimandogli di aprire la porta, lo scassinatore nascosto nel bagno, si è arreso ai Carabinieri, imprecando contro sé stesso per essere stato “beccato”, nello stesso modo in cui recita un famoso proverbio: “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”.

Poco dopo, è giunto sul posto anche il proprietario del bar che, dopo aver ringraziato le forze dell’ordine, ha spiegato di come negli ultimi mesi era già stato derubato quattro volte con le stesse modalità e ciò gli ha creato un preoccupante disagio economico di circa 15mila euro.

La perquisizione personale ha permesso ai carabinieri, infine, di rinvenire un centinaio di euro restituiti al proprietario del “Caffè Marconi”, mentre l’arrestato è stato associato al carcere dei Miogni a disposizione del sostituto Procuratore della Repubblica di Varese, la dottoressa Annalisa Palomba.

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