Questa sera, venerdì 29 novembre, l’Oratorio Parrocchiale di Cuasso al Piano ospiterà un evento speciale dedicato alla storia e alla cultura locale. Il Circolo Storico Culturale Cuassese presenterà il nuovo numero della rivista annuale “Cuvaxi”, un progetto nato per preservare la memoria e le tradizioni del territorio.
La serata inizierà alle ore 20.30, vedrà la partecipazione dell’attrice Marina De Juli, che darà voce a toccanti testimonianze del passato. Tra i momenti più significativi, la lettura di lettere di soldati cuassesi dal fronte e il racconto di un internato militare nei campi di concentramento. Attraverso queste narrazioni, si renderà omaggio a una memoria collettiva che trascende i confini locali, divenendo patrimonio universale.
Il progetto culturale affonda le sue radici in una tradizione di impegno editoriale. Nel 1924, Pier Carlo Bini lanciò “L’Alba”, una rivista quindicinale che mirava a risvegliare le coscienze politiche del tempo. Mezzo secolo dopo, Don Carlo Bertoni diede vita a “Il Balcone”, un’altra pubblicazione significativa, attiva dal 1974 al 1982. Oggi, con Cuvaxi, il Circolo rinnova questo spirito, raccogliendo storie, documenti e memorie attraverso un approccio che mescola ricerca storica e coinvolgimento comunitario.
Lo scorso anno Diego Rossi parlò proprio de “L’Alba”, celebrando il centenario della sua prima uscita, davanti ad un attento gruppo di persone presso la biblioteca di Cuasso e in quell’occasione la sensazione di tutta la gente, attenta, interessata, assorta, rimandava ad un’inconscia necessità di storia locale, di notizie, di ritorno alle origini.
Il Circolo Storico Culturale Cuassese rappresenta un esempio di partecipazione intergenerazionale e pluralità di voci. Ereditando il lavoro di Giovanni Grignaschi e Luciano Bacciocchi, ha come fine l’idea di non dimenticare la storia e, di più, di andarla a cercare in ogni documento, negli edifici, negli anfratti, spulciando tra gli archivi, ascoltando le parole degli anziani, captando anche l’attualità destinata a diventare storia, ma anche facendosi promotore di attività sociali e culturali.
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