Si terrà domani, giovedì 26 ottobre, al Teatro Nuovo di Varese la première nazionale italiana di “Cassandra”, il nuovo spettacolo di Silvia Priori che vede un mix di teatro e danza con musiche epiche.
Questo grande spettacolo rientra, oltre che nella rassegna “Respira il teatro” organizzata da Teatro Blu, in “Donne e mito”, il nuovo progetto al femminile per la diffusione della grandiosità della tragedia greca e per la rivalutazione della donna attraverso il mito, sostenuti da Ministero dello spettacolo, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, con il patrocinio dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Lo spettacolo sarà preceduto anche da una breve lectio magistralis sulla figura di Cassandra, tenuta dai docenti dell’Insubria Paola Biavaschi, Giulio Facchetti e Mario Iodice.
La serata avrà inizio alle ore 21.00. Ingresso € 15,00 intero – € 6,00 ridotto (under 20 e over 65). Per prenotazioni: info@teatroblu.it – 345 5828597 – www.teatroblu.it.
“CASSANDRA”
Da uno studio su Eschilo, Christa Wolf e Wisława Szymborska
UNO SPETTACOLO DI TEATRO DANZA SULLA PARITA’ DI GENERE ATTRAVERSO IL MITO GRECO
In collaborazione con l’Università degli studi dell’Insubria di Varese
con: Silvia Priori
Ancella: Arianna Rolandi
Musiche e testo canzoni: Marcello Franzoso
Scene: Luigi Bello
Costumi: Maria Barbara De Marco
Light Design: Lorenz Ronchi
Testo e regia: Silvia Priori
IN QUANTI DI NOI C’È UNA CASSANDRA? LA PROFETESSA INASCOLTATA, LA SACERDOTESSA CHE PER NON SOTTOSTARE AL RICATTO DI APOLLO NON SARÀ CREDUTA E NONOSTANTE LE SUE STRAORDINARIE CAPACITÀ DI VEDERE OLTRE, SARÀ TACCIATA DI STREGONERIA, CONSIDERATA PAZZA E CONDANNATA ALLA SOLITUDINE.
UNA MISCELA DI TEATRO, DANZA E MUSICHE EPICHE.
Uno spettacolo denso, ricco di contenuti attuali, di forte impatto emozionale sull’importanza dell’ascolto, che mostra in maniera chiara e sorprendente la condanna di una donna che vuole parlare con la sua voce.
Cassandra è una donna che legge il futuro, vede ciò che inesorabilmente dovrà accadere, avverte il suo popolo, lo consiglia cercando di far avanzare una striscia di luce nell’oscuro presente ma il suo grido non verrà ascoltato. Sarà derisa, emarginata, tacciata di stregoneria e condannata alla solitudine. Uno spettacolo sull’ascolto, o meglio sul NON ascolto, sull’incapacità di essere ascoltati.
“È da lungo tempo che penso a Cassandra, mangio, bevo dormo con lei, leggo, studio, ricerco e seguo le sue tracce. Omero, Euripide, Eschilo ma soprattutto Christa Wolf e Wisława Szymborska hanno dato forma e vita alla mia Cassandra. Un personaggio femminile controverso e così attuale. Lei, una donna, bella, bellissima, magica, dai poteri soprannaturali. Lei, una profetessa di sventure e per questo considerata una strega.
Cassandra dice ciò che vede e che dovrà accadere, vede la guerra, la distruzione, lo scorrere del sangue, il lamento delle madri e dei padri, lo sbriciolarsi delle mura e il vento che spazza via tutto. Cerca di portare una striscia di futuro nell’ oscuro presente. Cerca e trova possibili soluzioni all’ apparente inesorabilità degli eventi, invita gli uomini alla prudenza. “Fermatevi finché siete ancora in tempo!”, ma nessuno la ascolterà, nessuno le crederà, nessuno la seguirà! Una strega! Una figura maledetta che nessuno vuole avvicinare.
