1 Giugno 2014

Vent’anni dalla morte di Massimo Troisi, San Giorgio a Cremano lo commemora con una serie di eventi

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Venti anni senza Massimo Troisi. L’attore, regista, poeta malinconico morì il 4 giugno 1994, a soli 41 anni, il giorno dopo aver finito le riprese de “Il Postino”, il film che vinse un Oscar.

Una scena de "Il Postino", con Massimo Troisi e Philippe Noiret (toutlecine.com)

Una scena de “Il Postino”, con Massimo Troisi e Philippe Noiret (toutlecine.com)

“Più che un ricordo per me Massimo Troisi è una presenza giornaliera. Da 20 anni tutti i giorni c’è sempre qualcuno che mi parla del film il Postino e di lui. Mi emoziono sempre doppiamente quando penso ai giorni delle riprese e questo è un modo per non farlo andare mai via”. Ha detto l’attrice Maria Grazia Cucinotta, aggiungendo che “Mi emoziono anche perchè pensando a Massimo sul fatto che la semplicità e la verità sono valori importanti che vanno dritti al cuore e non vanno più via”.

Massimo Troisi è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano, ricordato soprattutto per essere stato l’esponente della nuova comicità napoletana (portata alla ribalta dal gruppo teatrale La Smorfia nella seconda metà degli anni settanta), assieme a Lello Arena ed Enzo Decaro. Nel 1996 fu candidato ai premi Oscar come miglior attore e miglior sceneggiatura non originale per il film Il postino. Scomparve prematuramente, a quarantuno anni, per un fatale attacco cardiaco, conseguente a febbri reumatiche[1] di cui soffriva sin dall’età di dodici anni.

Nella sua carriera teatrale e cinematografica, Troisi ha sempre parlato con la sua lingua napoletana. La parlata di Troisi è come una “lingua confidenziale”, con la quale l’attore napoletano si sentiva a suo agio. Agli esordi Troisi non ritenne prioritaria la questione della comprensibilità e perciò continuò a parlare unicamente in napoletano. Nonostante in quel periodo la parlata dell’attore suscitasse immediatamente attenzione nella cinematografia italiana, in quanto gli elementi dialettali venivano proposti con intransigenza ed estremismo, Troisi non se ne curò molto e affermò più volte, nel corso di interviste o apparizioni televisive, di saper parlare unicamente il suo dialetto. Ad esempio si ricorda l’intervista per Mixer di Isabella Rossellini, nella quale la giornalista chiese a Troisi «Ma perché parli sempre in napoletano?» ricevendo da quest’ultimo la risposta: «Perché è l’unico modo in cui so parlare». In seguito, Troisi ebbe l’urgenza di voler comunicare anche a un pubblico maggiore e per questo la presenza del dialetto dai suoi film dopo Scusate il ritardo si affievolisce Troisi, quindi, realizza una lingua “italiana popolare”, ma comunque ricca di venature dialettali.

A 20 anni dalla scomparsa, Troisi sarà ricordato nella sua città, San Giorgio a Cremano (Napoli), con con una serie di eventi.

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