Luino | 15 Agosto 2023

Preoccupazione per l’ospedale di Luino, 17 domande per azienda sanitaria e Regione

Il sindaco Enrico Bianchi, anche grazie al Piano di Zona ha raccolto le perplessità del territorio, inviando una lunga missiva ad ASST dei Sette Laghi, all'assessore Bertolaso ed ATS Insubria

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«Ricostituzione di un’area di ricovero chirurgica, implementazione di letti di degenza subacuta, attivazione di una collaborazione più stretta con Varese per la medicina riabilitativa, le perplessità sull’ortopedia con nuovi ordini di servizio per avvalersi di altre due figure e lamentele sui turni notturni dove sono impiegate le cooperative».

Sono queste alcune criticità evidenziate dal sindaco Enrico Bianchi, nonché presidente dell’Assemblea dei sindaci del distretto di Luino, in merito alla situazione dell’ospedale di Luino, in una lettera inviata alla direzione Direzione Generale dell’ASST Sette Laghi, Giuseppe Micale, all’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, e alla Direzione Generale dell’ ATS Insubria, Lucas Maria Gutierrez.

La missiva di Bianchi, che arriva dopo vari interventi, preoccupazioni e prese di posizione avvenute in questi ultimi anni, si chiude con una riflessione, «Nonostante le diverse sollecitazioni e le risposte, ci sia permesso di osservare spesso contradditorie, pervenute al territorio in questi anni, restiamo comunque in fiduciosa attesa di risposte concrete. Noi amministratori locali ci facciamo interpreti di un interesse generale, perché la salute dei cittadini rappresenta un valore assoluto sancito dall’art. 32 della Costituzione».

Ecco la lettera integrale inviata ad ASST dei Sette Laghi, Regione Lombardia ed ATS Insubria.

La situazione dell’ospedale di Luino è sempre più complicata. Lo sappiamo da tempo e i vari appelli sia della popolazione – attraverso i vari comitati che si sono succeduti nel corso degli anni – sia con iniziative istituzionali delle diverse amministrazioni comunali del distretto di Luino, sono sempre cadute nel vuoto.

Luino è un ospedale di frontiera e più volte è stato detto che necessita di “cure” particolari. La questione andrebbe affrontata senza pregiudizi ideologici (o al peggio di convenienza e di potere) affinché il suo assetto organizzativo assuma una connotazione quanto meno la più definitiva possibile. In questi due anni sull’ospedale di Luino si sono verificati numerosissimi cambiamenti, giustificati da urgenze reali che hanno coinvolto sempre esclusivamente questo nosocomio.

Il Piano di Zona del Distretto luinese, attraverso un lavoro attento, scrupoloso e competente del Tavolo Tecnico, aveva avanzato una serie di proposte ragionevoli che, a parte un primo apprezzamento da parte della DG ASST, non ha avuto il seguito auspicato.

Le problematiche restano in sospeso e le soluzioni appaiono sempre più dei palliativi rispetto alle reali necessità di un territorio con caratteristiche come già detto, speciali.

Abbiamo apprezzato la recente visita del dottor Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia, e del presidente della Provincia di Varese, il dottor Marco Magrini, ma attendiamo che venga intrapreso un processo di consapevole presa in carico delle problematiche emerse durante l’incontro e scaturite dalla visita al Presidio ospedaliero di Luino.

I sindaci del territorio riuniti in assemblea di Distretto ribadiscono la necessità di un approccio serio e definitivo sulla struttura, riproponendo la richiesta di soluzioni su alcune problematiche che andiamo qui ad elencare:

ricostituzione di un’area di ricovero chirurgica disgiunta dall’attuale logistica che vede una condivisione promiscua con la degenza internistica /subacuta;
implementare i letti di degenza subacuta;
medicina riabilitativa soppressa: non è possibile attivare una collaborazione più stretta con Varese viste le attuali difficoltà di ricovero anche delle strutture private convenzionate? Erano 20 letti ora tutti soppressi. Pazienti operati restano poi bloccati nei reparti di degenza in attesa che si liberino spazi nelle strutture riabilitative, aumentando ulteriormente le difficoltà sui posti letto di ricovero;
ortopedia: la situazione attuale è francamente paradossale. Non è possibile che un primario legittimamente nominato dopo concorso pubblico non possa esercitare al meglio il proprio ruolo e la propria professionalità di sala operatoria. La soluzione prospettata con incarico di servizio ad altra equipe, oltre che essere oneroso, non risolve il problema e porterebbe come risultato finale la mortificazione professionale di un primario legittimamente nominato con concorso pubblico. Un’altra equipe al lavoro si sovrappone a cosa? Rappresenta una soluzione per il territorio?;
– sarebbe auspicabile l’attivazione, vista l’emergenza, di ordini di servizio per avvalersi di altre due figure (una da Varese ed una dal Verbano) e dar modo all’attuale servizio di ortopedia dell’ospedale di Luino di poter svolgere attività di sala operatoria senza elevati oneri aggiuntivi;
per la chirurgia vale quanto esposto per l’area ortopedica (peraltro ridotta ai minimi termini): separazione dall’area medica;

