Quando si parla di guidare un’auto storica vantaggi e svantaggi andrebbero soppesati con grande attenzione, così da non trovarsi poi a fronteggiare dei problemi inattesi. Tanto per cominciare, è importante chiarire che le auto storiche sono qualcosa di ben diverso rispetto alle auto d’epoca. Sulla base dell’articolo 60 del Codice della Strada, infatti, si ritengono come auto storiche o veicoli di interesse storico o collezionistico tutte le auto che risultano iscritte presso uno dei registri dell’ASI (Automotoclub storico italiano), dello storico Lancia, della Fiat o dell’Alfa romeo.
Tali registri devono fornire una certificazione che attesti la data di costruzione e le caratteristiche tecniche di ogni mezzo da ritenersi storico. Per essere considerata storica, un’auto deve aver raggiunto il trentesimo anniversario dall’immatricolazione. Tali auto, a condizione che dispongano dei requisiti necessari alla circolazione, possono tranquillamente circolare su strada, in quanto regolarmente iscritte al Pubblico Registro Automobilistico. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire quali sono per l’auto storica vantaggi e svantaggi, soffermandoci anche sulle possibili criticità di cui tenere conto.
Auto storiche vantaggi: cosa c’è da sapere
Possedere un’auto storica non è solo una grande soddisfazione personale, ma è anche un interessante vantaggio dal punto di vista economico. Parlando di auto storica vantaggi e aspetti positivi, infatti, includono anche un minore costo dell’assicurazione rispetto, ad esempio, ad auto più moderne. Per quanto riguarda l’assicurazione auto storiche vantaggi e aspetti positivi prevalgono su quelli negativi, basti pensare che non è prevista una classe di merito basata sul sistema bonus/malus. Non solo, possedendo un’auto storica vantaggi e privilegi non finiscono qui, in caso di vetture con più di 30 anni di età, infatti, è prevista l’esenzione del pagamento del bollo auto. In questo caso si parla di un tributo regionale, il cui versamento spetta a tutti i possessori di auto che sono indicati dal Pubblico Registro Automobilistico. A parte chi possiede auto storiche, quindi, tutti coloro che possiedono una vettura devono pagare tale tributo ogni anno, indipendentemente che tale veicolo circoli o meno. Con l’assicurazione auto storiche vantaggi come quello dell’esenzione del bollo auto sono molto interessanti, ma non sono gli unici. Ad esempio, con le auto storiche il passaggio di proprietà è ridotto a 51,65 euro.
Come iscriversi al registro auto storiche
Una volta soppesati con le auto storiche vantaggi e svantaggi, non resta che cercare di capire in che modo sia possibile iscriversi al registro ASI. Come abbiamo visto, stiamo parlando di un apposito registro a cui ci si può iscrivere rivolgendosi a uno dei tanti club presenti nel territorio nazionale da Nord a Sud. Nello specifico, per entrare ufficialmente in registro, occorre versare anche la quota associativa annuale di 41,32 euro. Una volta formalizzata l’iscrizione a tale registro, il possessore di auto storica si vedrà consegnare alcuni documenti molto importanti: certificato di identità, certificato di rilevanza storica e collezionistica e la carta FIVA. Con l’auto storica vantaggi e punti di forza sono sicuramente predominanti, è quindi importante conoscere tutti i passaggi per l’iscrizione.
Quando si parla di certificato di identità, si fa riferimento a un documento ben preciso che racchiude tutti gli estremi identificativi delle auto storiche, nonché la descrizione puntuale dello stato di conservazione ed eventuali difformità rispetto al modello originale. L’altro documento che viene consegnato dopo l’iscrizione, oltre al certificato di rilevanza storica, è la carta FIVA, ovvero quello che deve essere considerato come il documento di riconoscimento del veicolo e che contiene fotografie, classificazione ed estremi identificativi del veicolo. Tale documento ha una validità di dieci anni e dovrà essere rinnovato in caso di cambio di proprietà dell’auto storica. Esiste anche una possibile alternativa innovativa, ovvero richiedere la certificazione ACI. Si tratta di una procedura semplificata che è a disposizione delle auto che rientrano della Lista di Salvaguardia, un elenco di auto ritenuti di interesse. Con questa procedura si può contare su cost inferiori: 35 euro per iscriversi al club ACI Storico e poi poche settimane per il riscontro. Il registro ACI storico è articolato in tre distinte sezioni: auto di rilevanza storica ai fini fiscali, auto e moto classica e auto sportiva. Ad esempio, inserendo un veicolo nella Sezione Rilevanza Storica ai fini fiscali, si potranno richiedere benefici fiscali come esenzione e riduzione della tassa automobilistica.
Auto storiche svantaggi: cosa considerare
Come abbiamo visto con un’auto storica vantaggi come il non pagare il bollo possono fare la differenza, per non parlare del prestigio per gli appassionati derivante dal possesso di tali auto. Purtroppo, però, possedere un’auto storica presenta anche alcuni svantaggi che andrebbero considerati. Bisogna infatti considerare che le auto storiche non sono delle auto come tutte le altre, hanno sicuramente dei costi maggiori e sono decisamente molto più fragili rispetto alle auto moderne. Le auto storiche rappresentano un bell’impegno dal punto di vista dei pezzi di ricambio, per non parlare dell’affidabilità, sicuramente uno dei punti deboli che andrebbero analizzati prima di fare l’acquisto. Se vuoi avere un’auto nuova e super affidabile, in cui sai di non doverti preoccupare di nulla, per goderti il possesso di un’auto d’epoca e dedicarci tutte le tue attenzioni, prova l’auto noleggio lungo termine senza anticipo. Tale formula è davvero vantaggiosa in quanto consentirà di concentrarsi unicamente sulla guida, senza vincoli all’acquisto o costi extra inattesi. Si consideri, però, che le auto storiche possono essere utilizzate per tutto ad eccezione di attività commerciali o professionali. Si tratta, quindi, di una differenza fondamentale rispetto alle auto d’epoca che, al contrario, non possono circolare.
Auto storiche e auto d’epoca: differenze
Per auto storiche vanno intesi i mezzi motorizzati d’interesse collezionistico che risultano essere ancora funzionanti e sono iscritti ai registri ASI o analogo ente riconosciuto. La prima differenza fondamentale tra auto storiche e auto d’epoca di cui tener conto riguarda la possibilità di circolare liberamente su strada. Mentre le auto storiche possono circolare liberamente, le auto d’epoca possono circolare solamente se sono autorizzate, e per specifiche operazioni di trasferimento del mezzo. Inoltre, l’unico scopo delle auto d’epoca è quello della conservazione e dell’esposizione. Per questo, le auto d’epoca devono essere cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico per essere registrate in apposito elenco, conservato dal Centro Storico della Direzione generale della Motorizzazione Civile. Insomma, quando parliamo di auto storica vantaggi e svantaggi dovrebbero essere adeguatamente soppesati.
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