1 Novembre 2015

Intervista a Luigi Manzo, presidente della Canottieri Luino: “Cercare sinergia tra le società per le scuole e lo sviluppo del territorio”

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Non solo sport, FISA World Tour e Campionati Italiani di Coastal Rowing. Luigi Manzo, presidente della Canottieri Luino e fiduciario del CONI Varese per l’alto Verbano e il Ceresio, è determinato ed ambizioso. Lo sport e le manifestazioni, come quelle organizzate dalla società sportiva luinese nel mese di settembre, possono essere un trampolino di lancio per lo sviluppo del territorio e per il turismo di tutto il Lago Maggiore. Importante la sinergia con gli enti territoriali, con una grande attenzione verso i giovani e le scuole. Ecco l’intervista al presidente.

Luigi Manzo, presidente della Canottieri Luino

Luigi Manzo, presidente della Canottieri Luino

Qual è il bilancio del FISA World Rowing Tour e dei Campionati Italiani di Coastal Rowing?

Piena soddisfazione per la riuscita tecnica e organizzativa di entrambi questi importanti eventi che per la prima volta, per aspetti diversi, sono arrivati sul nostro territorio rappresentando una grande novità per il Lago Maggiore. Come abbiamo detto più volte il FISA Tour, nelle 26 edizioni precedenti, non è mai stato organizzato in Italia e il Campionato Italiano Assoluto e Master di Coastal Rowing è la prima volta che si svolge al di fuori di località marine. L’ampia risonanza mediatica e gli unanimi apprezzamenti ricevuti hanno permesso di cogliere un obiettivo, al quale sto da tempo lavorando, che aprono nuovi scenari per affermare la realtà del Lago Maggiore, ed in particolare dell’alto Verbano, nel panorama remiero mondiale. La riconosciuta capacità organizzativa ha legittimato la Canottieri Luino, nei confronti della Federazione Internazionale, aprendo le porte all’assegnazione in futuro di altri importanti eventi. Peraltro la disciplina del Coastal Rowing, particolarmente adatta al nostro lago, ha una marcata connotazione turistica e escursionistica grazie alla versatilità delle imbarcazioni utilizzate che estendono la partecipazione ad una platea di praticanti molto più ampia. Obiettivi questi particolarmente importanti per il territorio e sui quali stiamo già lavorando con progetti concreti.

Che reazione hanno avuto i partecipanti internazionali e quelli italiani a contatto con il nostro territorio?

Per tutti è stata una grandissima sorpresa, l’unicità dei luoghi e la bellezza del lago li hanno affascinati. I partecipanti del World Rowing Tour, oltre che dedicare agli organizzatori una “standing ovation” di tre minuti alla cena di commiato, continuano a scriverci ancora oggi rivolgendo apprezzamenti che mi hanno impressionato. L’efficienza organizzativa dello Staff, i servizi forniti, l’accoglienza, la sicurezza, la familiarità hanno contribuito ad elevare la percezione di eccellenza del “prodotto” Lago Maggiore. Eventi di questo livello si costruiscono in mesi di lavoro e vanno progettati ponendosi idealmente dalla parte di tutti coloro che a qualunque titolo partecipano e creando per ognuno le migliori condizioni. Il miglior complimento credo sia stato quello rappresentato dal rappresentante austriaco, nazione che ospiterà la prossima edizione, che si è dichiarato pubblicamente molto preoccupato di poter riuscire a replicare un’organizzazione di questo livello. Il World Rowing Tour mi ha dato altresì le dimensioni del potenziale mercato che questi eventi possono costituire per il nostro lago: noi abbiamo dovuto tenere, per problemi legati al numero di barche reperibili, 42 persone in lista di attesa che non hanno potuto partecipare e abbiamo dovuto alzare di circa il 30% i posti originariamente previsti. Molti dei partecipanti provenienti da 19 nazioni, per la prima volta si è registrata la presenza di India e Sud Africa, hanno prolungato il loro soggiorno visitando autonomamente il territorio. Sul fronte dei Campionati Italiani abbiamo avuto un’edizione record, 277 atleti e 99 equipaggi, superando l’edizione 2010 di Santa Margherita Ligure che ha fatto registrare 250 atleti iscritti, nonostante la settimana prima a Palermo si siano tenuti i Campionati Italiani del Mare che, hanno costretto alcune società remiere del centro-sud a scegliere per non avere un aggravio di costi per la doppia trasferta. Gli atleti hanno potuto altresì sperimentare le condizioni molto tecniche delle onde del lago e la possibilità di poter visualizzare, da riva, tutto il percorso di gara è stata particolarmente apprezzata dal pubblico e dagli accompagnatori. Le perfette condizioni meteorologiche hanno poi fatto il resto contribuendo a rendere unico lo spettacolo e decretare il successo dell’evento.

Quali difficoltà avete trovato per organizzare due competizioni così importanti sul lago Maggiore?

