Luvinate | 21 Ottobre 2021

Cesarini, Morlacchi, Barlaam, Talamona ed Amodeo conquistano il Panathlon Club Varese

Una bella serata conviviale, nella quale i campioni si sono raccontati a 360°, svelando aneddoti, storie e curiosità divertenti legate all'esperienza di Tokyo 2020

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Passerella di campioni al Panathlon club Varese, che nella serata di martedì, è stato regista di una convivale dedicata ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo. La serata, ospitata al Golf Club di Luvinate, ha permesso al club della Città Giardino di festeggiare i successi conquistati questa estate dagli atleti locali in terra giapponese.

Dalla campionessa olimpica di canottaggio Federica Cesarini al portabandiera delle Paralimpiadi Federico Morlacchi, senza dimenticare Simone Barlaam con le sue quattro medaglie insieme ad Arianna Talamona ed Alberto Amodeo entrambi d’argento. Tutti atleti tesserati per il territorio con la Cesarini cresciuta alla Canottieri Gavirate e tutti gli altri alfieri della Polha del Presidente Daniela Colonna Preti.

La serata, aperta e condotta per lunghi tratti dal presidente del Panathlon Varese, Franco Minetti, ha visto anche l’ingresso nel club di tre nuovi soci: Paola Numeroli, Sonia De Micheli e Davide Giubilini.

Il cuore della serata è stato il dibattito con i cinque ospiti che hanno svelato aneddoti, raccontato storie, tutti orgogliosi di essere tesserati per società della provincia di Varese che quest’anno si è aggiudicata il primato nella classifica dell’indice di sportività del Sole 24 Ore. Nei racconti non solo sport, ma anche spaccati della vita privata che spesso resta nascosta dietro ai risultati.

“La vittoria olimpica è una storia di grandi emozioni – ha commentato Cesarini -, prima volta per le donne italiane nel canottaggio. Questo significa che il canottaggio femminile si sta evolvendo, ma lo sapevano anche prima di partire per Tokyo, visto che abbiamo portato alle Olimpiadi quasi tutte le barche. Mai così tanta femminilità. La soddisfazione più grande, però, è quella di aver saputo che le iscrizioni di ragazze alla Canottieri Gavirate sono aumentate vertiginosamente, tutto il resto è contorno”. Molto divertente l’aneddoto legato alla finale, quando Federica, insieme a Valentina Rodini, non credeva di aver vinto l’oro una volta superato il traguardo.

“Dietro una medaglia ci sono stati cinque anni di duro lavoro, incredibile, una grande sfida con sé stessi – ha raccontato anche Arianna Talamona -. In quei momenti credo che tutti gli atleti riescano a dare una marcia in più. Quotidianamente negli allenamenti ci prepariamo per superare le nostre prestazioni, dietro c’è un lavoro immane. Ma senza lavoro di squadra, sarebbe tutto molto più difficile”.

Toccante la presentazione di Alberto Amodeo, che dopo un brutto incidente all’età di 12 anni è riuscito a riscattarsi, grazie a Daniela Colonna Preti e a tutta la Polha Varese. Studia ingegneria dell’automazione, ha una grande passione per la consolle e colleziona Lego. “Il 2020 è stato l’anno in cui ho ottenuto i risultati più importanti, la pandemia, tra virgolette, mi ha aiutato e ho iniziato il mio percorso per Tokyo sfruttando il periodo di preparazione in più. Che dire, meglio di così non poteva andare”.

Uno degli atleti paralimpici di nuoto più medagliati in Italia è stato Simone Barlaam, intervenuto anche lui per raccontare la sua esperienza: “Sono stati in Australia in quarta superiore e la mia vita è cambiata partecipando ai campionati di nuoto. Sono riuscito ad arrivare sul podio in sei diverse discipline e allora ho deciso di partecipare successivamente ai nazionali italiani. Lì ho conosciuto tante persone e stretto grandi amicizie, mi sono rimaste nel cuore. Il ricordo più bello di Tokyo? La gara di Alberto, nessuno pensava potesse riuscire a vincere l’argento. Io e Federico (Morlacchi, ndr) ci siamo lanciati dagli spalti per andarlo ad abbracciare in diretta. Siamo tre grandi amici fraterni, ‘Gambina’, ‘Gambetta’ e ‘Tettarella’. Per Parigi vedremo, il futuro è tutto da scrivere”.

A chiudere il ciclo di interventi è stato il portabandiera paralimpico azzurro, insieme a Bebe Vio, Federico Morlacchi: “Penso siano state le Olimpiadi più brutte di sempre, andrò controcorrente ma è così. Sfilare davanti ad uno stadio vuoto è stata una depressione. Nonostante la distanza e la separazione a causa del Covid, però, non siamo mai stati così vicini. Sia tra atleti a Tokyo, sia con familiari e amici in Italia. Non abbiamo mai sentito questo calore. 69 medaglie, infatti, non arrivano per caso: sono 30 in più rispetto a cinque anni fa. Siamo un gruppo, una squadra, una famiglia, non un’accozzaglia di cento persone”. Federico, come già detto pubblicamente, diventerà papà nel 2022, e questo tema è stato oggetto di aneddoti divertenti con gli ospiti in sala.

Ad applaudire i protagonisti anche il presidente del CONI Lombardia, Marco Riva, e il sindaco di Varese, Davide Galimberti. che ha scelto il Panathlon Varese per la sua prima uscita pubblica serale dopo la rielezione.

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