Varese | 21 Aprile 2025

Una mattina di Pasqua di festa nei reparti pediatrici grazie al Ponte del Sorriso

I piccoli pazienti ricoverati negli ospedali della provincia hanno potuto trascorrere momenti di serenità e divertimento grazie all'impegno dei volontari della onlus varesina

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(da Varesenoi.it) La Pasqua ha il profumo della colomba, del cioccolato, della torta pasqualina, delle lasagne fatte in casa, degli arrosti e di tanti altri piatti tradizionali da condividere con le persone care. In ospedale, invece, i sapori sono quelli delle medicine e gli odori quelli asettici di un luogo di cura.

Eppure, Il Ponte del Sorriso, con i suoi volontari e educatori, riesce sempre a portare l’atmosfera di Pasqua e a trasformare l’ambiente ospedaliero in un luogo molto vicino a quello di casa.

In ogni reparto pediatrico della Provincia di Varese, infatti, i bambini hanno potuto trascorrere momenti di vera festa pasquale. La mattina di Pasqua, le sale gioco sono state invase da uova giganti che i bambini hanno aperto tutti insieme, dividendosi poi il cioccolato. Con gli occhi sbarrati davanti a tale dimensione, non credevano fossero uova veramente di cioccolato fino a quando non le hanno scartate e con la forza dei pugni o dei martelletti le hanno rotte e, naturalmente mangiate.

I sorrisi e le risate dei bambini vedendosi di fronte uova enormi, più grandi di loro, hanno riempito la corsia.

«Nei giorni precedenti la domenica di Pasqua, diverse realtà del territorio ci hanno aiutato a rendere speciale questi giorni. Grazie di cuore all’Associazione Nazionale Carabinieri di Luino, all’Anffas di Luino, a Cuorieroi per Bambini Eroi NIDA, alla ProPatria, all’Azienda Agricola Pappalagua, all’Associazione Nazionale Polizia di Stato e alla Polizia di Stato, a Sara, a papà Antonio e nonno Giovanni, per aver portato tante uova di ogni misura facendo felici i bambini ricoverati», racconta Emanuela Crivellaro de “Il Ponte del Sorriso”.

«Non possiamo rischiare che i bambini sentano la malinconia per non essere casa e per questo è importante che possano vivere la Pasqua serenamente, sicuramente in modo diverso, ma che lasci a loro e alle loro famiglie un ricordo comunque piacevole, anche se sono in ospedale» conclude Emanuela.

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