(Lapresse.it) Il primo nome è quello di Guglielmina, 72 anni, malata, uccisa soffocata il 6 gennaio dal marito che poi si è impiccato. L’ultimo quello di Slobodanka, 48 anni, assassinata dal convivente con un coltello il 6 novembre.
In mezzo ci sono le storie e i volti delle 82 donne vittime di omicidio volontario fra gennaio e settembre 2022. Un calo del 9% rispetto allo stesso periodo del 2021. 71 di loro hanno trovato la morte in ambito familiare-affettivo e 42 per mano del partner/ex partner.
È quanto emerge dal dossier Il pregiudizio e la violenza contro le donne del ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica sicurezza e curato dalla Direzione Centrale Polizia Criminale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre.
«Finora la strategia messa in campo fa segnare risultati», afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, commentando i dati durante l’evento di presentazione del report al Campidoglio, dove ha ricordato l’istituzione del ‘Codice rosso’ e l’efficacia della misura dell’ammonimento del questore. «Sicuramente è un quadro normativo che può essere migliorato – sottolinea – anche rafforzando le misure preventive volte a contrastare il fenomeno». Prevenzione come quella che ha portato al drastico crollo dei reati legati alla violenza di genere negli ultimi 30 anni.
«Se facciamo un parallelismo tra il 1990 e il 2020 passiamo dai 3.092 omicidi a un numero inferiore di 285, ma il dato più sorprendente è quello delle denunce di violenze sessuali, perché parliamo di 687 eventi, praticamente nulla rispetto ai 4500 eventi che contiamo oggi», spiega Vittorio Rizzi, vice capo della polizia e direttore centrale della polizia criminale, a margine dell’evento parlando di come «sia emerso un sommerso che nel 1990 certamente non si registrava. Oggi abbiamo raggiunto la punta dell’iceberg – aggiunge – e finalmente cultura, conoscenza e consapevolezza ci aiutano a vedere questo trend in decremento».
Tornando agli ultimi 9 mesi calano anche le vittime in ambito familiare-affettivo: da 77 a 71 quelle (-8%) e un decremento più marcato (-19%) si registra per le vittime di partner o ex partner, che passano da 52 a 42 che incidono per il 59% del totale, rispetto al 70% degli anni scorsi.
Ad aumentare sono però gli omicidi commessi da genitori o figli (31%) o da altro parente (10%). Le più colpite sono le donne over 65 (29%) e le italiane (79% contro l’81% del 2021). Così come gli autori dei reati sono la maggior parte compresi tra i 31-44 anni (28%) e solo l’1% è minorenne.
Il dossier fotografa anche le modalità con cui avvengono i femminicidi in ambito familiare individuando delle costanti: è preminente l’uso di “armi improprie e/o armi bianche” (31 casi nel periodo del 2022 a fronte dei 43 casi nello stesso periodo del 2021). In 19 casi sono state utilizzate armi da fuoco (16 casi nel periodo 2021). Ci sono stati infine casi di asfissia/soffocamento/strangolamento (10 omicidi in entrambi i periodi); 10 sono gli omicidi per lesioni o percosse, a fronte degli 8 del periodo 2021. Inoltre, nel corso del 2022, è stato commesso 1 omicidio mediante avvelenamento.
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