Germignaga | 28 Novembre 2021

Germignaga, alla ricerca di antichi dipinti: “Raccontano la storia dei nostri Santi tutelari”

L'iniziativa si lega al restauro della chiesa di S. Giovanni, progetto portato avanti dallo scrittore Renzo Fazio e ispirato da un ritrovamento cartaceo di inizio '900

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Patrimonio artistico e storia locale si fondono in un progetto svelato dallo scrittore germignaghese Renzo Fazio nei giorni scorsi, durante un incontro dedicato alla presentazione del suo libro “Pecunia Non Olet” (Magazzeno Storico Verbanese), pubblicato nel 2019 ed incentrato sulla storia della famiglia dell’imprenditore svizzero Vincenzo Huber, attiva al confine tra alto Varesotto, Lombardia e Piemonte intorno alla metà del diciannovesimo secolo.

L’intento dello scrittore, insieme ad un gruppo di cittadini e amministratori locali, è quello di attuare il restauro della chiesa di San Giovanni a Germignaga, situata nei pressi del cimitero e ricca fonte di riferimenti al passato, nonché casa dei “Padri” e dei santi che ispirano e orientano il cammino della comunità.

Per finanziare l’opera – recentemente approvata dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio – il gruppo aveva avviato alcune iniziative di raccolta fondi nei mesi pre pandemia. Oggi, grazie alla collaborazione dell’associazione “La Campagna” e di altri appassionati cittadini, il budget ha raggiunto una somma considerevole, in linea con l’ambizione di effettuare specifici rilievi sulla struttura della chiesa, prima di passare al restauro vero e proprio.

Attraverso l’impiego dei saggi stratigrafici sarà possibile risalire alla presenza di eventuali dipinti celati dal tempo e dai lavori che si sono susseguiti nell’arco di un intero secolo. Tale tecnica consente infatti di individuare antiche decorazioni – interne o di facciata – realizzate per gli edifici di valore storico. L’intuizione è nata dal ritrovamento di un giornale periodico del lago Maggiore risalente ad inizio novecento, come si apprende da un post che Renzo Fazio ha condiviso nelle scorse ore con i seguaci della pagina Facebook “Germignaga, ricordi dal passato”. Ne riportiamo di seguito uno stralcio.

Correva l’anno 1905 quando il germignaghese Attilio Bricchi pubblicò il primo numero di un nuovo giornale chiamato “Sul Lago Maggiore”, rivista quindicinale illustrata di storia, costumi, arte, letteratura, sport e varietà.

In questo primo numero diverse pagine erano dedicate alla storia di Germignaga ed in particolare alla pagina 2 era testualmente indicato: “La chiesa di San Giovanni è antichissima. E’ rude, malandata. Ma un delicato profumo di poesia effondono sempre quelle vecchie mura scrostate, quegli strani dipinti dei secoli addietro che, sula facciata e nelle interne cappelle, rappresentando i Santi tutelari del paese, ricordano ai germignaghesi la fede semplice e buona, la soave pietà dei loro padri, le cui ceneri riposano nei sottosuoli del piccolo tempio e nel vicino camposanto”. 

“Questo significativo ricordo ha fatto scattare in noi la voglia di provare a cercare queste preziose testimonianze – spiega Renzo Fazio nel chiudere il proprio post sul social network – e così ecco spiegata la motivazione dei preventivi saggi. Come sarebbe bello ritrovare questi ‘strani dipinti’ sulla facciata…”.

(Foto di copertina dalla pagina Facebook “Germignaga, ricordi dal passato”) 

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