Non sono state rilevate vere e proprie criticità se non le normali attività di “fine tuning” immediatamente prima e durante l’evento. La pianificazione organizzativa dei grandi eventi dura 14-15 mesi e se la programmazione è corretta e coerente con gli obiettivi da raggiungere tutto viene previsto compresi piani e soluzioni alternative d’emergenza. L’organizzazione di questi eventi è una “professione”, nulla può essere lasciato al caso; i modelli che ho utilizzato sono gli stessi delle competizioni mondiali che dirigo e organizzo sul Lago di Varese…. e poi, come in tutte le cose, un briciolo di fortuna non guasta mai.
Il merito del successo però va allo straordinario Staff della Canottieri Luino che ha saputo confezionare due eventi impeccabili; dirigenti, tecnici, e volontari ai quali va tutto il mio plauso hanno dedicato tempo, competenze, energie e passione. Abbiamo altresì avuto la fortuna di avere al nostro fianco un grande partner come l’UVM, Unione Velica Maccagno, con il quale abbiamo lavorato con una sinergia veramente incredibile, quasi come fossimo un unico club. Senza di loro sarebbe stato più difficile raggiungere gli elevati standard qualitativi che tutti i partecipanti hanno potuto apprezzare. Inoltre questa esperienza ha consolidato i rapporti di stima e amicizia interpersonale alla base di possibili future reciproche collaborazioni. A sostegno dell’organizzazione abbiamo potuto beneficiare dell’importante supporto di Camera di Commercio Varese e del tangibile contributo di importanti Sponsor nazionali e locali. Dieci ragazzi e ragazze dell’I.S.I.S. “Città di Luino – Carlo Volonté” hanno fatto parte dello Staff operativo in forza di una convenzione di “alternanza scuola lavoro” stipulata con l’Istituto. Preziosissima la collaborazione e la professionalità degli operatori della Sicurezza quali Croce Rossa, Opsa CRI, Areu 118 Lombardia, Società Nazionale Salvamento, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia Nautica Provinciale, Carabinieri, Polizia di Stato e Protezione Civile.

In che modo hanno collaborato le amministrazioni locali?

Faccio una premessa: la nostra attività si sviluppa principalmente sui tre poli di Luino, Maccagno e Lavena Ponte Tresa che sono assolutamente strategici per i nostri progetti di crescita e sui quali stiamo investendo molto d’intesa con le Amministrazioni e le Istituzioni locali. Con loro condividiamo progettualità e a loro sottoponiamo opportunità che, dove vengono colte e attuate, producono indubbi benefici. Oltre alle tre citate Amministrazioni comunali i due eventi hanno registrato la partnership ed il supporto di Regione Lombardia, Regio Insubrica, Provincia di Varese, Comunità Montana Valli del Verbano, Comunità Montana del Piambello, Comuni di Castelveccana, Cannobio, Oggebbio, Angera, Sesto Calende, Verbania, Locarno e Porto Ceresio. Per quanto riguarda nello specifico i Campionati Italiani di Coastal Rowing, ospitati interamente a Maccagno anche in funzione del protrarsi dei lavori di riqualificazione del Centro Remiero di Luino, mi sento di rivolgere un particolare ringraziamento al Sindaco Fabio Passera, all’Amministrazione di Maccagno con Pino e Veddasca e a funzionari comunali che ci hanno “aperto le porte di casa” operando gomito a gomito con lo Staff organizzativo.

Quando finiranno i lavori al nuovo polo remiero del “Lido” di Luino?

Il primo lotto è già stato ultimato ma non è ancora agibile in quanto funzionale al secondo, i cui lavori mi hanno assicurato che termineranno entro novembre. Poi in primavera ci occuperemo della riqualificazione del terzo lotto. Ho appena visitato il cantiere con il sindaco Andrea Pellicini e il presidente della Federazione Italiana Canottaggio Giuseppe Abbagnale e sono confidente che questo ulteriore termine venga rispettato anche perché abbiamo l’esigenza di affrontare adeguatamente la preparazione invernale, avviare l’attività con le scuole, con i giovani disabili e “mettere a terra” altri importanti progetti di sviluppo.

In che modo il turismo e lo sport possono far sviluppare concretamente il territorio?

Il “turismo sportivo attivo” è un tema importantissimo al quale credo molto anche in funzione delle positive esperienze che sto sperimentando in altre aree del varesotto e verificando in altri Paesi del mondo. Il Canottaggio in provincia di Varese si è ormai affermato come formidabile “driver” di flussi turistici grazie ai grandi eventi che si organizzano sul Lago di Varese, ideale per la specialità olimpica, e ora, grazie alla Canottieri Luino, anche sul Lago Maggiore ideale per la pratica del coastal rowing. Le due discipline peraltro non si sovrappongono, né sono in concorrenza, promuovono efficacemente il territorio, ampliano l’offerta remiera e possono sviluppare tra di loro notevoli sinergie allungando la stagione turistica. Ad esempio i due eventi ospitati sul Lago Maggiore a metà settembre e metà ottobre hanno generato 1.250 pernottamenti oltre a un interessante indotto in termini di ristorazione, trasporti, servizi e costi connessi con l’organizzazione; un indubbio contributo all’economia locale. La pratica sportiva legata agli sport d’acqua, messa in connessione con l’escursionismo del territorio circostante il lago, è alla base di un progetto turistico-sportivo in corso di condivisione con le amministrazioni locali e che illustreremo alla stampa una volta definito in tutti i dettagli.

