Laveno Mombello | 18 Novembre 2021

Chiude il centro di raccolta rifiuti di Laveno, dal 30 dicembre non si potrà più accedere

Il sindaco Santagostino: "Avviati contatti con operatori economici per individuare aree industriali dismesse e trovare una soluzione che consenta di alleggerire disagi"

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A fine dicembre chiuderà il centro di raccolta dei rifiuti di Mombello e per questa ragione l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Santagostino ritiene sia opportuno far chiarezza sui passaggi avvenuti negli anni perché la notizia della probabile chiusura della “discarica” non è una cosa nuova ed inattesa per la popolazione.

Le criticità sulla gestione del centro di raccolta, infatti, sono iniziate nel 2014 quando un privato avvia una causa contro Comunità Montana Valli del Verbano e gli operatori che gestiscono in appalto il centro di raccolta rifiuti con l’intento di ridurre i disagi dovuti alle emissioni di rumori prevenienti dall’area. La causa si conclude con sentenza del 2017 che prevede per il gestore dell’area il contenimento dei rumori e il risarcimento del danno.

Nel 2018 il privato intenta una nuova causa con l’obiettivo di richiedere una nuova decisione del Tribunale per fare ridurre ulteriormente i rumori provenienti dal centro di raccolta. Comunità Montana e gli operatori che gestiscono l’area per contenere i rischi di soccombenza il 15 luglio 2019 decidono di accettare un accordo transattivo con il quale si impegnano a cessare la gestione di ogni attività nell’area entro il 30 dicembre 2021 (passibile altrimenti di una penale di 500 €/giorno).

Nel contempo la precedente amministrazione di Laveno Mombello comunica a Comunità Montana di avere individuato un’area per la realizzazione di una nuova centro di raccolta rifiuti da insediare in via Arioli. Il progetto preliminare viene presentato all’attuale amministrazione nel mese di ottobre 2020.

Dopo un’analisi interna l’attuale amministrazione comunale ha comunicato che il progetto presentato non potesse essere accolto per almeno le seguenti fondamentali motivazioni:

1. L’area individuata è vicina ad insediamenti abitativi, quindi non garantisce che non ci si trovi ad affrontare una nuova causa analoga a quella affrontata sul vecchio centro di raccolta che era presente prima dell’insediamento abitativo;
2. L’area individuata è vicina ad un corso d’acqua e il piano di protezione civile la individua anche come potenzialmente esondabile;
3. L’insediamento in quell’area sottrae spazi verdi per un insediamento che potrebbe essere realizzato in aree industriali dismesse;
4. Le caratteristiche dell’area non consentono di realizzare un centro di raccolta rifiuti che possa accogliere tutte le tipologie di rifiuti che potenzialmente possono essere conferiti dalla cittadinanza e dagli operatori economici, limitando pertanto sia l’efficacia del servizio sia le potenzialità economiche ed ecologiche del nuovo insediamento.

“A fronte di queste osservazioni – spiega il Sindaco Santagostino –, che sono state accolte da Comunità Montana Valli del Verbano, abbiamo avviato delle riflessioni e dei contatti con operatori economici al fine di individuare aree industriali dismesse che possano ospitare un centro di raccolta in grado di garantire una soluzione a tutte le criticità individuate“.

Ovviamente la realizzazione di questa soluzione non è immediata e scontata e ancor più non deve essere realizzata con la soluzione apparentemente più semplice e rapida perché un’errata progettazione comporta una limitazione del servizio per i prossimi decenni. “Come amministrazione siamo quindi attivi per individuare una soluzione tattica di breve termine – aggiunge Santagostino – che consenta di alleggerire i disagi di una chiusura del centro, la cui decisione risale come detto al 2019, e nel contempo stiamo lavorando ad un progetto di più largo respiro che possa affrontare e risolvere il problema in modo radicale e funzionale”. (Foto da GoogleMaps)

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