Il Direttivo del Circolo del Partito Democratico di Maccagno con Pino e Veddasca ha diffuso un comunicato in cui richiama l’attenzione delle autorità regionali, provinciali e comunali sulla grave emergenza legata alla carenza di medici di famiglia in Lombardia. Una situazione che, sottolineano dal circolo, colpisce in modo particolare i Comuni di confine come quello dell’Alto Verbano.
«Il PD regionale ha già da tempo denunciato che in Lombardia mancano 573 medici di famiglia rispetto al fabbisogno, su un totale di circa 6.125 medici attivi», si legge nel comunicato. «In molte province e ATS la carenza è particolarmente acuta: nell’ATS Insubria mancano 71 medici, di cui 39 nel territorio di Como, e nell’ATS Città Metropolitana oltre 219, di cui 56 solo a Milano».
La nota evidenzia anche il flop del recente concorso per la formazione in medicina generale, con centinaia di posti rimasti vacanti. «Secondo il consigliere regionale Samuele Astuti (PD) – prosegue il documento – ciò è dovuto alla scarsa attrattività della professione e all’immobilismo della Giunta regionale». Il PD, si ricorda, ha più volte sollecitato interventi come l’aumento delle borse di studio per i medici di medicina generale, incentivi per insediarsi in zone carenti, snellimento della burocrazia e un adeguamento dell’assetto organizzativo della medicina territoriale.
Il comunicato sottolinea inoltre che le “Case di comunità” promosse dalla Regione non sono ancora pienamente operative. «Molte – si legge – non dispongono di medici di famiglia in servizio continuativo e alcuni centri non erogano servizi diagnostici o ambulatoriali su base costante». Un quadro che, per il circolo, penalizza ulteriormente le aree montane e marginali.
La situazione a Maccagno con Pino e Veddasca viene descritta come particolarmente critica. «Nel nostro Comune – afferma il Direttivo – la mancanza di medici di famiglia è una realtà quotidiana». Tra i problemi segnalati figurano l’incertezza dei cittadini sul proprio medico di riferimento e la presenza di un solo medico per poche ore, contro i tre disponibili fino a pochi anni fa. «Molti cittadini – prosegue il testo – sono stati costretti a scegliere medici di famiglia a Luino, con tempi lunghi di attesa e disagi per le fasce più fragili, come anziani e persone con mobilità ridotta».
Il Circolo denuncia inoltre un carico di lavoro eccessivo sui pochi medici presenti e il conseguente rischio di tempi di risposta dilatati. «L’assenza di un presidio stabile – si legge ancora – comporta un pesante svantaggio rispetto alle realtà urbane, accentuando il divario tra il capoluogo e le frazioni periferiche, da Pino a Garabiolo e Campagnano, fino a tutta la Veddasca».
Alla luce di questa situazione, il PD locale rivolge una serie di richieste concrete alla Regione Lombardia, all’ASST competente e al Comune. Tra queste figurano la pubblicazione immediata dei bandi per aree carenti, il potenziamento delle borse di studio per la medicina generale, incentivi economici e logistici per chi si insedia in territori montani, lo snellimento delle procedure burocratiche e la creazione di ambulatori integrati anche nei piccoli Comuni.
Al Comune di Maccagno con Pino e Veddasca viene chiesto di collaborare attivamente con Regione e ASST, segnalando il fabbisogno locale e mettendo a disposizione eventuali immobili pubblici da destinare ad ambulatori di base. Il circolo propone inoltre di facilitare la scelta e la revoca del medico di famiglia anche tramite le farmacie o gli uffici comunali.
«Riteniamo che il diritto all’assistenza sanitaria territoriale sia un pilastro irrinunciabile del benessere collettivo», afferma il Direttivo. «Il PD regionale ha più volte denunciato la crisi dei medici di base in Lombardia e indicato possibili rimedi, ma serve la volontà politica e la rapidità di esecuzione».
Il Circolo PD di Maccagno con Pino e Veddasca conclude dichiarandosi pronto a promuovere una mobilitazione civica, coinvolgere le istituzioni locali e collaborare con tutte le iniziative che possano migliorare la situazione. «Chiediamo che la stampa, le associazioni del territorio e i cittadini sostengano questa richiesta – scrive il Direttivo –: non è più tempo di rinvii».
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