I due eventi però hanno avuto finalità diverse: uno legato molto al turismo, facendo visitare agli stranieri il lago Maggiore, mentre l’altro legato allo sport, alla partecipazione degli atleti. In che modo siete riusciti e riuscite a sintetizzare il rapporto con il territorio e i risultati sportivi della Canottieri Luino?

Come dicevamo il primo rappresenta l’anello di congiunzione tra promozione internazionale del territorio, sport e turismo destinato peraltro a un “target” di praticanti con buona capacità di spesa; il secondo è l’evento agonistico che richiama l’attenzione anche del pubblico e degli appassionati, i quali possono vedere in azione sulle acque di casa campioni del mondo e atleti olimpici che contribuiscono alla promozione del canottaggio. Entrambi interagiscono positivamente con il territorio e le comunità locali.  Inoltre i risultati sportivi della Canottieri Luino ai Campionati Italiani sono stati soddisfacenti con tre nostri equipaggi a podio e un quarto posto assoluto. I nostri ragazzi più giovani ci hanno aiutato durante i giorni dell’evento sentendosi parte integrante dell’organizzazione e vivendo una bella esperienza.

Quale la soddisfazione più grande?

Sicuramente quella di aver vinto una sfida personale ottenendo l’assegnazione al Lago Maggiore di due eventi ufficiali di questo livello; è stato un lavoro “diplomatico” lungo e complesso che ha dovuto vincere scetticismi, superare resistenze e interessi contrapposti. Come non bastasse, grazie alla riconosciuta eccellente organizzazione, questi eventi costituiscono ora un nuovo “benchmark” di riferimento creando così le condizioni per una possibile candidatura ad ospitare un Campionato Mondiale nel 2019 o nel 2020. Altra grande soddisfazione è stata quella di essere riusciti, per il World Rowing Tour, a fare squadra con nove Club remieri italo/svizzeri del lago, due Circoli velici e due Club canoistici fornendo ai nostri ospiti internazionali una percezione di “Sistema Lago Maggiore” che ha favorevolmente impressionato. E’ stata un’esperienza organizzativa complessa, ma molto positiva che auspico si possa replicare in futuro.

Cambiando discorso, invece, qualcuno mi ha parlato di una Polisportiva come futuro per lo sport luinese. Sei d’accordo? Cosa pensi si possa fare per il futuro?

E’ un tema tanto affascinante quanto complesso poiché si tratta non solo di aggregare sport diversi, che apparentemente non hanno nulla in comune, ma gestire, ed è questa la cosa più difficile, esigenze diverse, esperienze diverse e soprattutto culture sportive diverse. Nella mia lunga carriera sportiva nel 1977, a 22 anni, sono stato responsabile della sezione Canottaggio dell’Atletica Luino, una polisportiva nata sulla base di una forte rapporto di amicizia tra dirigenti, ma che dopo pochi anni inesorabilmente ci ha portato a percorre strade autonome. Oggi il contesto è radicalmente cambiato, ai dirigenti societari sono richieste competenze, capacità manageriali e leadership; la passione, per quanto indispensabile, e l’aver praticato quella disciplina in gioventù non è più sufficiente. Un progetto aggregativo potrebbe essere preso in considerazione tra discipline sportive che possano sviluppare grande sinergia e un’effettiva integrazione, ma soprattutto tra associazioni i cui dirigenti abbiano visioni strategiche comuni e obiettivi condivisi. Non credo sia vincente l’approccio tipo “l’unione fa la forza” oppure mettersi insieme nella convinzione che ciò possa razionalizzare aspetti economici o risolvere problematiche di staff e leadership; ricordiamoci che la forza di una catena è pari a quella del suo anello più debole. Nell’immediato si potrebbe lavorare ad un protocollo d’intesa tra Associazioni sportive del territorio per l’attività motoria nelle scuole e nei campi estivi ponendosi così congiuntamente al servizio delle famiglie e delle Istituzioni scolastiche.

Infine, sei stato incaricato dal CONI di Varese a ricoprire il ruolo di fiduciario per la zona di Luino e Ponte Tresa…

Sono molto grato al Presidente regionale Oreste Perri e al Delegato provinciale Marco Caccianiga per avermi affidato l’incarico di fiduciario dell’Alto Verbano e Ceresio che si inquadra in un contesto di rilancio dell’attività e della presenza del CONI sul territorio provinciale. Sono stato vice presidente del CONI Varese, lavorando con il Presidente Fausto Origlio, durante il quadriennio olimpico 2008-2012 e ho rivestito per otto anni il ruolo di Referente di FederCanottaggio presso il CONI a Roma per le attività promozionali e giovanili; pertanto ho accettato di mettermi a disposizione. Marco Caccianiga, uomo che stimo e che farà molto bene allo sport varesino, si è circondato di una squadra di lavoro composta da dirigenti sportivi di grande esperienza e che hanno, come me, il CONI nel proprio DNA.

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