Un’idea nata con un duplice scopo: attenuare i rumori di banchi e sedie che vengono spostati di continuo e riciclare le palline da tennis non più utilizzabili. Come? Trasformandoli in “piedi” applicati alle gambe degli arredi scolastici.
Il progetto, a costo zero, è stato avviato dalla classe 1B della secondaria di primo grado della scuola “Giovanni XXIII” di Cittiglio, plesso dell’Istituto Comprensivo “E. Curti” di Gemonio, sotto la guida delle docenti Mariarosaria Cappilli, Monica Clemente e Valentina Carbone.
Ciò ha permesso loro di creare un ambiente migliore per tutti gli alunni dal punto di vista acustico, più rilassato, ovattato e favorevole all’apprendimento grazie alla capacità delle palline da tennis di essere fonoassorbenti.
La proposta, una volta condivisa con i genitori rappresentanti della classe, ha suscitato subito interesse e grande partecipazione e nel giro di poco tempo tutti, tra genitori e alunni, si sono impegnati nella raccolta di palline da tennis usurate e inutilizzate donate dai centri sportivi del territorio.
Ad apprezzare l’idea sono stati anche da tutti i docenti e la Dirigente scolastica, Caterina Pipitone, entusiasta di trovare un ambiente veramente inclusivo che abbatte non solo i rumori, ma le barriere stesse all’apprendimento.
Il risultato è stato evidente fin da subito, anche a confronto con le altre classi della scuola: «Finalmente – raccontano le insegnanti– non è diventato più un problema spostare o sistemare sedie e banchi anche per formare le isole dei gruppi di lavoro, quando si rende necessario in alcuni momenti della didattica. Noi della 1B di Cittiglio speriamo che l’idea venga copiata da tutto l’Istituto Comprensivo».
Anche la prima cittadina di Cittiglio, Rossella Magnani, ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa: «È una bellissima idea! Questo dimostra quanto la nostra scuola sia dinamica e attenta sia ai ragazzi che alle necessità dell’ambiente scolastico. Un plauso a tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione del progetto e agli insegnanti che hanno sempre intuizioni brillanti».
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