Il mondo dello spettacolo italiano e il Varesotto piangono oggi, mercoledì 28 settembre, la scomparsa di Bruno Arena, storica colonna portante del duo comico I Fichi d’India fondato insieme a Max Cavallari.
Nato a Milano nel gennaio 1957, Arena si era ritirato dalle scene nel 2013 in seguito all’aneurisma cerebrale che lo aveva colpito durante la registrazione di una puntata di Zelig, compromettendone le capacità motorie, e si è spento, dopo questi lunghi anni di malattia, all’età di 65 anni.
A darne l’annuncio, attraverso Instagram, il figlio Gianluca: «Non ero pronto… Ma tanto non lo sarei mai stato. Buon viaggio papà, lasci un vuoto immenso».
Grande il cordoglio che, fin da quando si è sparsa la notizia, sta popolando le piattaforme social sia da parte dei tanti fan dell’artista sia da parte dei colleghi che lo hanno conosciuto e hanno lavorato insieme a lui come Paolo Belli.
Dopo aver frequentato il liceo artistico, Arena si è laureato all’Isef ed è diventato insegnante di educazione fisica in una scuola media di Venegono Inferiore. Nel 1983 ha iniziato a esibirsi in alcuni spettacoli comici lavorando come animatore turistico, ma l’anno successivo è stato costretto fermarsi a causa di un incidente automobilistico molto grave che gli ha lascia segni evidenti sul volto anche a causa dei tanti interventi chirurgici subiti.
Nel 1989 ha conosciuto Massimiliano Cavallari a Palinuro, in Campania, e da quell’incontro sono nati i Fichi d’India, che hanno esordito insieme sul palco di un locale di cabaret di Varese, il Fuori pasto. È lì che ha avuto inizio la loro ascesa, che li ha portati a prendere parte a numerose serate in tutta Italia, tra club, locali e teatri, fino ad approdare alla tv, in numerosi programmi come Yogurt, La sai l’ultima?, Zelig e Colorado Cafè, e al cinema, dai “cinepanettoni” ai film più impegnati come il Pinocchio di Roberto Benigni.
Tra i personaggi di maggior successo del duo Arena-Cavallari, si ricordano i Neri per Caso (con il tormentone “Tichitì”) e i televenditori. Il loro stile clownesco, ma mai volgare, unito alla facilità di improvvisazione che li ha sempre caratterizzati, ha fatto sì che i Fichi d’India riscuotessero, lungo il corso della loro carriera, un grande successo in tutta Italia.
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