deve essere assicurata la presenza del tecnico di laboratorio e non la sostituzione con “Point of care” di difficile gestione durante le emergenze e l’impegno del personale su altri compiti;
– il Pronto Soccorso deve rimanere tale e lo rimane se resta una presenza di reparto chirurgica e ortopedica adeguata, non deve diventare punto di Primo Soccorso. Questo lo potrebbe diventare invece la struttura convenzionata di Cunardo con una disponibilità dalle ore 8 alle 20. Molte situazioni di codice “bianco” potrebbero già essere valutate in tale presidio. Un opportuno triage potrebbe diminuire il carico ai PS di Varese Cittiglio e Luino ed il successivo trasferimento dei casi valutati più gravi. Durante la giornata il personale medico che ruota su tale presidio potrebbe essere dedicato a questo servizio;
sono numerose le lamentele circa l’operatività delle cooperative di servizio al PS nelle ore notturne. Queste giungono fino alle amministrazioni comunali. La domanda che tutti si pongono è: con quali criteri vengono attribuiti gli incarichi a questi addetti? Con quali costi per la comunità? Vengono fatte valutazioni precise e costanti sul loro operato?;
– una valutazione del numero di addetti sull’ospedale di Luino rivela che dal 2018 al 2023 non vi è stata una differenza estrema (326 – 2018 vs 313 – 2023), eppure la situazione è notevolmente cambiata in peggio. Quali le ragioni?;

l’elenco fornito delle diverse attività ambulatoriali praticate c/o il presidio di Luino non risulta corretto. Né per gli orari e neppure per le disponibilità e possibilità reali. Chiediamo che vengano fornite informazioni precise alla popolazione, ai medici di Medicina Generale ai Pediatri DLS ed alle amministrazioni su quanto veramente è attivo a Luino e in quali orari e giorni;
radiologo reperibile nei giorni prefestivi e festivi: deve coprire una distanza da Angera a Luino, non si ritiene che sia una distanza troppo elevata? Non si prevedono altre soluzioni?;
– la struttura di Dialisi locale rappresenta un servizio essenziale, si chiedono rassicurazioni sulla sua permanenza e il mantenimento dell’equipe medica ed infermieristica;
l’ospedale è un cantiere aperto, la ristrutturazione del PS è fatto positivo, auspichiamo che vengano rispettati i tempi di realizzazione. Restano forti dubbi su capacità della cabina di approvvigionamento elettrico che doveva essere adeguata entro il febbraio 2023. E’ adeguata alle necessità di una struttura ospedaliera? I continui guasti agli ascensori a cosa sono dovuti?;
– la rivisitazione della legge sanitaria regionale, soprattutto in riferimento alle funzioni di “Ospedale di Comunità” non deve considerarsi come sostituzione delle indispensabili prerogative di una attività ospedaliera, bensì integrative e di valore aggiunto. Prima di ogni attivazione di Ospedale di Comunità e di Casa di Comunità ci si deve accertare che vi sia personale disponibile e che non venga “prelevato” dalla struttura ospedaliera;
– in merito alla Casa di Comunità, gli amministratori comunali vorrebbero prendere visione del progetto definitivo dopo che, quanto a suo tempo illustrato, non è più considerato attuabile;
– il budget annuale per l’ospedale di Luino a quanto ammonta? Rispetto agli altri presidi ospedalieri dell’ASST 7 laghi?;

Nonostante le diverse sollecitazioni e le risposte, ci sia permesso di osservare spesso contraddittorie, pervenute al territorio in questi anni, restiamo comunque in fiduciosa attesa di risposte concrete.

Noi amministratori locali ci facciamo interpreti di un interesse generale, perché la salute dei cittadini rappresenta un valore assoluto sancito dall’art. 32 della Costituzione, che recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

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