27 Febbraio 2014

Riforma del mercato lavoro agricolo: “Stop a lavoro nero e caporalato”

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Flai-Fai-Uila hanno presentato la loro proposta unitaria di ‘riforma del mercato lavoro agricolo’. “Una proposta, a costo zero – si legge in un comunicato congiunto – che ha come obiettivo debellare lavoro nero e caporalato in agricoltura e rispondere all’esigenza di contrastare l’intermediazione illecita di manodopera, favorendo un più trasparente incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

(polimar-roma.it)

(polimar-roma.it)

Alla conferenza stampa di ieri, presieduta dal direttore generale Inps, Mauro Nori, hanno partecipato, intervenendo nella discussione, anche il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, e il presidente della commissione Agricoltura del Senato, Roberto Formigoni; entrambi hanno espresso interesse al progetto di riforma e la disponibilità a un confronto di merito sui contenuti della proposta sindacale.

In particolare, Fai-Flai-Uila propongono di creare una ‘Rete telematica del lavoro in agricoltura’, dove sarà possibile monitorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. “La ‘Rete’ – sottolineano – sarà istituita dalle organizzazioni sindacali e datoriali, d’intesa con l’Inps che metterà a disposizione la propria tecnologia informatica e le sue banche dati. Alla ‘Rete’ aderiscono, attraverso apposite convenzioni, istituzioni locali, centri per l’impiego ed enti bilaterali. Nella ‘Rete’ – chiariscono i sindacati – il lavoratore potrà trovare un lavoro regolare, basato sul rispetto dei contratti collettivi, senza il rischio di finire vittima del caporalato. I lavoratori extra-comunitari impiegati in modo illegale potranno presentare denuncia alla ‘Rete’ (che la raccoglierà e la trasmetterà alle autorità competenti), iscrivendosi ad essa e richiedere un permesso di soggiorno provvisorio”.

“Per i datori di lavoro iscritti alla ‘Rete’ – sostengono – è previsto un sistema di premialità, con incentivi e il riconoscimento di una certificazione etica sul lavoro di qualità. Ai datori di lavoro che assumono manodopera attraverso la ‘Rete’ – conclude la nota – è riconosciuto un credito d’imposta per ogni giornata lavorativa dichiarata. La violazione dei contratti collettivi e delle leggi su lavoro e sicurezza comporta la cancellazione dalla ‘Rete’ e la revoca delle premialità (agevolazioni contributive)”.

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