Cassandra incute paura e per questo è tenuta lontano ed emarginata. È il destino dei saggi, di coloro che sanno vedere lontano ed oltre, di coloro che riescono a decifrare i presagi sapendoli anticipare. Quanti di noi sono Cassandra? “Siate prudenti!”, ci grida. “Guardatevi dall’ alto delle stelle!”, quando nasce un nuovo spettacolo c’è sempre una strana vibrazione nell’ aria e qualcosa si muove dentro, nelle viscere. Cerco la sua voce, quel grido, quel monito, cerco nei suoi sogni, nel suo sguardo premonitore e vedo un orizzonte fragile che sa di azzurro e nero, che canta e grida… e sento una voce, chiara e forte… “siate prudenti!”.
Cassandra, figlia di Ecuba e di Priamo, re di Troia, nella mitologia greca era una sacerdotessa talmente bella che di lei si innamorò anche il Dio Apollo, questi per conquistarla le diede il dono di poter predire il futuro. Cassandra però respinse l’amore del Dio che adirato la punì vanificando il suo stesso dono condannandola a non essere creduta. Il mito rappresenta la profetessa che può conoscere il futuro ma non sarà mai ascoltata perché nessuno crederà alle sue profezie.
“Apollo! Tu, Dio dei veggenti, che nello sfolgorio dei tuoi raggi mi conferisti il dono della veggenza perché mi hai maledetta? Perché non volli unirmi a te? Fu questa la ragione? Ti trasformasti in un lupo attorniato da topi e mi sputasti furente nella bocca così che le mie predizioni non siano credute da alcuno. Che fare, che fare? Se dico al mio popolo che non so niente del futuro non mi crederanno… Se dico ciò che prevedo mi ammazzeranno. Ma perché hai ridotto la mia esistenza a questa solitudine? perché mi hai maledetta? Io non sono una strega!”.
Cassandra avrà il potere di prevedere ciò che accadrà, di sapere in anticipo gli eventi e come essere umano non potrà resistere, né esimersi dal dirlo agli altri, dal non mettere in allerta coloro che stanno per perdersi o avere delle perdite. Annuncerà gli eventi negativi al rapimento di Elena e quello, più famoso, del cavallo che entrando in Troia, dentro di sé contiene i nemici che la distruggeranno. Non creduta nei suoi presagi negativi sarà associata a qualcosa di malefico, a una strega, pertanto emarginata e considerata pazza, delirante, poco importa se poi gli eventi si verificheranno realmente.
Cassandra rappresenta il mito della profetessa di sventure ed eventi nefasti, per tale motivo evitata ed emarginata, per timore, paura o per l’illusione di poter modificare gli eventi. Spesso ci rendiamo conto di cosa ci potrebbe accadere, abbiamo la sensazione che qualcosa andrà storto, percepiamo le sensazioni negative, eppure non le ascoltiamo sperando le cose possano cambiare o diventare quello che ci auspichiamo. È il destino dei saggi, di coloro che sanno vedere lontano ed oltre, di coloro che riescono a decifrare i presagi sapendoli anticipare. Il sapere e la conoscenza non sono dunque nulla se rimangono inascoltati. Comunicare è tanto importante quanto ascoltare. La comunicazione è qualcosa di più della mera recezione di
un’osservazione, è una modifica del nostro sistema un feedback emotivo che ci cambia, ci muta e ci emoziona, ci fa pensare e ragionare.La maledizione di Cassandra sta soprattutto in questo, nel non poter comunicare e nel non poter interagire con l’altro, rimanendo arida, improduttiva e sterile. Non è semplice mutismo, è privazione dell’interrelazione, della capacità di relazionarsi con gli altri e con il mondo esterno. Apollo non ha condannato Cassandra al semplice mutismo, le ha dato la facoltà di percepire più del normale, prevedendo anche il futuro, mantenendo l’uso della parola, rimanendo dunque consapevole del fatto che gli altri la possono ascoltare ma sceglieranno di non sentirla, anzi la considereranno pazza e delirante per le sue insistenze soprattutto quando dovrà avvertirli del pericolo immane. Una doppia tortura per chi professa e ha bisogno di comunicare ed interagire con l’altro: l’essere consapevoli di parlare rimanendo invece inascoltati.
Quanto c’è in noi di Cassandra? Quanto è importante essere ascoltati e ascoltare?
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