A Luino, in provincia di Varese, in un Palazzo Verbania praticamente al completo si è parlato ieri sera della linea ferroviaria “AlpTransit”, in un incontro organizzato dall’associazione “Agorà”. Sono intervenuti il consigliere regionale, Luca Marsico, l’assessore alle Infrastrutture della regione Lombardia, Maurizio Del Tenno, ed il sindaco di Luino, Andrea Pellicini. E’ intervenuta anche il sindaco di Laveno Mombello, Graziella Giacon. La serata è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Luino e sono intervenuti, per “Agorà”, Nino Caianello e Marcello Pedroni.
Una conferenza per parlare a tutto tondo della linea ferroviaria “AlpTransit”, partendo dai vantaggi che potrebbero derivarne fino ad arrivare alle problematiche che sarebbero da affrontare. E’ stato questo il tema della serata organizzata dall’associazione Agorà: “AlpTransit” è un progetto svizzero di alta velocità ferroviaria in corso di realizzazione, lungo gli assi del San Gottardo e del Lötschberg. Esso ha per obiettivo la costruzione di un tratto ferroviario sotterraneo nord-sud attraverso le Alpi, suddiviso in tunnel di base scavati diverse centinaia di metri al di sotto di quelli attuali. La Galleria di base del San Gottardo di una lunghezza pari a 57 km, che è in costruzione, sarà il tunnel più lungo del mondo, rendendo Luino e Laveno Mombello snodi “importanti” per la tratta Genova-Rotterdam, con l’aeroporto di Malpensa punto chiave per il commercio delle merci. Potrebbe essere un’opera fondamentale, quindi, per la provincia di Varese, visto che un terzo del volume delle merci che attraversano la Svizzera dovranno passare necessariamente da Luino, giungendo a Malpensa in tempistiche molto più brevi.
L’adeguamento della tratta e, soprattutto, l’ampliamento a quattro metri delle gallerie del tratto luinese sono un punto fondamentale anche per gli svizzeri, che proprio per questo motivo hanno stanziato 190 milioni di euro per le opere da fare in Italia. Il timore sul versante italiano, però, è quello di ritrovarsi, dopo tanta fatica, la strada sbarrata proprio da parte di chi invece dovrebbe investire per garantire un servizio migliore non solo per il passaggio dei treni merci, ma anche, e soprattutto, per i treni viaggiatori.
“Gli aspetti positivi di questo progetto, secondo le istituzioni italiane e svizzere, – dichiara l’assessore alle Infrastrutture della regione Lombardia, Maurizio Del Tenno -, non solo sono attribuibili al miglioramento del trasporto merci, ma sono anche volte a garantire maggiore sicurezza, sia per quanto riguarda la viabilità, sia per quanto concerne la diminuzione dell’inquinamento, rendendo più salubre l’ambiente dell’alto varesotto. L’obiettivo è quello di sviluppare, insieme al passaggio dei treni merce, anche i treni per i pendolari. In Lombardia, infatti, – continua l’assessore Del Tenno – si possono contare circa 725mila persone che ogni giorno utilizzano il treno per andare a lavorare; negli ultimi sei anni i passeggeri sono raddoppiati. In Veneto, invece, sono circa 180mila i pendolari, mentre in Piemonte 125mila: questi dati fanno capire il peso e l’importanza dei treni nella nostra regione. I treni merce che passeranno da questa zona, inoltre, saranno lunghi 750m e le gallerie presenti tra Zenna e Laveno Mombello avranno bisogno di lavori per modificare l’altezza ad oggi incapace di contenere le dimensioni maggiori dei nuovi treni merce.”
“Quando frequentavo l’Università a Milano, vent’anni fa circa, – spiega il sindaco di Luino, Andrea Pellicini – i treni che partivano da Luino arrivavano a Milano in un’ora e cinque minuti. Ora questo è un sogno per i passeggeri luinesi: non si impiega meno di un’ora e mezza e, ad eccezion fatta per il treno delle 7.23, per raggiungere la stazione di Milano Garibaldi bisogna scendere e prendere la coincidenza alla stazione di Gallarate. Io ritengo che senza gli investimenti svizzeri, per il commercio su ferro, la nostra linea ferroviaria non garantisca un futuro neanche per il trasporto passeggeri: basta ricordare i problemi che abbiamo avuto legati alle frane negli scorsi anni. Quindi, chiedo formalmente una garanzia per il miglioramento della tratta ferroviaria, con un’attenzione particolare a tutte le problematiche che ne seguiranno sia in corso d’opera, sia a lavori conclusi.” E’ intervenuta anche la sindaco di Laveno Mombello, Graziella Giacon che ha chiesto di partecipare al tavolo di lavoro per l’AlpTransit in regione Lombardia, esprimendo infine le sue preoccupazioni sul turismo del suo paese.
Il riferimento è senza dubbio alle varie problematicità che rendono perplessi sia gli amministratori locali, sia i cittadini. Sono tanti, infatti, gli aspetti negativi di questa grande opera. Si è iniziato a parlare di investimenti per barriere anti-rumore e per quei sottopassaggi da costruire che garantirebbero una viabilità sicura ed identica rispetto ad oggi. L’intento è quello di stilare anche un registro delle sostanze pericolose che passano sul nostro suolo attraverso i treni merce, che hanno creato, in passato, non pochi allarmi alla popolazione. Si ricorda che la prima squadra di soccorso autorizzata ad affrontare un’emergenza tossica si trova a Milano. Le domande che ci si pone, inoltre, sono quelle riguardanti l’influenza che quest’opera potrebbe avere nei confronti del turismo sul Lago Maggiore. In questi ultimi anni, molti turisti stranieri, proprietari di seconde case in questa zona, si stanno muovendo per vendere le loro abitazioni di vacanza a causa delle poche risorse che offre il territorio turisticamente parlando. Cosa farebbero i turisti rimasti dopo la costruzione dell’AlpTransit?
Ci saranno sicuramente anche maggiori opportunità lavorative, ma l’Italia, ad oggi, sembra non poter rispondere, agli svizzeri, in questi investimenti così corposi. Il Canton Ticino, entro i prossimi sei anni, cambierà tutti i vagoni dei propri treni per renderli il più possibile anti-rumore e sicuri. La Rete Ferroviaria Italiana, che ha stanziato finora solo 15 milioni di euro per l’elettricità dell’AlpTransit, non sembra in grado di sostenere simili investimenti né per i mezzi di trasporto, né tantomeno per i sottopassaggi da costruire che consentirebbero di non dividere in due paesi come Luino e Laveno Mombello: dal centro di Luino, per arrivare all’Ospedale, infatti, la strada più breve prevede l’attraversamento del passaggio a livello di Via Voldomino, ed a Laveno, invece, prevederebbe un isolamento della stessa da Cittiglio, paese in cui vi è il più vicino ospedale della zona. Si prospetta che quotidianamente le barriere dei passaggi a livello saranno chiuse per un totale di 500 minuti, con un passaggio di treni che varierebbe dagli 80 ai 100 convogli merce al giorno.
“Per noi si tratta di un investimento irrinunciabile, uno stimolo per rilanciare il trasporto ferroviario in un Paese che professa il monoteismo autostradale – dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia – come associazione, assicuriamo presenza e vigilanza nei territori interessati affinché le risorse vengano allocate senza ritardi e inefficienze, per far sì che la linea del Verbano venga attrezzata per il trasporto merci nei termini previsti dal finanziamento: non possiamo correre il rischio che milioni di tonnellate di merci vengano scaricate dai treni svizzeri per essere prese in carico da una flotta infinita di tir padani”.
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