(Andrea Parisotto – redazione MoreNews) Quanto è caro, oggi, mandare a scuola uno o più figli. Lo sanno bene le tante famiglie italiane e anche del Varesotto che, a pochi giorni dal ritorno in classe, si ritrovano “prigionieri” nel girone dantesco del caro libri e, più in generale, dei maxi scontrini generati dall’acquisto di materiale scolastico.
Roberta è una impiegata statale, nella pausa pranzo prende il numerino fuori da una libreria del centro e con una (lunga) lista in mano si mette in coda per acquistare i libri di scuola ai suoi figli. Marco frequenta la quarta superiore, in un istituto tecnico. Licia ha tre anni in meno e inizierà tra qualche giorno il suo percorso al liceo classico. “Sono venuta a cercare libri di testo usati, per provare a risparmiare un po’“, racconta la mamma. Se dovesse comprare tutti i testi nuovi, la spesa sfiorerebbe gli 800 euro. E allora la famiglia si divide i compiti: la mamma e il papà battono le librerie, i figli si buttano sul tam tam di gruppi Facebook o whatsapp interni alla scuola, per acquistare testi di seconda mano e risparmiare un po’.
Acquistare libri è sempre più oneroso e non stupisce che alcune librerie, in questo periodo, mettano addirittura i numerini fuori dall’esercizio commerciale per gestire il flusso di clienti.
Il caro libri, dopo quello della benzina, dell’energia e i tassi di interesse sui mutui, si abbatte sulle famiglie. Una situazione denunciata dal Forum delle Associazioni Familiari: “Le famiglie sono alle prese con i costi sempre più salati del materiale didattico, libri di testo e materiali di corredo. Il conto più pesante arriverà agli studenti delle superiori (scuola secondaria di II grado) per quali si stima, in media, una spesa di 1.100 euro a ragazzo“.
“Sono tante le famiglie che non riescono a sostenere i costi scolastici, oppure ci riescono a costo di grandi sacrifici. Fra le conseguenze: la dispersione o addirittura l’abbandono scolastico di ragazzi tra i 16 e i 18 anni. È una evidente negazione del diritto allo studio previsto dalla Costituzione, oltre che un’ipoteca sul futuro del Paese, che ha bisogno di giovani istruiti” è l’amara riflessione del presidente regionale del Piemonte Roberto Gontero.
“Investire sulla scuola vuol dire credere nel futuro dei territori e dell’intero Paese. Supportare le famiglie perché possano consentire ai figli di seguire le proprie aspirazioni, frequentando il corso di studi più adatto a loro, è un compito non derogabile e ancora più urgente nel contesto sociale attuale“, è il pensiero del Forum Associazioni Familiari.
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