C’è un uomo anziano, armato di un bastone e di un cestino, che percorre lentamente un sentiero tra i boschi di Forcora. Cerca funghi, ma più spesso si ferma a osservare il panorama. I ricordi lo riportano a quando era un ragazzo: gli alberi sembravano più rigogliosi, i torrenti limpidi e i sentieri ben curati.
Oggi, invece, il paesaggio che ha davanti porta i segni di anni di incuria. Frane, smottamenti, e terreni instabili raccontano una storia di abbandono che non riesce a trovare fine. Questo scenario non è solo un dramma ambientale, ma anche una minaccia concreta per chi vive o attraversa in macchina quotidianamente il territorio.
Gli episodi di dissesto idrogeologico che hanno colpito l’alto Varesotto negli ultimi mesi sono fin troppo numerosi per essere ignorati, ma durano da anni.
Solo pochi giorni fa, una frana tra Luino e Colmegna ha danneggiato alcune auto, creando disagi enormi per i frontalieri che ogni giorno attraversano quella strada. È l’ultimo capitolo di una lunga serie di eventi che hanno caratterizzato il 2024, a partire dalla frana sulla statale tra Luino e Cremenaga dello scorso febbraio. Disagi al traffico, evacuazioni, strade chiuse: i problemi sembrano moltiplicarsi senza che si trovino soluzioni durature.
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